Dritto al punto

Il patto di stabilità è un accordo con cui tu o il lavoratore (oppure entrambi!) vi vincolate per un certo periodo a non terminare il rapporto di lavoro: se vincoli solo il lavoratore, dovrai prevedere un corrispettivo economico (es: maggiore retribuzione) o non (es: formazione)

Un po’ di contesto

Il patto di stabilità (o di durata minima) è un periodo “vincolato” durante il quale:

  • tu ti impegni a non licenziare il lavoratore
  • il lavoratore si impegna a non dimettersi

Caratteristiche del patto di stabilità

La clausola di stabilità non è prevista per legge, quindi non ci sono regole precise. In genere, però, il patto di stabilità:

  • è limitato nel tempo
  • può prevedere un corrispettivo economico (e.g. maggiorazione della retribuzione minima) o di altro tipo (e.g. formativo). Se l’accordo vincola solo il lavoratore, il corrispettivo è obbligatorio1
  • può elencare i casi specifici (diversi dalla giusta causa) in cui si può recedere anticipatamente e prevedere una penale a carico del lavoratore se recede al di fuori di questi casi
  • può essere inserito nel contratto di assunzione o concordato dopo

A cosa serve?

Ecco alcuni casi in cui potrebbe esserti utile un patto di stabilità:

  • per garantire continuità al rapporto di lavoro per un determinato periodo di tempo
  • per ammortizzare i costi della formazione, se assumi un lavoratore per inserirlo in uno specifico programma formativo aziendale
  • per assicurarti che un il lavoratore, magari assunto per portare avanti uno specifico progetto, non decida di andar via da un giorno all’altro

Possibilità di recesso

Sia tu che il dipendente potete interrompere anticipatamente il rapporto di lavoro per:

  • giusta causa (dimissioni o licenziamento): un evento che non permetta la prosecuzione, nemmeno temporanea, della collaborazione
  • impossibilità di rendere la prestazione (e.g. il lavoratore viene arrestato!)

Domande Frequenti

Cosa succede se una delle parti interrompe il contratto prima del tempo senza giusta causa?

Se lo fa il lavoratore, potrai chiedergli di risarcirti il danno (es: costi di formazione o reclutamento), che di solito è già quantificato in una penale che prevedi all’interno del patto. Se lo fai tu, il lavoratore potrà chiedere che gli vengano pagate le mensilità che gli sarebbero spettate fino al termine previsto dal patto di stabilità.

Fonti

  1. Quando invece, l’interesse è sia tuo che del lavoratore, potresti anche non inserirlo. ↩︎
Autore dell’articolo
Margherita M. Pili Margherita M. Pili Assistente Legale
Margherita è assistente legale presso un primario studio di avvocati giuslavoristi, dove lavora da oltre 8 anni. Ha una passione per la semplificazione e una profonda conoscenza della legge del lavoro.

Nota rapida: questa non deve essere considerata una consulenza fiscale. Poiché le norme fiscali cambiano nel tempo e possono variare a seconda del luogo e del settore, consultate un commercialista o un consulente fiscale per avere indicazioni specifiche. Trova un consulente paghe con Jet HR.

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Percorso professionale
• Abilitato ed iscritto all’albo dei Consulenti del lavoro di Verona (nr. 915)
• Specializzato in welfare aziendale, agevolazioni per assunzioni e  lavoro in somministrazione

Biografia
Luigi Lombardi matura una solida esperienza nei dipartimenti HR di aziende e presso studi professionali specializzati in consulenza del lavoro. Nel 2020 il suo percorso professionale si arricchisce ulteriormente grazie all’avvio del suo studio di consulenza del lavoro.
Si unisce al team di Jet HR Partner Network perché ne condivide la Mission di aiutare gli imprenditori a fare impresa riducendo la burocrazia e semplificando i processi di amministrazione del personale.

Gli imprenditori guidano la propria azienda al successo, ma un consulente del lavoro che unisce competenza tecnica ed etica professionale è la bussola che rende il viaggio più agevole e stimolante“.

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