La protagonista femminile della Repubblica Napoletana del 1799.

Portoghese di nascita e napoletana di adozione, Eleonora Pimentel, da acclamata poetessa e bibliotecaria della corte borbonica, erede del riformismo culturale del Genovesi e del Filangieri, aderì alla causa rivoluzionaria di fine secolo, assumendosi un impegno civile nuovo per una donna del suo tempo. Nominata compilatrice del Monitore Napoletano, organo di stampa del Governo Provvisorio del 1799, con la restaurazione borbonica pagò con la vita l’impegno profuso nella divulgazione delle idee libertarie.

Il volume, oltre ad offrire al lettore una chiara esposizione del complesso periodo storico, fa emergere la biografia della Pimentel in tutti i risvolti drammatici del suo vissuto, dalla separazione dal marito, alle gravidanze mancate, intrecciandola all’evolversi di idee e avvenimenti politico-sociali che caratterizzarono il panorama dell’Italia e particolarmente del Mezzogiorno alla fine del XVIII secolo. Considerata nelle sue vicissitudini umane, oltre che nell’impegno civile, la figura della Pimentel viene raccontata nel suo percorso cronologico e soprattutto nella sua integrità di ‘persona’ e non di ‘personaggio’. L’autrice ripercorre le tappe fondamentali che determinarono le scelte di questa eroina rivoluzionaria e il drammatico epilogo della sua esistenza.

Antonella Orefice è una storica e saggista napoletana. si occupa di ricerche storiche relative al XVIII secolo napoletano e, particolarmente, alla Repubblica Partenopea del 1799, su cui ha pubblicato diverse monografie. Nel 2011 ha fondato il Nuovo Monitore Napoletano, di cui è direttrice, “erede” del Monitore Napoletano del 1799 diretto dalla scrittrice repubblicana Eleonora Piemnete Fonseca; l’iniziativa è stata patrocinata dal Comune di Napoli, dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e dalla Società Napoletana di Storia Patria 

Ancora una volta, con la presentazione di questo libro, la Biblioteca di Guardia Sanframondi riserva uno sguardo privilegiato al mondo delle donne, in particolare a quelle donne, che alcuni decenni fa, dalla Libreria delle Donne di Milano furono definite “Le madri di tutte noi”. Le femministe fondatrici della Libreria si riferivano in special modo alle scrittrici, pioniere del romanzo ottocentesco, che avevano spianato la strada alla scrittura femminile del nostro secolo ma poi l’espressione, per estensione passò a tutte quelle figure femminili che nel corso dei secoli avevano con la loro vita testimoniato la capacità delle donne di avere un ruolo di rilievo nella società e nella cultura del proprio tempo: da Saffo a Ipazia, da Giovanna d’Arco a Elisabetta I d’Inghilterra, dalle poetesse italiane del ‘500, Gaspara Stampa a Vittoria Colonna, alle autrici della grande letteratura inglese dell’800 con Jane Austen, le sorelle Bronte, George Elliot. Il ‘900 annovera nomi quali Virginia Woolf, Marguerite Yourcenar, Sibilla Aleramo, Simone de Beauvoir. L’ingresso delle donne nel mondo accademico nel dopoguerra ha rappresentato un significativo aumento di donne scienziate, filosofe, storiche, che, come Antonella Orefice, hanno dato un enorme impulso agli Studi di genere facendo conoscere figure femminili del passato per certi aspetti ancora in ombra. Non è esattamente il caso di Eleonora Pimentel Fonseca che era personaggio già studiato da Benedetto Croce, ma gli studi di genere, a cominciare dal saggio degli anni ’70 di Annarita Buttafuoco, passando per il romanzo storico di Maria Antonietta Macciocchi, fino ad arrivare a quest’opera della Orefice, hanno messo in luce aspetti meno “ufficiali” e più umani di questa grande donna.

Siamo orgogliosi di parlare di quest’opera a Guardia con donne che proprio partendo dal riconoscimento della differenza di genere si impegnano quotidianamente in politica e nel sociale per il superamento delle disparità che tutt’ora esistono. Dopo i saluti di Silvio Falato, vicesindaco di Guardia Sanframondi, ne discuteranno: Elda Chiara del Vecchio, assessora alla Cultura del Comune di Guardia Sanframondi; una imprenditrice, Concetta Pigna, responsabile ricerca e sviluppo de la “Guardiense”, Marilina Mucci, da sempre impegnata in politica su temi sociali e Rosa Falluto, presidente della Consulta delle Donne di Guardia Sanframondi. Modera Antonietta Cutillo, bibliotecaria

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