Crosetto: “Chi scarica Toti mi fa ribrezzo. Pm politicizzati”. Salvini? “La Lega fa la splendida sulle spalle di Giorgia” - la Repubblica

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Crosetto: “Chi scarica Toti mi fa ribrezzo. Pm politicizzati”. Salvini? “La Lega fa la splendida sulle spalle di Giorgia”

Crosetto: “Chi scarica Toti mi fa ribrezzo. Pm politicizzati”. Salvini? “La Lega fa la splendida sulle spalle di Giorgia”
(ansa)

“Un ministro di Forza Italia ha scaricato il presidente della Liguria dimenticando la storia di Berlusconi”. Il ministro della Difesa in un’intervista alla Stampa chiede all’Anm di garantire la terzietà delle toghe. Il fastidio per Vannacci. L’invasione israeliana di Rafah “una follia”

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“Mi fanno ribrezzo le persone che speculano su vicende di questo tipo, ma so di essere in netta minoranza, anche all’interno del centrodestra. Oggi ho visto le dichiarazioni di un ministro di Forza Italia che, di fatto, scarica Toti, dimenticando la storia del fondatore del suo partito e la persecuzione che subì. Queste cose non riesco a capirle e non le sopporto più”: lo afferma il ministro della Difesa Guido Crosetto (Fratelli d’Italia) in una intervista alla Stampa.

Giustizia a orologeria

Quanto alla tempistica dell’arresto del Presidente della Liguria, “quando scoppiò lo scandalo in Puglia, che coinvolgeva il Pd”, afferma Crosetto, “dissi che lo schema è uguale da decenni: quando colpiscono qualcuno a sinistra, è perché devono aprirsi la porta per poter affondare il colpo ancora più forte dall’altra parte. Ci azzecco tutte le volte”.

“Garanzie, non controllo”

"Vorrei chiarezza”, afferma più generalmente Crosetto in merito alla magistratura: “Se vedo che l’indagato non ha ottenuto nessun vantaggio personale e che i suoi atti amministrativi erano legittimi, non capisco come si possa arrivare ad arrestarlo. Quando l’interesse contestato poggia tutto su una diversità di cultura politica, vuol dire che se il governatore ha le stesse idee del pm, allora ha perseguito un atto giusto e legittimo, se invece sono diverse è reato. Ma questa è politica, non giurisprudenza, e soprattutto non ha nulla a che fare con la legge”. L’esponente di FdI precisa di non desiderare un controllo politico delle toghe: “No, assolutamente”, afferma. “Lo suggerisca l’Anm che tipo di controllo serve perché la giustizia sia terza. Rispondano in modo non corporativo e non mi usino come nemico pubblico numero uno”.

“La Lega fa la splendida”

"La Lega – dice il ministro meloniano – tende a fare la splendida, sotto campagna elettorale, polemizzando su quasi tutto, tanto c’è Meloni che tira la carretta ogni giorno e porta a casa i risultati. Facile condividere tutto e poi far finta di non aver condiviso nulla. Ho visto però con piacere che sulla mia battaglia garantista è arrivato oggi anche Salvini. Io ci sono sempre stato, anche con gli avversari. E sono sempre stato al fianco di Salvini quando veniva attaccato come ministro”.

Il fastidio per Vannacci

Quanto a Roberto Vannacci, con il quale ha polemizzato già prima che il generale scegliesse di candidarsi alle elezioni europee con la Lega, “le sue parole sarcastiche su un galantuomo come il tenente colonnello Paglia, medaglia d’oro al valor militare, mi hanno dato molto fastidio”, afferma il ministro della Difesa. “Paglia è un eroe, che lo Stato ha riconosciuto come tale, che porta i segni del suo coraggio sul suo corpo. Lui è un discreto ufficiale, uno scrittore di successo e un futuro parlamentare: dovrebbe trattare con maggior rispetto chi ha portato onore e lustro alla nazione, alle forze armate e all’esercito”.

L’invasione di Rafah “una follia”

Secondo il ministro della Difesa, nell’Unione europea “serve una difesa comune, sommando le difese dei 27 perché ogni nazione da sola non riesce a difendersi. E credo che servirà uno sforzo unanime per arrivare alla fine della guerra in Ucraina”. Quanto alla avanzata di Israele su Rafah, si tratta, secondo Crosetto, di “un errore enorme. Abbiamo chiesto di smettere di bombardare e di fare vittime civili: vale per la Russia come per Israele. L’invasione di Rafah è una follia”.

In politica a tempo

Al di là del tema della giustizia, nell’intervista alla Stampa Crosetto fa trasparire amarezza per gli attacchi subiti: “Provo sempre più disprezzo nei confronti di persone che dicono di voler servire lo Stato e invece spesso servono solo i loro microinteressi personali. In nessun altro Paese c’è un livello così basso nel rispetto dei ruoli istituzionali e di interessi nazionali, non politici o di parte. Ma ho preso un impegno e resterò al mio posto a fare il mio dovere. Quando finirà il mio compito di ministro, credo che tornerò dove avevo deciso di stare da anni: nella sfera privata”.

“Mi augurano coraggio: mi preoccupo”

"Oggi – ha commentato nel pomeriggio Crosetto su X (ex Twitter) – ho ricevuto moltissimi messaggi, privati, a commento di una mia intervista su La Stampa. Avevano un termine in comune: coraggio. La cosa non mi ha fatto alcun piacere, anzi mi ha preoccupato: se una banale manifestazione di libero pensiero viene considerata coraggio da tutti, allora significa che non siamo una democrazia compiuta. Coraggio è quello che ha portato le persone a schierarsi contro i regimi, non un ragionamento politico messo in campo da un Ministro. Quasi tutti i messaggi finivano con un invito a pensare a me, a fare attenzione. Due citavano anche i miei cari o familiari: guarda cosa hanno fatto alla famiglia di Renzi, mi ha scritto un ex magistrato. Io invece non mi sento coraggioso perché mi rifiuto di credere che ci siano gruppi di persone della magistratura che potrebbero raggiungere un livello così basso e, considerandomi un nemico da combattere solo perché esprimo idee ed invito a riflettere, provassero ad inventare qualcosa per farmi male. Dico inventare perché purtroppo per loro sono fuori da anni dal potere e dalla politica, non mi sono presentato ad elezioni e quindi non ho nemmeno avuto bisogno di contributi regolari, perché ho guadagnato molto, da privato, sempre alla luce del sole e perché, per fortuna i Ministri hanno potere di indirizzo e controllo e non amministrano direttamente. Se ci fosse pertanto questo tentativo, il problema non sarebbe mio ma dell’Italia e della democrazia”.

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