Sorpresa al Riviera Film Festival: la star Susan Sarandon sul palco con la maglia del Genoa - Genova 24
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Sorpresa al Riviera Film Festival: la star Susan Sarandon sul palco con la maglia del Genoa

L'attrice premio Oscar protagonista nei giorni scorsi di una "full immersion" genovese. Tifosi rossoblù in visibilio

Generico maggio 2024

Sestri Levante. Sorpresa al Riviera International Film Festival in corso in questi giorni a Sestri Levante: l’attrice americana Susan Sarandon si è presentata sul palco mostrando una maglia del Genoa col numero 11 e la scritta Susan. Arrivando in Liguria, la protagonista di film come Thelma e Louise Dead Man Walking (con cui ha vinto il premio Oscar) aveva spiegato che ai figli sarebbe piaciuto assistere a una partita della squadra rossoblù.

Venerdì Sarandon si è concessa una giornata nel centro storico genovese tra le meraviglie dei palazzi dei Rolli in via Garibaldi, in particolare Lomellino e Meridiana, il pranzo nella trattoria Mangiabuono di vico Vegetti a base di specialità della tradizione genovese, quindi la visita alla cattedrale di San Lorenzo e una lunga passeggiata fino a via XX Settembre.

Il Festival

Al centro del Festival, naturalmente, sono gli undici film di registi under 35 e i dieci documentari a tema ambientale iscritti ai due concorsi principali ai quali si aggiunge, per la prima volta quest’anno, un contest dedicato ai cortometraggi, “Riff shorts”, in programma venerdì 10 e sabato 11 maggio dalle ore 16 all’Annunziata.

I film in gara saranno il già citato Io e il secco, l’islandese Solitude di Ninna Palmadottir, il kenyota After The Long Rains di Damien Hause, lo svizzero Electric Fields di Lisa Gertsch, il ceco We Have Never Been Modern di Matej Chlupacek, lo statunitense Wat Doesen’t Float di Luca Balser, gli inglesi In Camera di Naqqash Khalid e Black Dog di George Jaques, lo spagnolo The Quiet Maid di Miguel Faus, il canadese I Don’t Know Who You Are di M. H. Murray e Handling The Undead di Thea Hvistendahl, una coproduzione tra Svezia e Norvegia.

Fuori concorso l’anteprima di Maschile plurale con i protagonisti Giancarlo Commare, Gianmarco Saurino e Michela Giraud, il thriller horror-western Silent Thunder di Isaac Medeiros in anteprima europea e il drammatico Fremont di Babak Jalali, che racconta la storia di Donya, un tempo traduttrice dall’afghano per conto dell’esercito statunitense e oggi trapiantata a San Francisco, cui seguirà il panel Futuro al femminile tra la giornalista Stefania Vitulli, Mahdia Sharifi, studentessa universitaria afgana atleta nel programma olimpico dei rifugiati, e Angelo Pittaluga, advocacy JRS servizio dei gesuiti per i rifugiati.

L’elenco dei dieci documentari in concorso include invece l’italiano Terra a perdere, gli statunitensi Grasshopper Republic, 40 Below: the thoughest race in the world, Common ground, Downwind e Earthbound, l’australiano The giants, l’austriaco Orca – Black & white gold, il tedesco System change e la co-produzione tra Brasile e Stati Uniti We are guardians. Fuori concorso anche l’italiano Food for profit, uno scioccante ed illuminante viaggio sotto copertura tra gli allevamenti dei principali paesi europei per svelare la realtà nascosta dietro alle eccellenze della produzione di carne e formaggio, cui seguirà un talk in sala con la giornalista Giulia Innocenzi, coautrice del film insieme a Pablo D’Ambrosi; e l’ucraino What’s next di Daria Driuchenko, che segue le vite di alcuni degli abitanti di Kharkiv costretti a trovare rifugio nella metropolitana per sfuggire ai bombardamenti. A questi si aggiungono due documentari dedicati al mare: Orizzonte azzurro di Giulio Latini sull’estremo levante ligure delle Cinque Terre, e Posidonia oceanica, una speranza per il Mediterraneo di Fabio Benelli.

 

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