13 maggio 2024 - Israele.net - Israele.net

13 maggio 2024

Il rapporto tra combattenti e civili palestinesi morti nella guerra in corso a Gaza è di quasi uno a uno. Lo ha sottolineato lunedì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, specificando: “Sono stati uccisi 14.000 combattenti e, probabilmente, 16.000 civili”. Si tratta di uno dei rapporti civili/combattenti più bassi in assoluto di tutte le guerre urbane in epoca moderna, che negli altri casi vanno da 4 morti civili per ogni combattente ucciso, fino a 8 o 10 civili per ogni combattente. La condanna della condotta di guerra di Israele è incompatibile con il sostegno al diritto di Israele di combattere Hamas, ha aggiunto Netanyahu: “Non si può affermare di sostenere il diritto di Israele a difendersi, e poi condannarlo quando cerca di esercitare tale diritto”. Netanyahu ha anche detto che Israele opererà a lungo a Gaza per impedire a Hamas di riemergere: “Non occorre rioccupare Gaza. Bisogna solo smilitarizzarla attivamente” entrando e uscendo quando necessario. Il prossimo passo, dice Netanyahu, è trovare una nuova amministrazione civile per Gaza e la speranza è quella di ricorrere a persone del posto non affiliate a Hamas, con il sostegno degli stati arabi. Ma nulla di tutto ciò potrà accadere, aggiunge Netanyahu, finché Hamas non sarà debellata: “Nessuno si farà avanti finché non si saprà che Hamas è stata distrutta o sta per essere distrutta. E’ una certezza. Perché, se pensano che Hamas riemergerà dalle macerie e si riprenderà Gaza, nessuno si suiciderà”. Una volta debellata Hamas, dice Netanyahu, si apriranno nuove opportunità, incluso l’allargamento degli Accordi di Abramo: “Non avverrà quando saranno eliminati tutti i combattenti di Hamas, ma quando saranno sconfitti, debellati i loro battaglioni organizzati e rastrellate le postazioni restanti. Ci vorrà del tempo, ma possiamo farcela”.