Intolleranza, Roccella e i suoi compari. Il premierato dei nani e delle ballerine - la Repubblica

Le Lettere

Intolleranza, Roccella e i suoi compari. Il premierato dei nani e delle ballerine

Posta e risposta di sabato 11 maggio 2024

2 minuti di lettura

Caro Merlo, che furba la ministra Roccella. Ha abbandonato il palco e non vedeva l’ora di farlo per atteggiarsi a vittima sacrificale. Donde il martirio social. Più guardo il video e più mi viene da ridere: un pugno di giovani contestatori, uno striscione d’antan, qualche urlo con alcune inesattezze e poi la parola alla ministra che si eclissa sdegnata e invoca la censura. Non paga scrive sui social: altro che Scurati!

Piero Orrù

La ministra ha il diritto di parlare comunque e dovunque, ma è vero che, guardandoli in quel video, Roccella e i suoi contestatori sembrano i compari di una stessa impostura. Quelli offendono un diritto liberale e la ministra, che offende ben altri diritti con una politica antiabortista socialmente molto più dannosa dei soliti fischi, invece di affrontarli, approfitta della loro intolleranza. Così la furba Roccella diventa l’eroina della libertà proprio mentre attacca i diritti di libertà.

Caro Merlo, non tutti riescono a reggere le vertigini procurate dal lungo potere. Nessuno ha la tempra di un Andreotti. I casi Emiliano e Toti, pur se diversi fra loro, dimostrano che il terzo mandato non è assolutamente da concedere. Non pensa che per il loro bene (e anche il bene nostro) i vari De Luca, Zaia etc, dovrebbero concedersi un “meritato” riposo?

Pasquale Regano — Andria

Ci sono candidati, non solo alle Europee ma a tutte le elezioni, che offendono l’intelligenza degli elettori già al primo mandato, ma ce ne sono altri di cui i segretari dei partiti dovrebbero andare fieri. Capisco che ci si possa smarrire, ma non sono tutti corrotti e tutti caudilli. Temo dunque che il divieto del terzo mandato a prescindere, e dunque senza mai entrare nel merito, sia il modo peggiore, il meno coraggioso, dei segretari dei partiti di riappropriarsi di territori che non controllano.

Caro Merlo, del convegno sul premierato che Meloni ha voluto a Montecitorio la gente ricorda solo che c’erano Pupo, Iva Zanicchi, Michele Placido, Massimo Giletti, Amedeo Minghi, Claudia Gerini, il campione di nuoto Filippo Magnini, la campionessa di scherma Elisa Di Francisca... Ma del premierato nessuno sa niente, neppure loro che c’erano.

Mario Vigo — Pavia

Quasi tutti i costituzionalisti e gli intellettuali, anche quelli della destra, hanno bocciato come un pasticcio il premierato. E allora Giorgia Meloni, contro “la torre eburnea” dei professori e contro “il moloch” della Costituzione, ha arruolato i cortigiani. In Italia, non solo a destra, il rifugio più sperimentato e sicuro è quel circo che Rino Formica, che oggi ha 97 anni, chiamò «nani e ballerine». Ironizzava così sui cortigiani che negli anni 80 si raccoglievano attorno al Psi di Craxi e Martelli. E non è di poco significato che Formica, socialista craxiano, ironizzasse sui socialisti craxiani. Già vent’anni dopo li rimpiangeva: «Magari ci fossero nani e ballerine, oggi vedo solo insetti». A Formica si devono molte invenzioni lessicali di uso comune, come i “poteri forti” e “il convento è povero ma i monaci sono ricchi”. La più famosa è “la politica è sangue e merda”, anche questa, già dopo vent’anni, corretta così: “Non c’è più il sangue”. I nani e le ballerine salveranno il premierato?

Caro Merlo, trovo molto pretenziosa ma completamente vuota l’espressione “arma di distrazione di massa”. Ghigliottina?

Licia Morelli

Ghigliottina.


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