Michela Meazza sulle punte da Piacenza a Londra "La mia danza è armonia e ricerca intellettuale" - piacenzasera.it

Michela Meazza sulle punte da Piacenza a Londra “La mia danza è armonia e ricerca intellettuale”

La danza non è solo bellezza e armonia, ma anche ricerca ed esplorazione intellettuale, da tradurre solo in un secondo tempo in movimento. Michela Meazza ha iniziato a seguire lezioni di danza a otto anni e ne ha fatto una ragione di vita e la sua realizzazione professionale. Da Piacenza è approdata a Londra, dove ha lavorato al National Theatre, è diventata una delle “Muses” di uno dei coreografi più grandi, Matthew Bourne, e più di recente è stata “movement director” di Vanya (spettacolo teatrale vincitore di un Oliviers Award) con Andrew Scott, visto sugli schermi di Netflix nella serie di successo “Ripley”. In questa intervista Michela racconta un itinerario artistico ricco di successi, offrendoci il suo sguardo di piacentina “expat” londinese, che ha vissuto lo shock della Brexit.

La danza ha segnato la tua vita, fin da piccola. Ci racconti come e quando è iniziata la tua passione?

Ho iniziato a fare lezione di danza quando avevo otto anni. Mi era stato sconsigliato a causa di una leggera scogliosi, ma la mia famiglia aveva notato che ballavo spesso a casa ed ero affascinata dalla danza in televisione. Presso l’Accademia Domenichino di Piacenza ho ricevuto una preparazione principalmente classica. Spesso venivano invitati illustri maestri dalla Russia. Il mondo della danza mi attraeva non solo per la bellezza e sensazione del movimento, ma anche per il senso di disciplina e rigore.

Quando sei approdata a Londra, come hai iniziato la professione di ballerina?

Mi sono trasferita a Londra dopo le scuole superiori. Avevo ricevuto interesse da altre scuole in Europa durante i corsi estivi, ma i miei genitori hanno ritenuto molto importante che finissi il liceo scientifico “Respighi”, nel caso volessi cambiare percorso o non riuscissi a fare la ballerina, e avessi così la possibilità di frequentare l’università. A loro sono molto grata, perché portando a termine le superiori, ho affrontato il trasferimento a Londra e il resto del mio percorso con più maturità e conoscenze. Ho frequentato il college London Studio Center, dove ho perfezionato la mia tecnica classica e contemporanea. Matthew Bourne è venuto a coreografare un pezzo e così ho scoperto il suo stile e lui ha scoperto me! Mi entusiasmava tantissimo la sua originalità nell’interpretare personaggi e rappresentare storie attraverso il movimento (senza testo). Quando si è presentata la possibilità di fare l’audizione per la sua versione del Lago dei Cigni, sono andata e ho ottenuto il lavoro. Se non fosse stato per questo primo contratto, avrei probabilmente cambiato carriera perché il lavoro non si presentava facile dopo i miei studi. Da allora sono rimasta legata alla compagnia e ho partecipato alla creazione di molti spettacoli. Matthew Bourne mi ha definito una delle sue “Muses” e ho raggiunto la definizione di “Company Legend” tra colleghi e collaboratori. Dato che la compagnia non lavora in modo continuativo ho avuto modo di cimentarmi in molti altri contesti: film, moda, teatro e arte. Ho fatto esperienze diverse e al di fuori della danza in senso tradizionale.

michela meazza danza
Matthew Bourne Cinderella (photography by Johan Persson)

E quali sono state le tappe più importanti della tua carriera?

Ho lavorato al National Theatre, ho partecipato a varie tournée a New York e Los Angeles. Ho ricevuto il premio di “Best Female Performance (Modern)” nel 2022 al Critics Circle Awards, ho conseguito due volte la Oliviers Awards Nomination per due spettacoli per cui ho lavorato come movement director, con la vittoria per “Best Revival” per Vanya con Andrew Scott. Ma la tappa più importante sono stati i miei due figli, dopo le gravidanze sono riuscita a tornare in scena e ancora oggi, come una sorta di giocoliere insieme al mio partner, riesco a coordinare la famiglia, il lavoro con orari e un’agenda di vita imprevedibile.

