MESSINA. La Fipe Confcommercio organizza anche a Messina, come nel resto d’Italia, il 18 maggio, la ‘Giornata della Ristorazione’, un’iniziativa nazionale nata per valorizzare e rafforzare i valori ed il ruolo della ristorazione e della gastronomia italiana. Un evento con cadenza annuale che celebra un tema fondamentale: l’ospitalità. La giornata rappresenta infatti prima di tutto una fondamentale occasione sociale per rifondare il senso di comunità del Paese e promuovere il turismo e le tradizioni culinarie locali.

L’evento vuole riunire sotto il comune denominatore del valore dell’ospitalità chef e ristoratori a tutti i livelli e ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, taverne e bar saranno gli attori protagonisti. “L’ospitalità nel settore della ristorazione rappresenta la colonna portante, il cuore pulsante che determina il successo o il fallimento di un’esperienza culinaria – spiega Carmelo Picciotto, presidente Fipe Confcommercio di Messina -. Non è semplicemente un servizio, è un’arte, una filosofia che immerge il cliente in un ambiente dove si sente valorizzato, accudito e compreso. In un mondo dove l’offerta gastronomica abbonda, l’ospitalità diventa il distintivo, il sigillo di eccellenza che fa la differenza. È l’ospitalità che trasforma un pasto in un’esperienza memorabile, che fa sì che un cliente non solo ritorni, ma diventi un ambasciatore entusiasta del ristorante. Ignorarne l’importanza è un errore fatale: è il calore umano, l’attenzione ai dettagli, l’ascolto attivo delle esigenze del cliente che fidelizzano e elevano un’attività ristorativa. Ricordiamoci sempre: un piatto può essere dimenticato, ma la sensazione di essere stati trattati con cura e rispetto rimane impressa nel cuore del cliente”.

“L’ospitalità – spiega anche la professoressa Giuseppa Di Bella, ordinario di Chimica degli alimenti e vice coordinatrice del Corso di Laurea in Scienze Gastronomiche dell’Università di Messina – può essere declinata anche come attenzione verso la salute del cliente. Ecco che diventa importante curare la qualità e la sicurezza delle pietanze somministrate e degli ingredienti utilizzati, nel rispetto del territorio. Tutto ciò coincide con l’importanza dell’informazione e della consapevolezza del ristoratore e del cliente. Il ristoratore ospitale deve essere necessariamente anche informato o comunque supportato nel suo lavoro da figure competenti che possano sfatare le fakes presenti nel web. Un ruolo fondamentale può essere svolto in tal senso dai giovani laureati in Scienze Gastronomiche del Corso di Laurea offerto dal Dipartimento Biomorf di Messina.

“La ristorazione rappresenta – prosegue Carmelo Picciotto – un’ agenzia culturale del territorio dove rieducare l’uomo a vivere assieme. Nell’era digitale in cui viviamo, dominata da una realtà virtuale sempre più avvolgente e da un ‘metaverso’ che promette connessioni senza confini, emerge con forza il bisogno intrinseco dell’essere umano di ritornare alle radici della comunicazione e della condivisione attraverso il convivio. È indiscutibile il fascino e la comodità dei social network e delle piattaforme online, capaci di annullare le distanze e creare ponti tra persone separate dagli oceani. Tuttavia, non possono sostituire, né eguagliare, il valore inestimabile del contatto umano, dello scambio di emozioni vis-à-vis, del calore di un abbraccio o della complicità di uno sguardo. Scegliere di riunirsi fisicamente, di condividere uno spazio, un pasto, un momento, significa riconoscere e riaffermare l’importanza dell’autenticità delle relazioni umane. In quest’ottica, il convivio diventa un atto rivoluzionario, un gesto di resistenza contro l’alienazione digitale, un ponte verso quella connessione genuina che solo la presenza fisica può offrire. In un mondo dove tutto è a portata di click, scegliere di incontrarsi, di parlare, di ridere e anche di piangere insieme, faccia a faccia, è una dichiarazione potente del nostro essere profondamente sociali, della nostra irriducibile necessità di contatto, di calore, di umanità. La realtà virtuale potrà offrire infinite possibilità, ma non potrà mai sostituire il valore incalcolabile di un incontro reale, di un’esperienza condivisa nell’unicità di un momento che il digitale non può replicare. Ritrovare persone da frequentare dal vivo, in questo contesto, non è solo una scelta, ma un’esigenza vitale, un richiamo alla nostra essenza più profonda, alla nostra irrinunciabile natura sociale. Ricordo che la Giornata della Ristorazione 2023 ha anche ricevuto dal Capo dello Stato la Medaglia del Presidente della Repubblica quale premio di rappresentanza per l’alto valore dell’iniziativa. Una festa popolare, inclusiva, solidale e profondamente etica che ha come obiettivo primario quello di invitare tutti gli italiani a celebrare la condivisione di un rinnovato sentimento di comunità intorno alla tavola”.

“Il recupero delle tradizioni culinarie – conclude Picciotto – e la promozione del turismo attraverso queste, rappresenta un capitolo fondamentale nel processo di preservazione e valorizzazione del patrimonio culturale e storico delle comunità cittadine. Questo processo nasce dalla consapevolezza che le tradizioni sono un elemento chiave dell’identità collettiva, un ponte tra il passato e il presente che permette alle nuove generazioni di comprendere le proprie radici e valori. In un’epoca caratterizzata da rapidi cambiamenti sociali e dalla globalizzazione, il rischio di perdita di queste pratiche culinarie e culturali è elevato, rendendo imperativo un impegno attivo per il loro recupero. Attraverso iniziative come festival, mostre, laboratori didattici e pubblicazioni, le comunità possono riscoprire e rivivere le proprie tradizioni, dall’artigianato alla cucina, dalle feste popolari ai dialetti, rafforzando il senso di appartenenza e contribuendo alla conservazione di un patrimonio unico e insostituibile. Questo processo non solo arricchisce la vita culturale delle città, ma promuove anche un turismo sostenibile, incentivando la conoscenza e il rispetto delle diverse identità culturali”.

Tra gli oltre 50 locali che parteciperanno a Messina e provincia alla giornata delle ristorazione, alcuni di loro difatti si occuperanno di far rivivere alcune tradizioni messinesi: il ristorante ‘Fellini’ a piazza Duomo e il ristorante ‘Il Siciliano’ in via Garibaldi cucineranno Pesce stocco alla Ghiotta messinese; la ‘Piazzetta’ ristorante in via Lepanto e ‘Mashpremi Bistrot’ a piazza Cairoli prepareranno i classici involtini di carne alla messinese; ‘la Trattoria del marinaio’ a Galati Marina proporrà la classica calamarata dolce mare dello stretto con Spada e pachino; infine il ristorante ‘Piero’ in via Ghibellina realizzerà involtini di spada alla ghiotta messinese.

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