Calabria
Palermo | Cavallo imbizzarrito rischia di travolgere passanti in corso Vittorio Emanuele
Questa mattina lungo corso Vittorio Emanuele, la tranquillità è stata interrotta da un evento insolito. Intorno alle 8.30, un cavallo, per cause ancora da determinare, è improvvisamente partito dai Quattro Canti e ha preso il galoppo lungo il Cassaro, dirigendosi verso la Cattedrale.
Un testimone presente sul posto ha raccontato l’accaduto: “È stato impressionante, il cavallo ha liberato le briglie della carrozza a cui era legato e ha iniziato a correre. Andava a tutta velocità e le persone in strada hanno dovuto spostarsi improvvisamente per evitarlo. Si è fermato solo quando è arrivato a Porta Nuova, dopo aver colpito una colonna. Le volanti della polizia sono intervenute per indagare sull’accaduto”. Questo non è il primo caso del genere: esattamente un anno fa, un altro cavallo ha corso nel traffico di via Roma, causando caos e danneggiando due auto. A febbraio scorso, un episodio simile è stato registrato a Ficarazzi.
Calabria
Castrovillari | Morte Denise Galatà: chiesto il rinvio a giudizio per istruttore e presidente della società di rafting
La procura di Castrovillari ha avanzato la richiesta di giudizio nei confronti di Gian Piero Bellavista, istruttore presente sul gommone, e Giuseppe Cosenza, presidente della società di rafting che ha organizzato l’escursione sul fiume Lao, dove la studentessa Denise Galatà dell’Istituto “Rechichi” di Polistena ha perso la vita. Entrambi negano le accuse.
Il tragico evento si è verificato il 30 maggio 2023, quando Denise è caduta dal gommone insieme alle sue compagne. Il suo corpo è stato trovato il giorno seguente, intrappolato sotto un tronco.
La richiesta di giudizio è stata formulata dal procuratore capo Alessandro D’Alessio, dopo approfondite indagini e consulenze che hanno rivelato errori nell’organizzazione dell’escursione. Le condizioni meteorologiche non erano adatte e le misure di sicurezza insufficienti. La famiglia di Denise si costituirà parte civile, assistita dall’avvocato Carmela Macrì, e chiede giustizia.
Il processo avrà luogo davanti al Gip di Castrovillari. Fino alla sentenza definitiva, gli imputati sono considerati innocenti.
L’autopsia ha confermato che la morte di Denise è stata causata da annegamento traumatico, con fratture alla gamba e al braccio.
Una perizia condotta dal consulente tecnico ingegnere Giuseppe Viggiani ha rivelato che durante l’escursione, diversi gommoni sono stati coinvolti in incidenti, causando la caduta di partecipanti in acqua. Denise è stata coinvolta in due di questi incidenti e ha perso la vita a causa dell’impatto con un tronco e dell’annegamento.
I soccorsi sono stati chiamati oltre due ore dopo l’incidente e Denise è stata ritrovata il giorno seguente.
Calabria
Rossano (CS) | Finge un malore mentre è ai domiciliari per andare a incendiare l’auto dell’ex: arrestato 22enne
Nelle prime ore di questa mattina, i Carabinieri della Stazione di Rossano e del Nucleo Operativo e Radiomobile del Reparto Territoriale di Corigliano Rossano, sotto il coordinamento investigativo della Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta dal Procuratore Capo Alessandro D’Alessio, hanno arrestato un 22enne, fortemente indiziato dei reati di «evasione» e «incendio».
La vicenda ha avuto inizio alla fine di febbraio, quando il giovane è stato arrestato per presunti “atti persecutori” nei confronti di una minorenne, sua ex ragazza, con cui aveva avuto una relazione sentimentale nei quattro anni precedenti. L’arresto è avvenuto dopo che il ragazzo è stato trovato con un coltello vicino al luogo di lavoro della ragazza, cercando di vederla per un “ultimo chiarimento”. Successivamente, il giovane è stato posto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione a Rossano Centro, monitorato tramite braccialetto elettronico.
La situazione è rimasta stabile fino alla notte del 1° maggio 2024, quando il giovane ha chiamato un’ambulanza perché si sentiva male. Dopo essere stato visitato e dimesso dall’ospedale di Rossano, è rimasto nella sala d’attesa per alcuni minuti, dopodiché è uscito ed è andato dall’ex ragazza, dove ha appiccato un incendio all’auto della sua famiglia, mettendo a rischio la vita degli abitanti del palazzo.
Dopo l’incendio, il ragazzo è tornato in ospedale e ha chiamato i Carabinieri per annunciare la sua dimissione. Nel frattempo, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri hanno iniziato a raccogliere prove e a indagare sull’accaduto. Sulla base delle prove raccolte, il 22enne è stato arrestato per “incendio” e “evasione” e rimarrà in custodia cautelare, a disposizione del Tribunale di Castrovillari.
Calabria
TAURIANOVA (RC) | Bidello sospeso per violenza sessuale su una 13enne: “Non dire niente che m’attaccanu”.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, in collaborazione con il Procuratore Emanuele Crescenti e il Sostituto Procuratore Letterio De Domenico della Procura di Palmi, hanno eseguito un’operazione giudiziaria nei confronti di un uomo di 65 anni, impiegato come collaboratore scolastico presso una scuola media di Taurianova. L’uomo è accusato di violenza sessuale aggravata su un minore.
I fatti risalgono al 2023, quando la vittima, una studentessa di tredici anni, frequentava l’ultimo anno della scuola media in cui l’indagato prestava servizio. Durante le attività pomeridiane, l’uomo aveva iniziato a fare complimenti non graditi alla ragazza e a seguirla nei corridoi. Dopo mesi di molestie, l’uomo aveva approfittato di una pausa dalle lezioni per inseguire la ragazzina nei bagni, bloccandole ogni via di fuga e palpeggiandola nelle parti intime.
La studentessa, profondamente turbata, ha confessato gli abusi subiti ai propri genitori e alle amiche più strette, che l’hanno sostenuta. Insieme si sono recati alla Stazione Carabinieri di Taurianova per denunciare l’accaduto. Grazie all’attivazione del Codice Rosso, una misura legislativa introdotta per reagire tempestivamente a reati di genere come maltrattamenti in famiglia, stalking e violenza sessuale, sono state avviate le indagini da parte dei Carabinieri.
Le dichiarazioni della vittima sono state supportate da una registrazione audio che la ragazza aveva fatto con il proprio cellulare, quando si era resa conto di non poter sfuggire al suo aggressore. La registrazione ripercorre quei terribili minuti e si interrompe solo quando l’indagato lascia la ragazza sola nei bagni, intimandole di mantenere il silenzio sull’accaduto per evitare conseguenze legali.
Attualmente, il procedimento è in corso di indagine e la responsabilità effettiva dell’indagato, insieme alla validità delle accuse mosse nei suoi confronti, saranno valutate durante il processo successivo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e prove a favore dell’indagato.
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