Performer, movement director, coreografa e insegnante, come racconteresti il tuo percorso nel mondo della danza? Tra gli estremi della ricerca e della dimensione accademica?

Anche io a volte mi chiedo come sia riuscita ad assumere questi ruoli! Ho sempre pensato alla mia carriera come una costante evoluzione che non si è mai fermata, così come la voglia di crescere e imparare. Ho cercato di partecipare a corsi o assistere coreografi o registi e ho capito che la mia passione principale era il linguaggio del corpo e la mia conoscenza del movimento e danza poteva essere applicata in altri campi. Mi ritengo molto fortunata perché la carriera di una ballerina può essere relativamente breve, ma sono riuscita a proseguire in varie forme. Credo che mi abbia aiutato la creatività e la voglia di sviluppare e ricercare idee. Il lavoro del ballerino è spesso frainteso come esecutore, ma trovo questo concetto antiquato. I ballerini e coreografi del momento sono “artisti” che esplorano idee e concetti in modo molto intellettuale prima di sviluppare movimenti. Anche come insegnante mi occupo principalmente dello sviluppo di progetti creativi (workshops and corsi intensivi) e la preparazione dei giovani che stanno per intraprendere una carriera nell’ambiente dello spettacolo. E molto appagante sostenere i giovani e consigliarli.

michela meazza danza
Matthew Bourne Red Shoes (Photography Johan Persson)

Ti mancano l’Italia e Piacenza? Quali legami hai mantenuto con la tua città d’origine?

Adoro tornare a Piacenza e camminare per le strade secondarie e intravedere cortili interni. Mi manca il senso di tranquillità, il silenzio alla sera, i ristoranti e le trattorie dove si mangia benissimo senza spendere troppo. Londra è affascinante e ricca di opportunità, ma richiede molta energia tutti i giorni… le distanze, il costo, la folla. Mi sono abituata ma occorre determinazione per viverci. Ho mantenuto legami naturalmente con la mia famiglia ma anche con vari amici di infanzia e liceo.

Ci dai uno spaccato dell’universo inglese a otto anni dalla Brexit? Sono cambiate davvero le cose? In meglio? In peggio?

La Brexit è stato uno vero shock per Londra, completamente in contrasto con i voti di altre città dell’Inghilterra. Londra viene definita una “bubble” a se stante, un “melting pot” di culture e mentalità diverse. C’era molta rabbia e senso di imbarazzo dopo l’annuncio del risultato. Io e il mio partner eravamo increduli! Lui scherzando mi diceva: “Ci mancherai”. Purtroppo con il tempo continuano ad emergere articoli che rivelano continui problemi legati a Brexit: declino economico, declino di immigrazione e quindi riduzione di scambio culturale e nel settore della ricerca. Le promesse che hanno incoraggiato i voti per la separazione dall’Europa, sono completamente svanite. E’ stata in gran parte una campagna elettorale irresponsabile. E’ veramente triste vedere come molti artisti (di teatro, danza e musica) non possano spostarsi facilmente in Europa, limitando collaborazioni e crescita culturale. Ho molti colleghi che hanno dovuto rinunciare a lavori in Europa perché il costo dei permessi e i tempi per ottenerli, rendevano la cosa impossibile. Le arti inoltre stanno soffrendo molto al momento a causa di drastici tagli ai fondi messi a disposizione dal Governo.

Qual è il progetto artistico a cui stai lavorando?

Mi sto preparando come movement director per una nuova commedia al Hampstead Theatre a giugno: “Visita da una sconosciuta” (basato sulla storia breve “Lettera di una sconosciuta” di Stefan Zweig). L’anno prossimo ritorno in scena con lo spettacolo di Matthew Bourne, “Midnight Bell” basato sui romanzi di Patrick Hamilton.

michela meazza danza
Matthew Bourne Swan Lake (Photography by Foteini Christofilopoulou)

michela meazza danza
Matthew Bourne Midnight Bell (Photography Johan Persson)

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.