SUCCEDE SEMPRE QUALCOSA DI MERAVIGLIOSO Gianluca Gotto

SUCCEDE SEMPRE QUALCOSA DI MERAVIGLIOSO, di Gianluca Gotto (Mondadori)

Un giorno come tanti, senza particolare rilevanza, mi sono decisa a sistemare il contenuto di un piccolo ma capiente beauty appartenuto a mia sorella. Da quando mia sorella si è congiunta con il Tutto ne ho rinviato l’apertura. Troppo dolore, troppo sofferenza, troppi ricordi, troppo tutto.

Ma quel comune e banalissimo giorno senza fama e senza gloria non so perché quell’oggetto fermo sopra il comò, sollecitato a giorni alterni soltanto dal piumino della polvere, mi fissava attirandomi come un magnete. Non vi sto a raccontare le sensazioni, mi perderei e sicuramente vi annoierei, sta di fatto che, senza troppo riflettere, di scatto lo aprii. Credevo di trovare i suoi cosmetici ordinati e sistemati: rossetti, fard, fermagli, rimmel, invece ho trovato tante penne dalle più svariate forme e colori. Sapevo che amava le penne ma che fosse una collezionista non ne ero a conoscenza.

La sorpresa è stata immensa e l’angoscia del ricordo si è tramutata in meraviglia e gioia. Si, proprio così, gioia mista a una latente malinconia. Mia sorella amava collezionare penne e io non l’ho mai saputo?!

Chissà quante cose mi sono sfuggite, quante cose rimarranno senza risposta. Ma non è tutto.

Sotto lo strato di quelle meravigliose penne, nuovo e immacolato, il libro “Succede sempre qualcosa di meraviglioso” di Gianluca Gotto.

Mia sorella leggeva questo genere di libri? Lei così forte e razionale, poco propensa alle grandi riflessioni, pratica e spartana? Ma.

La sera stessa ho cominciato a leggere il libro. Lo dovevo fare per mia sorella malgrado non ami questo genere: lezioni di felicità a propulsione, argomentazioni infinite sul senso della vita, in poche parole improponibile.

E, allora, che dire? Una sorpresa tira l’altra, a quanto pare.

Un romanzo delizioso per la genuinità, l’onestà e la spontaneità con cui è stato scritto.

Nessuna presunzione di insegnamento, nessuna forzatura.

Il racconto scorre leggero, fluido, vero. Ti trascina senza che te ne accorgi.

Scritto con il cuore. E si sente quando le cose sono fatte con passione. Lo diceva sempre anche la mia mamma “bisogna mettere amore in ogni cosa che fai, figlia mia, e anche il lavoro più duro diventa una passeggiata”

E di queste riflessioni nel libro di Gianluca Gotto ce ne sono assai.

Non voglio soffermarmi sulla trama, semplice e pulita esente da ogni forma “commerciale”, ma posso dirvi che negli istanti in cui leggevo, pagina dopo pagina, ho provato una sensazione di sottile felicità perché sentivo come se vicino a me ci fosse mia sorella sorridente che mi sussurrava “questa è la realtà della vita: ci sono cose che possiamo controllare e altre che dobbiamo semplicemente accettare. Il dolore è inevitabile, la sofferenza è una scelta. Non pensare sorellina, vivi anche per me”.

Quella giornata scialba è diventata radiosa nei miei ricordi.

È un libro che va letto con la consapevolezza che non esistono formule magiche di felicità permanente ma “vi sono momentini minuscolini di felicità, e sono quelli durante i quali si dimenticano le cose brutte. La felicità, signorina mia, è fatta di attimi di dimenticanza” lo diceva anche il nostro grande Totò;

che non esistono soluzioni istantanee a problemi concreti. I problemi continueranno a esserci tuttavia si può cambiare il modo di approcciarsi a essi, determinarne la motivazione per cercare di risolverli senza sterili lamentele e pietoso vittimismo.

La vita è un viaggio lungo strade imprevedibili per quanto si possano calcolare i pericoli. “La vita non è matematica, è poesia”. Allora tanto vale godersi ogni tappa anche la più dolorosa perché può contenere, paradossalmente, istanti di pura felicità.

Tutto scorre, tutto muta dall’occidente (panta rei di Eraclito) all’Oriente (Buddha, tutto scorre e nulla resta uguale, credere di possedere qualcosa non è altro che un’illusione della nostra mente. E come tutte le illusioni, nasce dall’ignoranza – uno dei tre veleni dell’uomo – E come ogni forma di ignoranza, ci porterà solo sofferenza)

Siamo l’uno di Tutto, e il Tutto di uno, in un continuo moto evolutivo.

La storia e il cambiamento interiore di Davide, il giovane protagonista, si svolge in Vietnam paese che viene descritto come se fosse una incredibile, perfetta pennellata d’amore. Sarà il mio prossimo viaggio.

Buona lettura.

“Vedi Davide, se tu hai paura di ciò che gli altri pensano di te, quella paura la attacchi anche a loro. E, se loro sono spaventati, tendono naturalmente a giudicarti, perché il giudizio negativo è il primissimo segnale di diffidenza tra gli esseri umani. Così nascono i conflitti. Se tu invece sei tranquillo, trasmetti tranquillità agli altri. Nessuno si spaventa, nessuno ti giudica e tutti vivono felici e contenti”
” Quindi secondo te le persone felici non giudicano gli altri?
“Non giudicano le loro scelte e il loro modo di essere. Chi è felice non ha tempo per queste cose. Vuole solo godersi la vita”.

“Siamo soltanto granelli di sabbia trasportati dal vento per ricongiungerci nell’Universo. Quindi non ti affliggere più di tanto per quello che è stato o quello che sarà. Vivi. Qui e ora. Carpe diem.

Hai una soluzione o sei parte del problema?” Lo diceva sempre mio padre.

Recensione di Patrizia Zara

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