“Bolzano: Città Creativa della musica 2024 UNESCO”, che dimentica Claudio Abbado | Rumor(s)cena - Culture teatrali cinematografiche e letterarie backstage, interviste e temi sociali - istruzioni per una visione consapevole
Culture, Editoriale, Pensieri critici — 10/05/2024 at 18:40

“Bolzano: Città Creativa della musica 2024 UNESCO”, che dimentica Claudio Abbado

di
Share

RUMOR(S)CENA – BOLZANO – 10 maggio 2024, tramite messaggio inviatomi da Attilia Giuliani presidente del Club Abbadiani Itineranti, vengo a conoscenza che in data odierna sull’inserto 7 del Corriere delle Sera, dedicato al Trentino Alto Adige dal titolo “Arte&Cultura” si parla di “Bolzano: Città Creativa della Musica 2024 UNESCO. Un riconoscimento internazionale importante che premia l’impegno e l’attenzione sulla cultura e soprattutto sulla musica”.  Il messaggio di Attilia che conosce bene Bolzano, avendola frequentata per molti anni, ogni qual volta che Claudio Abbado dirigeva in città una delle sue orchestre, fondate da lui medesimo, tra le quali la Jugend Gustav Mahler, orchestra residente (Bolzano ospitava le prove e da qui iniziavano le sue tournée europee, dice testualmente: «Si parla di Bolzano città della musica, si citano le orchestre di Abbado e l’Accademia Mahler da lui fondata, ma non lo si cita mai!».

ARTE&CULTURA 7 inserto del CORRIERE DELLA SERA

Una dimenticanza che rimanda ad un precedente: in occasione delle celebrazioni per il decimo anniversario della sua scomparsa avvenuta il 20 gennaio del 2014 a Bologna, l’unica città italiana a non prevedere nessuna commemorazione, evento, concerto commemorativo, fu proprio Bolzano. Ne avevamo scritto qui

A questo punto è d’obbligo acquistarne una copia in edicola e sfogliare l’inserto per rendersi conto di persona cosa vi sia scritto. «Un anno all’insegna della musica e dell’arte per Bolzano e suoi visitatori. Il capoluogo altoatesino (…) ha conquistato un posto di rilievo nel firmamento della musica grazie ad eventi di respiro internazionale quali il Jazzfestival e il Bolzano Festival Bozen con il Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni, senza dimenticare che proprio da qui partono le tournée estive della European Union Youth Orchestra e della Gustav Mahler Jugendorchester». “Senza dimenticare”, appunto. Il taglio dell’articolo riassume perfettamente quanto Bolzano meriti un prestigioso riconoscimento come quello designato «“UNESCO Creative City of Music”. Unica città italiana a ricevere questo titolo. (…). Grande soddisfazione quindi per un riconoscimento che premia l’impegno e l’attenzione che Bolzano ha sempre posto sulla cultura e in particolare sulla musica quale fattore di sviluppo per la comunità, come sottolineano le parole del Sindaco Renzo Caramaschi e dell’Assessora alla Cultura Chiara Rabini». Parole condivisibili che citano tra l’altro la fondazione dell’Accademia di alto perfezionamento musicale Gustav Mahler. Una delle tante realtà artistiche e culturali che Bolzano si fregia di possedere.

Nulla da obiettare, con un solo distinguo: Bolzano deve tantissimo a Claudio Abbado e alla sua permanenza in città ogni qual volta che si accingeva a provare e a dirigere una delle tante blasonate orchestre da lui fondate, così come su suo volere, la costituzione dell’Accademia Mahler. Negli anni della sua presenza, Bolzano appariva su tutte le riviste specializzate di musica, i giornali nazionali inviavano i loro critici e la risonanza mediatica che ne seguiva faceva di questa città un vero e proprio unicum nel panorama musicale italiano. Spesso chi scrive si sentiva dire: “Voi siete fortunati ad avere Abbado che dirige nella vostra città”, un misto tra meraviglia, stupore e sana invidia. Abbado così sfuggente al clamore mediatico provava un sincero affetto per questa città che lo sapeva accogliere con grande professionalità, da lui sempre riconosciuta, citandola spesso nelle conversazioni che avvenivano con gli Abbadiani sempre pronti a seguirlo in trasferta, ovunque lui dirigesse, in Italia come all’estero. Bastava ricordarne il nome ( da parte di chi è stato intervistato dal Corriere) in questo articolo per mantenere quel sodalizio in sua memoria. “Senza dimenticare”, appunto. Chi oggi legge l’inserto 7 del Corriere non trova il suo nome. A Bolzano fu insignito della cittadinanza onoraria nel 2002, dove sceglieva tutti gli anni di dirigere le sue orchestre. Imperdonabile dimenticanza.

Share
Tags

Comments are closed.