Teatro

Addio a Franca Nuti, la signora del teatro italiano

Si è spenta per un malore dopo una lunga malattia, la grande attrice teatrale Franca Nuti. Vincitrice di numerosi premi, l'ultimo spettacolo nel 2021 considerato la sua eredità

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Se n'è andata ieri, 12 maggio, Franca Nuti, una delle più grandi attrici del teatro italiano, musa di Ronconi, amata per la sua forza, la classe e il coraggio con cui ha sempre affrontato e analizzato il mestiere della recitazione. Ha lasciato l'amato marito Giancarlo Dettori, anche lui attore teatrale di grande caratura. È morta per un malore dopo una lunga malattia.

Chi era l'attrice

A darne notizia Il Piccolo, il teatro dove l'attrice ha lavorato a lungo, in particolare con Luca Ronconi di cui è stata prima attrice amatissima. Era nata a Torino nel 1929 per poi diplomarsi nel 1954 all’Accademia dei Filodrammatici di Milano; un amore immenso il suo per il teatro, che l'ha portata poi ad fare ben 200 spettacoli compresi quelli in tv e radio.

Franca Nuti è stata anche una grande insegnante, prima a Roma, poi a Torino, infine a Milano alla Scuola di Ronconi. Maestra di dizione, "Franchina" come veniva affettuosamente chiamata dal marito, aveva una naturale propensione alla recitazione resa ancora più intensa da una grande sensibilità ed empatia che la portava ad esprimere con tutto il suo corpo i personaggi degli autori che amava profondamente e che portava in scena. Come Ibsen in nome del quale vinse un premio in Svezia.

I grandi riconoscimenti

Ma non fu certamente l'unico, nella sua lunga carriera, è stata un'attrice che ha ricevuto moltissimi riconoscimenti prestigiosi, come il Premio Ubu 1986 e 1988, il Premio Flaiano per il teatro nel 1990 come migliore interprete e nel 2008 alla carriera, il premio Eleonora Duse 1992. Ha interpretato ruoli chiave in opere come John Gabriel Borkmann, Spettri, Piccolo Eyolf, Peer Gynt e Le colonne della società. Oltre a Ibsen, Nuti ha portato in scena anche August Strindberg e molti altri autori, dimostrando una versatilità e una profondità interpretativa che l’hanno resa una delle attrici più rispettate del suo tempo.

Ha anche lavorato in prestigiose istituzioni come l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e la Scuola del Piccolo Teatro di Milano, fondata da Giorgio Strehler. Il suo impegno è andato anche oltre il palcoscenico, partecipando a progetti culturali significativi, come il lavoro poetico con Giovanni Raboni. La sua arte ha segnato indelebilmente il panorama teatrale e cinematografico italiano.

La vita privata legata al teatro

L'unione con il collega Giancarlo Dettori, ha rappresentato per lei un filo indissolubile che legava la sua vita al suo lavoro, nonostante poche volte i due hanno calcato insieme lo stesso palcoscenico. La sua ultima performance, nel maggio 2021 al Piccolo Teatro di Milano con lo spettacolo A German Life di Christopher Hampton, che è stata una celebrazione della sua lunga e fruttuosa carriera e la sua eredità artistica.

In questo monologo, ha interpretato Brunhilde Pomsel, segretaria di Goebbels, e tutta la pièce è una riflessione sulle tragedie del nazismo e sul ruolo dell’individuo nella storia.

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