Morto Franco di Mare, il giornalista che ha raccontato le guerre in Europa - la Repubblica

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È morto Franco Di Mare, il giornalista che ha raccontato le guerre in Europa

Da tempo malato, si è spento a 68 anni. L’ultima apparizione tv da Fabio Fazio ha commosso tutta l'Italia

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La sua ultima drammatica apparizione in tv è stata a Che tempo che fa, sul Nove, il 28 aprile. Franco Di Mare era nella sua casa, collegato al respiratore (“Mi permette di essere qui”) e aveva raccontato del mesotelioma: aveva denunciato di essersi ammalato durante il periodo da inviato per la Rai. Aveva respirato particelle di amianto durante i servizi in zone di guerra, la malattia silenziosa si era manifestata dopo lungo tempo, sapeva che la sua situazione era grave: “Ho un tumore che non lascia scampo. Mi resta poco da vivere, quanto non lo so”.

Le parole per dirlo

Il giornalista, 68 anni, si è spento il 17 maggio. Nel suo libro Le parole per dirlo. La guerra fuori e dentro di noi, Di Mare aveva raccontato la sua vita fino alla scoperta della malattia, il suo testamento. A Fabio Fazio aveva spiegato: “Ho avuto una vita bellissima e le memorie che ho sono piene di vita. Mi dispiace di scoprirlo adesso, ma non è troppo tardi il mio arbitro non ha fischiato ancora».

Franco Di Mare: "Ho un tumore incurabile, mi resta poco da vivere. Dalla Rai un silenzio ripugnante"

L’accusa alla Rai

Fazio gli aveva chiesto se alla fine c’era rammarico per chi non si era fatto più sentire: E lui aveva accusato la Rai, tutti i gruppi dirigenti. “Capisco che ci siano ragioni sindacali e legali, io chiedevo lo stato di servizio, l’elenco dei posti dove sono stato per sapere cosa si potrebbe fare. Non riesco a capire l’assenza sul piano umano, persone a cui davo del tu che si sono negate al telefono. Trovo un solo aggettivo: è ripugnante”.

Due giorni fa le nozze con Giulia Berdini

Il 15 maggio aveva sposato la compagna Giulia Berdini , classe 1991, dopo otto anni di fidanzamento. La loro relazione era nata nella sede Rai di Saxa Rubra, dove lei era responsabile del catering del bar interno. “La donna che ha avuto la forza di sopportarmi, perfino quando non mi sopportavo neppure io”, aveva raccontato nel corso di una intervista per mettere a tacere i commenti sulla loro differenza d’età.

Stella, la bimba adottata in Bosnia

Di Mare aveva già alle spalle un matrimonio e con la ex moglie aveva cresciuto la figlia Stella, adottata piccolissima, a 10 mesi, quando era inviato di guerra a Sarajevo. Lo aveva raccontato nel libro Non chiedere perché, che ha ispirato una fiction Rai di grande successo, Gli angeli di Sarajevo diretta da Enzo Monteleone con Beppe Fiorello. Franco era in Bosnia quando visitò un orfanotrofio colpito dalle bombe e lì aveva incontrato Stella, la piccola Malina del film. “Era l'unica che si vedeva perché gli altri bambini erano impauriti e con gli occhi sgranati. Chiesi all'operatore di riprenderla, mi ha spezzato il cuore e adesso siamo qua”. Il giornalista aveva ricostruito l’incontro che gli avrebbe cambiato la vita in un’intervista nel 2019 con Paola Saluzzi a L’ora solare, su Tv2000. "Fu una fortuna che solo due bambini rimasero feriti. Tra tanti bambini biondi ne notai una con i capelli bruni, era anche l’unica che sorrideva. La presi in braccio, lei mi si aggrappò al collo e quello fu l’inizio di una grande storia”. Di Mare riuscì a far arrivare la piccola in Italia grazie alla Croce Rossa, per poi adottarla.

L’arrivo al Tg2 nel 1991

Giornalista professionista dal 1983, Di Mare aveva lavorato in varie agenzie di stampa e all'Unità come cronista di giudiziaria. Nel 1985 viene trasferito a Roma presso la redazione centrale del quotidiano, come inviato speciale e caporedattore. Approda in Rai nel 1991 alla redazione esteri del Tg2, dove nel 1995 diventa inviato speciale occupandosi della guerra dei Balcani, oltre a coprire le principali zone dell'Africa e dell'America centrale.

Inviato di guerra per il Tg1

Nel 2002 passa al Tg1, seguendo buona parte dei conflitti degli ultimi venti anni: Bosnia, Kosovo, Somalia, Mozambico, Algeria, Albania, Etiopia, Eritrea, Ruanda, prima e seconda guerra del Golfo, Afghanistan, Timor Est, Medio Oriente e America Latina. Ha raccontato i falliti colpi di Stato in America Latina, le campagne elettorali presidenziali di Stati Uniti, Francia, Bulgaria e Algeria. È stato autore di servizi e documentari sulla criminalità organizzata nazionale (Sicilia, Campania, Calabria e Puglia) e internazionale (Germania, Russia e Bulgaria). Nel 2003 diventa conduttore di Unomattina estate, quindi di Uno Mattina week end e poi dal 2004 di Uno Mattina. Nel 2016 conduce in seconda serata Frontiere, sempre su Rai 1.

La direzione di Rai 3

Il 20 luglio 2019 diventa nuovo vicedirettore di Rai 1, con delega agli approfondimenti e alle inchieste. Il 15 maggio 2020 assume la direzione di Rai 3. Il 19 giugno, a 40 anni dalla strage di Ustica, ha conduce su Rai 3 lo speciale Volo Itavia 870.

In pensione dal 2021

Innamorato della vita, di Napoli, del mare di Capri, ironico e appassionato del suo lavoro, era andato in pensione nel 2021, continuando a condurre il programma Frontiere su Rai 3 fino al maggio 2023. Da direttore della terza rete, era orgoglioso della vocazione per il racconto di Rai 3. Lui che del racconto aveva fatto la sua ragione di vita. “Ci sono programmi” spiegava in un’intervista a Repubblica “che hanno aiutato a rifondare un patto con gli spettatori. Federica Sciarelli ha fatto risultati straordinari senza mai cadere nel voyeurismo. Fabio Fazio ha guadagnato un punto e mezzo di share. Report ha segnato grandi risultati e ricordo Corrado Augias con Città segrete. Lo ritroveremo, ci parlerà di musica”. Era fiero della coppia Baudo-Di Bella che spiegava l’opera, lo aveva intristito la polemica con Fedez per il concerto del Primo maggio: “La storia del Primo maggio mi ha amareggiato. Al netto del fatto che il signor Federico Lucia ha manipolato una registrazione telefonica, mi ha lasciato interdetto la reazione delle forze politiche che hanno inseguito una manipolazione. Eravamo di fronte alla fake news che Rai 3 avrebbe censurato un cantante, una follia”.

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