14 maggio 2024

Minutes To Midnight, il punto di svolta dei Linkin Park

Il 14 maggio 2007 i Linkin Park pubblicavano Minutes To Midnight, terzo album e punto di svolta della loro discografia

Il 14 maggio del 2007 i Linkin Park tornavano a distanza di tre anni da "Meteora" con il terzo album in studio "Minutes To Midnight".

Primo disco della band con Rick Rubin in cabina di regia, "Minutes To Midnight" segnò un punto di svolta nella discografia dei Linkin Park che rinunciarono definitivamente all'etichetta nu-metal all'insegna della sperimentazione.

Nonostante i cambiamenti, anche questa volta la band di Mike Shinoda e Chester Bennington fece centro, andando subito al primo posto in decine di paesi, con oltre quattro milioni di copie vendute nei soli Stati Uniti.


Il punto di svolta dei Linkin Park

Poche band nell'era moderna possono dire di aver messo a segno un 1-2 incredibile come quello fatto registrare dai Linkin Park con i loro primi due album.

Con "Hybrid Theory" del 2001 e "Meteora" del 2003 i Linkin Park non solo misero il loro nome sulla mappa del nu-metal ma diedero una spinta cruciale per rendere il sound più in voga del momento tra gli appassionati di rock qualcosa di completamente diverso.

Loro, soli, riuscirono a mettersi alle spalle tutte le altre band della scena affrontando tematiche che andavano molto oltre il canonico sesso, droga e rock'n'roll dal piglio 'frat' che pure aveva dato fama ad artisti come Limp Bizkit.

C'erano i tormenti di Chester Bennington nei versi dei Linkin Park, una condivisione terapeutica tra la band e la propria fanbase nella necessaria urgenza di risolvere i propri mostri interiori.

Una profondità che trovava spazio anche nella scrittura che mai, in tutta la carriera dei Linkin Park, si è piegata alle aspettative e agli stilemi di un genere, flirtando senza barriere con i suoni.

Metal e chitarre pesanti, sì ma, oltre alle barre hip-hop trademark dell'ibridazione che è il nu-metal, anche elettronica, rock alternativo e una scrittura pop, realizzata con intelligenza armonica e una consapevolezza che, non sempre, ha soddisfatto la maggioranza.

Questo il percorso dei Linkin Park che dal disco di debutto li ha visti arrivare alle sonorità pop dell'ultimo lavoro in discografia, "One More Light" del 2017.

In mezzo, a fare da perno, un album che sembra essere proprio il punto di svolta attorno al quale si sviluppa la carriera dei Linkin Park: "Minutes To Midnight".


Una band diversa dagli esordi

Pubblicato il 14 maggio del 2007, il terzo album in studio della band arriva a distanza di ben quattro anni dal precedente "Meteora", un periodo di tempo in cui ci sono stati live, collaborazioni, side project, remix, compilation e qualsiasi impegno immaginabile per quella che, in quegli anni, è stata una della band più popolari del pianeta.

Il successo dei primi album poneva come obbligo aspettative altissime ma anche una band diversa, che richiedeva un cambiamento per dimostrare di essere in un punto altro della propria vita, artistica e personale.

Quando in quel periodo qualcuno citava il termine nu-metal, riferendolo ai Linkin Park, Chester Bennington si diceva offeso perché era consapevole che, al di là delle etichette di comodo, la sua band era qualcosa di completamente differente e richiedeva un trattamento che seguisse il suo sentire.

Per prima cosa, in cabina di regia arrivò Rick Rubin al posto di Don Gilmore, alla produzione nei precedenti lavori della band, il capitano perfetto per traghettare i Linkin Park tra i generi.

Le prime idee per il disco cominciarono a prendere forma già durante il tour in supporto a "Meteora" ma vennero messe in stand by per dare priorità agli altri progetti dei vari membri e anche come segno dei protesta in seguito ad una disputa con la label discografica.

Minutes To Midnight, il punto di svolta dei Linkin Park

Il nuovo percorso dei Linkin Park

La risoluzione della querelle nel 2005 portò ad una ripresa dei lavori per una band che era diventata qualcosa di completamente diverso rispetto a soli pochi anni prima, una peculiarità che bisognava mettere in mostra a partire dal titolo.

Minutes To Midnight, un riferimento diretto all'Orologio dell'Apocalisse istituito nel 1947 dagli scienziati del Bulletin Of The Atomic Scientists per indicare l'incombente fine del mondo a cui è sottoposta l'umanità.

"Trovare un titolo è stato difficile ma ho pensato che questo funzionasse", dirà Chester. "Il fatto che l'album sia così diverso dai precedenti e noi più maturi, pronti ad imbarcarci in una nuova era mi sembrava si adattasse bene".

In un primo momento le sessioni dalle quali presero il via le prime canzoni del disco, contenevano molte tracce che ricordavano i vecchi Linkin Park, ne è un esempio QWERTY tra i brani più duri della band, pubblicato ufficialmente solo di recente all'interno della raccolta "Papercuts".




I fan sempre accanto ai Linkin Park

Ma il nuovo percorso prevedeva altro oltre al continuo botta e risposta tra il cantato di Chester e le barre di Shinoda che proprio in questo album prende per la prima volta il ruolo da solista in In Between.

I passaggi hip hop sono messi da parte in favore di un maggiore cantato e, rarità nelle canzoni dei Linkin Park fino a quel momento, compaiono i primi assoli di chitarra. Piccoli dettagli per far capire chiaramente che no, non si trattava della stessa band di Hybrid Theory e Meteora.

Anche l'approccio alle registrazioni si sviluppò in maniera diversa e, invece di lavorare come una band, i Linkin Park cominciarono a buttare singolarmente sul tavolo le proprie idee, centinaia di piccoli tasselli tra i quali scovare gli incastri perfetti per realizzare una figura più grande.

Una metodologia inedita che portò a molte idee lasciate incomplete - circa una sessantina di canzoni presero forma durante le sessioni - ed altrettante sviluppate con una logica quasi da cut and paste che permettesse ad input completamente diversi di amalgamarsi.

Dopo un percorso lungo più di un anno, a chiudere le registrazioni arrivò proprio il singolo che avrebbe presentato al mondo "Minutes To Midnight", quella What I've Done, realizzata a lavoro già finito.

La sterzata dei Linkin Park colpì di sorpresa parte della critica, non ancora pronta ad un cambio di direzione del genere o, al contrario, non soddisfatta dalla quantità di coraggio messo nello sforzo.

Ma nonostante un sound diverso, sebbene sempre unico, i fan decisero di rimanere ancora accanto alla band permettendo a "Minutes To Midnight" di diventare ancora un volta un successo internazionale con circa 3 milioni e mezzo di copie vendute nel giro di un mese dalla release.

Pur non riuscendo a pareggiare i numeri monstre di "Hybrid Theory" e "Meteora", il terzo album dei Linkin Park riuscì anche nell'impresa inedita per la band di piazzare tutti e cinque i singoli estratti all'interno della Billboard Hot 100.