Fury contro Usyk: chi vince prende tutto 25 anni dopo l’ultima volta - la Repubblica
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Boxe, Fury contro Usyk: la notte del gigante e del soldato ucraino. Chi vince prende tutto 25 anni dopo l’ultima volta

Tyson Fury e Oleksandr Usyk
Tyson Fury e Oleksandr Usyk (afp)

A Riad il match atteso da tempo che riunisce le quattro cinture: Wbc, Wba, Ibf e Wbo: non accadeva dal 1999

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«Preferirei di gran lunga essere il campione del mondo dei pesi massimi — cosa del resto impossibile — che re d’Inghilterra, presidente degli Stati Uniti o Kaiser di Germania». Jack London amava la boxe e aveva capito l’importanza di un titolo del genere, anche oltre lo sport. Jack Johnson manifestava il proprio anticonformismo, quando ai neri in America non era permesso nulla. Joe Louis fu il primo eroe nazionale nero americano. Il manifesto in uniforme da soldato con la scritta We’re going to do our part ispirò milioni di ragazzi. E poi Muhammad Ali, con il suo pensiero totale.

Fury-Usik per il titolo dei pesi massimi

Sabato sera a Riad (diretta su Dazn) si torna all’antico: le cinture (Wbc, Wba, Ibf e Wbo) a un solo campione. Non accadeva dal 1999, quando Lennox Lewis batté Evander Holyfield. Sul ring arabo, Tyson Fury e Oleksandr Usyk. E Jack London? Se una macchina del tempo lo catapultasse a Riad, preferirebbe ancora il vincitore a Carlo III, Joe Biden o Olaf Scholz? Probabilmente sì. Del resto i 105 milioni di dollari che guadagnerà Fury farebbero comodo. Borsa permessa (ma incide anche la pay per view) dall’entrata in scena dello sceicco Turki Alalshikh. Usyk guadagnerà di meno, 45 milioni, una parte dei quali andrà alla causa ucraina. Una sua vittoria avrebbe un significato simbolico immenso. A Riad, per sostenerlo, ci saranno anche dei veterani reduci dal fronte. «È un uomo carismatico, piacevole». Giovanni De Carolis, ex campione mondiale dei supermedi, è stato nel training camp dell’ucraino a Valencia. «Una organizzazione perfetta. Tanti pugili molto alti per lo sparring, persino la palla francese messa a quell’altezza. Videoriprese, contacolpi, cardiofrequenzimetro. E uno staff con almeno due persone per ogni singolo dettaglio. Secondo me è il modo migliore per affrontare un match del genere».

Le condizioni di Fury e Usyk

La palla francese a due metri è per l’altezza di Fury (206 cm contro i 191). Usyk ci ha scherzato su: «Se contasse solo essere grossi il re della foresta sarebbe l’elefante». «Fury è un pugile fortissimo — spiega De Carolis — tecnico e scaltro. Si può mettere in difficoltà restandogli a media distanza. Usyk, grandissimo tempista, dovrà lavorare su questo». L’inglese è il più istrionico dei due. Il match era già stato previsto per il 17 febbraio, ma lui si ferì in allenamento. «Si è dato una padellata in fronte», disse il manager di Usyk, Alexander Krassyuk, avanzando l’ipotesi che non fosse pronto. Indubbiamente l’ultimo match di Fury, a ottobre, è stato deludente. Contro Ngannou, tosto ma proveniente dalla Mma, ha vinto ma ha subito anche un atterramento. «Si era allenato al pub» si ironizzava. Una battuta, ma mica tanto.

Usyk combatte per l’Ucraina

Fury ora è tirato a lucido, e se Usyk combatte per l’Ucraina, lui combatterà per se stesso, per la gente gitana (“The Gipsy king” il suo alias), e forse anche per il Regno Unito. Forse, perché i britannici gli hanno sempre preferito Anthony Joshua, più fico anche se probabilmente meno forte. Il vento però sta cambiando. Uno studio della Bbc lo ha indicato sportivo più popolare del Regno: si è lasciato dietro Kane, Hamilton e Bellingham. Evidentemente tante frasi fuori posto, anche se pronunciate in periodi in cui depressione e cocaina avevano il sopravvento, sono state archiviate. Alle cadute di stile ha pensato comunque suo padre John, che ha rifilato una capocciata in fronte — ferendosi anche lui — ad un membro dell’entourage di Usyk. Personaggio discutibile, il padre di Fury nel 2010 si beccò undici anni di galera, di cui cinque scontati. Aveva cavato l’occhio a un uomo durante una rissa. Fury versus Usyk, ne resterà uno soltanto.

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