Katia Ricciarelli racconta per la prima volta del figlio perso con Pippo Baudo

Tanti ricordi, momenti magici e dolori ancora vivi. Katia Ricciarelli si è raccontata a cuore aperto in un'intervista a Monica Setta per il programma di Rai 2 Storie di donne al bivio, che andrà in onda il prossimo 21 maggio. Delle anticipazioni ci regalano un verso e proprio percorso lungo gli anni di vita della cantante lirica, per esempio regalando nuovi particolari sul suo matrimonio con l'iconico conduttore Pippo Baudo. I due si sono sposati nel 1986, il giorno in cui la soprano ha compiuto 40 anni, per poi separarsi nel 2004, con divorzio successivo tre anni dopo.

Anni felici, ma anche costellati da problemi e difficoltà da risolvere insieme. Per la prima volta, infatti, ricorda quando persero un figlio, "è accaduto prima di sposarci, abbiamo poi provato ad averne un altro con la fecondazione assistita. Tentativi non andati a buon fine, visto che Ricciarelli non è riuscita ad avere figli. Parlando dell'amore con Baudo, dice di averlo "amato molto, e sono stata gelosissima, anche se prima di lui avevo avuto amori importanti e grandi passioni". Come quella con il collega della lirica, il grande tenore Josè Carreras, incontrato nel 1972, e con cui fu legata fino al 1984.

Un amore pieno di passione, come ricorda. "Quando ci vedevamo in albergo le nostre valigie restavano puntualmente all'ingresso perché appena entrati in camera finivamo a letto a fare l'amore senza preliminari. Mi accadde una volta di andare a Venezia, mentre lui doveva essere a New York. Ricevetti una telefonata in hotel e notai che lui aveva un tono strano. Pensai, ecco è in America solo e mi tradisce. Dopo due minuti bussarono alla porta ed era José che mi aveva fatto una sorpresa".

Un altro amore importante, seppure passeggero, fu quello con Alberto Sordi, che lo conquistò con delle rose. "Era  passionale, tra noi non ci furono solo baci, come dissero. Alberto mi presentò alle sorelle, mi portò a casa anche se sapevo che non si sarebbe mai sposato. Dicevano che fosse tirchio, con me era generosissimo".