Mark Zuckerberg compie 40 anni, il coding a 11 anni e il daltonismo: le curiosità su Mr Facebook

Ha inventato Facebook, è il Ceo di Meta, è stato sotto torchio al Congresso degli Stati Uniti, non sta simpatico a Elon Musk e ha una discreta passione per il lusso. Ultimo, non per importanza, oggi 14 maggio 2024 compie i fatidici 40 anni. Stiamo parlando di Mark Zuckerberg, beniamino della Silicon Valley che Forbes mette al quarto posto della classifica degli uomini più ricchi del Pianeta grazie al suo patrimonio stimato in 177 miliardi di dollari. Se di giri di boa si può parlare, Zuckerberg ne ha già fatti parecchi, e dal suo esordio nel mondo della tecnologia sembra passato un secolo (qui vi abbiamo già raccontato quante cose sono cambiate in occasione dei 20 di Facebook, anche questi celebrati nel 2024). Brillante studente di Harvard che si destreggiava nel coding già a 11 anni, di recente ha fatto parlare di sé per l'acquisto di un lussuoso yatch da 118 metri. A far chiacchierare è anche l'aspetto del papà di Facebook: di recente è stato vittima di un canzonatorio deepfake che lo ritrae con una barba che ha suscitato gli apprezzamenti del popolo dei social. A stimolare questa innocua aggiunta è stato il look di partenza di Zuckerberg, che si è presentato ai suoi follower per una diretta Instagram abbronzato, con i capelli corti ma ondulati a mimare delle sobrie «beach waves» e una collanina con la eco del surfista californiano. Il creatore materiale della barba è stato un certo Mike Rundle, app designer del North Carolina che guardando il video ha pensato che Zuck «sarebbe stato più cool con la barba». Detto, fatto: con FaceApp ha manipolato un fermo immagine che poi ha postato su X, dove in poco tempo è diventata virale dando vita a un vero e proprio «Beard Gate». LEGGI ANCHE: - Facebook nasceva 20 anni fa: che fine hanno fatto i gemelli, i soldi di Musk e altri segreti del primo social di massa- 2004-2024, l'era di Facebook. Vent'anni tra trionfi e cadute con un uomo solo al comando: Mark Zuckerberg- Il nuovo super yacht di Mark Zuckerberg: un mostro da 300 milioni (costruito per gli oligarchi russi) Torniamo alle basi: nato nel 1984 a New York da un dentista e una psichiatra, ha tre sorelle. Sin dall'infanzia ha sviluppato una passione per la programmazione, tanto da portare il padre a rivolgersi a un programmatore professionista che lo aiutasse a coltivare il suo talento. Fatti alla luce dei quali non stupisce che appena sbarcato ad Harvard abbia sviluppato Facesmash, l'antesignano di Facebook, mandando in trambusto tutto l'ateneo e rischiando la sospensione per aver messo a rischio la sicurezza del sistema informatico e violato la privacy degli altri studenti. Si è a lungo elucubrato sul colore di Facebook, il blu, considerata una tonalità che crea dipendenza. Perfetta per un social network, che basa il suo successo proprio sul ritorno continuo dei suoi utenti. Eppure, la realtà che si cela dietro all'iconico blu di Facebook è piuttosto semplice. Mark Zuckerberg è daltonico, e lui stesso durante un'intervista al New York Times ha dichiarato che «il blu è il colore più ricco per me, riesco a vederlo nella sua interezza». Di fatto, uno dei tanti colpi di fortuna del Ceo di Meta. L'incontro con la moglie Priscilla Chan è degno di un film romantico. I due infatti si sono incontrati mentre frequentavano il college ed erano in coda per la toilette a una festa. La coppia è convolata a nozze il 19 maggio 2019 con una cerimonia segreta della quale è stata data notizia dallo sposo con un post di basso profilo: «Ho sposato Priscilla Chan». La domenica seguente aveva già raggiunto oltre 850 mila like. Il matrimonio è stato una sorpresa anche per gli stessi 100 invitati che credevano di andare a una festa per la laurea in medicina di