Alla Cassiodoro-Don Bosco un tuffo nelle tradizioni musicali popolari - IlDispaccio
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Alla Cassiodoro-Don Bosco un tuffo nelle tradizioni musicali popolari

E’ una scuola che si apre al mondo fuori creando sinergie con le forze attive del territorio perché “ai nostri giovani alunni dobbiamo offrire una formazione completa e variegata”.
All’Istituto comprensivo “Cassiodoro- Don Bosco”, si è pronti alla terza edizione del concorso di poesia “Così è vita – Memorial Peppe Stellittano” e i protagonisti saranno proprio gli alunni della scuola magistralmente diretta dalla dirigente Eva Raffaella Maria Nicolò che, insieme al leader del gruppo etno-pop Kalavrìa Nino Stellittano, ha voluto anche quest’anno, dar seguito ad un evento formativo e conoscitivo della lingua e della tradizione dialettale.
Un percorso ampio che ha visto pure un interessante stage sullo strumento popolare con la partecipazione di esperti musicisti che hanno ripercorso con i piccoli studenti ,ritmi e melodie passate.
“Non possiamo dimenticare le nostre tradizioni, la storia dei nostri padri e di un popolo che, anche grazie alla musica, è riuscito a creare unione, aggregazione – afferma l’ideatore del concorso Stellittano -. Insieme ad alcuni costruttori di organetto, zampogne, pipite, chitarre battenti abbiamo fatto ascoltare ai ragazzi i suoni raffinati e acuti di strumenti che rappresentano la nostra storia musicale. Anche questo, insieme al concorso di poesia “Così è la vita”, è un modo per avvicinare all’arte popolare i nostri giovani creando quella coesione e condivisioni con sé e gli altri”.
Sulla stessa lunghezza d’onda la dirigente scolastica Nicolò che nel ricordare l’appuntamento finale l’uno Giugno presso il cortile della scuola dove oltre alla premiazione dei vincitori del concorso e assegnazione delle borse di studio, ci sarà il concerto dei Kalavrìa aperto a tutta la cittadinanza (la serata sarà condotta dall’attore comico Gigi Miseferi),  sottolinea come “tutto quello che si ripete nel tempo, ha un grande valore educativo ed entra a far parte di un progetto pedagogico territoriale molto ampio”.
“Squadra che vince non si cambia e, anche quest’anno, abbiamo sposato il progetto di musica e poesia perché i ragazzi devono conoscere le loro radici – conclude la preside -. Parlare delle nostre origini è la prima lezione fondamentale di educazione civica e, in una società sempre più globalizzata, i ragazzi devono avere i giusti strumenti per poterla affrontare e vivere serenamente”.
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