Ci sono i parchi, i giardini (e i giardinetti, variante più casalinga e meno monumentale), le ville storiche: Roma è una città verdissima. Cosa che l’autoctono spesso non realizza appieno, bloccato per gran parte della sua vita romana nel traffico, ma che si può facilmente scoprire aprendo una mappa della città. Ma quali sono i parchi di Roma che preferiamo? Tra i tanti, ne abbiamo scelti cinque, per ragioni di cuore, di testa… e di stomaco.
Villa Doria Pamphilj
Villa Doria Pamphilj profuma per me di fiori e di fettine panate; sì perché questo è il parco in cui si faceva il picnic da piccolini, con Super Tele di ordinanza e panino con – per l’appunto – la fettina panata (quella che oltre i confini del Grande Raccordo Anulare diventa la cotoletta). La villa, con i suoi 184 ettari di superficie, è oggi il più grande parco urbano della città, anche se un tempo era la seconda casa con giardino della famiglia Pamphilj, che nel Seicento si godeva qui qualche ora di meritato relax. Di quell’epoca resta ancora il Casino del Bel Respiro, oggi sede di rappresentanza del Governo.
Roseto comunale
La posizione del roseto comunale è invidiabile: sulle pendici dell’Aventino, affacciato sul Palatino e sul centro città: questo sembra un luogo pensato apposta per coltivare rose. Ma non è stato sempre così: da queste parti un tempo c’era addirittura un cimitero ebraico, e si dovrà aspettare la metà del Novecento per veder cambiare le cose. Ma la memoria del passato resta: basta guardare il roseto da Google Maps: solo dall’alto ci si accorge che i viali del giardino formano i sette bracci della Menorah ebraica.
Villa Celimontana
Villa Celimontana è un grande enigma: a un passo dal caos del Colosseo, qui non arriva mai nessuno. Per questo è il paradiso dei runner, il buen retiro dei ragazzi che non vanno a scuola, il fazzoletto di terra che regala un po’ di tranquillità e frescura a cani e padroni a spasso. Ma villa Celimontana (anche questa, come Villa Pamphilj, era una volta di proprietà privata) è anche il luogo in cui ha sede la Società Geografica Italiana, che promuove incontri, conferenze e mostre sul tema della geografia, e il teatro di bei concerti jazz gratuiti nei mesi estivi. Insomma, un piccolo Eden a portata di mano.
Villa Ada
Villa Ada è il parco più chic della capitale tanto che i Savoia a fine Ottocento presero qui la loro residenza e commissionarono i maggiori interventi architettonici di questo parco. Ma è anche un luogo legato ai fatti drammatici della seconda guerra mondiale; nella villa è infatti ancora visitabile il bunker costruito nel 1941, ed è proprio qui che Mussolini viene arrestato, il 25 luglio del 1943. Oggi è invece un luogo incantevole, in cui la storia convive alla perfezione con paperelle, scoiattoli, conigli e una grande varietà di piante e alberi (a me quasi del tutto sconosciuti).
Parco degli Acquedotti
Quando i turisti dell’Ottocento arrivavano a Roma si stupivano sempre della bellezza della campagna romana, una distesa di verde punteggiata da antiche rovine. Oggi è difficile riuscire a provare un tale senso di stupore, tranne che al Parco degli Acquedotti, dove davvero si ha l’immagine della grandiosità della Roma antica. Siamo nel quadrante sud-est della città, la zona nella quale, ai tempi degli imperatori, passavano sei degli undici acquedotti che fornivano l’acqua ai romani. E ancora oggi è possibile seguire il percorso di alcuni tra questi: l’acquedotto Claudio è quello forse meglio conservano e più riconoscibile… e anche il più fotogenico, ad ogni ora e in ogni condizione meteo. Guardate le foto sotto se non ci credete.
Lo so cosa state per dire:
“ma villa Borghese, dove porto sempre il cane a spasso?”
“non hai messo villa Torlonia!”
“non c’è il giardino degli Aranci, dove passavo i pomeriggi col mio primo fidanzatino”.
Ora, a parte che vorrei sapere che fine ha fatto il primo fidanzatino, è ovvio che questa è una selezione del tutto personale e sentimentale dei parchi romani. Se la vostra voglia di verde è però così grande, in città, come detto, troverete molto e molto altro: una passeggiata a Villa Borghese allora è perfetta non solo per il vostro cane, ma anche per unire al bello della natura a quello dell’arte (il parco ospita, tra gli altri musei, la Galleria Borghese e la Galleria Nazionale), mentre il giardino degli Aranci è perfetto per aspettare il tramonto in dolce compagnia (anche di decine di altre persone: qui per un selfie bisogna armarsi di pazienza), mentre Villa Torlonia, con la Casina delle Civette e la Serra Moresca, vi faranno vedere la città da un’altra prospettiva. E poi ancora, l’orto botanico a Trastevere, il parco della Caffarella e villa Glori… ora però scriveteci nei commenti quale è il vostro parco preferito di Roma.
Avete in programma un fine settimana a Roma? Nella nostra sezione romana vi diamo suggerimenti sulle cose da vedere, da comprare, da mangiare.