Chan. Dalla loro unione sono nate tre bambine: Maxima, August e Aurelia in onore degli imperatori romani di cui Zuckerberg è un grande appassionato. Che sia una persona competitiva è abbastanza cristallino a tutti. Che lo sia anche nei confronti di se stesso potrebbe non sorprendere, ma si tratta comunque di una piccola curiosità. Infatti, fino al 2020 Zuck ha sempre annunciato un obiettivo annuale di carattere personale che si sarebbe impegnato a realizzare nel corso dei 12 mesi successivi. Tutto è iniziato nel 2009 quando ha annunciato che si sarebbe impegnato a indossare la cravatta a lavoro per dimostrare quanto stesse prendendo sul serio la crescita di Facebook. Negli anni che sono seguiti si è dilettato in promesse come leggere di più, correre, diventare vegetariano. Almeno fino a quattro anni fa, quando ha esordito su Facebook dicendo che «piuttosto che impormi una sfida annuale, ho provato a pensare a come vorrei che la mia vita fosse nel 2030». Gli piacciono talmente tanto che ha avuto l'ardire di presentarsi in diverse occasioni calzando ai piedi un paio di Adilette di Adidas. Nel 2012 si è presentato a un'intervista con le ciabatte di gomma e proclamando: «Io sono questo e mi vesto così tutti i giorni». Se si parla di Mark Zuckerberg non si può non ricordare la vicenda che ha coinvolto i gemelli Winklevoss. I due hanno raggiunto la notorietà nel 2010 quando hanno deciso di fare causa a Mark Zuckerberg accusandolo di aver rubato loro l'idea che ha poi dato i natali a Facebook. La storia inizia qualche anno prima dell'incontro in tribunale, per la precisione nel 2004, quando i gemelli chiedono a Zuckerberg di scrivere il codice per HarvardConnection.com, poi ribattezzato ConnectU. L'esito del processo ha soddisfatto solo in parte i Winklevoss, che hanno ottenuto un risarcimento da 65 milioni di dollari (contro i 600 che avevano chiesto) e che di fatto ha permesso loro di iniziare a navigare nell'allora poco esplorato mare dei Bitcoin. Mark Zuckerberg conosce Elon Musk da tempo. Nel 2005 quest'ultimo ha anche investito nello sviluppo di Facebook. Eppure, negli ultimi tempi il loro rapporto è andato progressivamente deteriorandosi. I problemi sono iniziati quando, dopo che nell'ottobre 2022 Musk ha acquisito Twitter per trasformarlo in X, alcune voci attribuivano a Meta l'intenzione di sviluppare un concorrente della piattaforma dei cinguettii (Threads). Ambizioni che hanno mandato su tutte le furie il patron di Tesla, che ha deciso di sfidare Zuck a un combattimento di arti marziali (Massimo Gaggi ha tirato le fila qui). Spoiler per chi non lo sapesse: oltre ad aver scomodato il Colosseo, non se n'è mai fatto nulla. «Mi dispiace per tutto quello che avete passato. Nessuno dovrebbe subire le cose che hanno sofferto le vostre famiglie». Così, Mark Zuckerberg si è scusato all'inizio del 2024 con i parenti delle giovani vittime di bullismo e abusi online. Davanti ai senatori, il Ceo di Meta ha giurato che la piattaforma sta facendo tutto il possibile perché nulla di tutto questo accada più, perché i diritti dei minori siano rispettati (qui vi abbiamo spiegato come funziona l'offuscamento delle immagini di nudo). L'udienza era cominciata trasmettendo alcune testimonianze di giovani utenti che hanno raccontato di come sono diventati delle vittime proprio attraverso i social. Poi era toccato ai genitori dei ragazzi che si sono suicidati a seguito di abusi o casi di cyberbullismo: in aula hanno mostrato le foto dei figli scomparsi. Eppure, non era la prima volta che Zuckerberg si è dovuto scusare davanti a un vasto pubblico, qui abbiamo abbiamo fatto una panoramica delle scuse che si sono succedute negli anni.

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Il blu non è premeditato

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