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Il pubblico pensa a leggere. L'"intellighenzia" ad altro

Gran folla e standing ovation per Rushdie. Mauro Mazza: «Qui cultura aperta, il modello da portare a Francoforte»

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da Torino

Passeggiando tra i padiglioni del Lingotto durante la seconda giornata del Salone del libro di Torino la percezione è che la prima edizione targata Annalena Benini si stia rivelando un successo in termini di pubblico. Alcuni momenti della giornata di ieri hanno ricordato il sabato o la domenica pomeriggio (giorni tradizionalmente con il maggior numero di visitatori) e non un venerdì. Ieri è stata anche la giornata dei grandi autori internazionali, da Elizabeth Strout, autrice di Lucy davanti al mare, a Don Winslow. È tornato a parlare anche Salman Rushdie, in un dialogo con Roberto Saviano: standing ovation del pubblico. Nell'incontro c'è stato anche lo spazio per un nuovo sgambetto alla premier Meloni, alludendo alla «censura» verso gli intellettuali.

Per il momento non si sono verificate tensioni o contestazioni, nonostante gli allarmi dei giorni scorsi - anche a causa delle ingenti misure di sicurezza messe in campo - ma oggi si preannuncia la giornata più calda soprattutto per la partecipazione degli autori legati a Israele. Alle 11,30 in Sala Rosa Fiamma Nirenstein presenterà il suo libro 7 ottobre 2023 mentre nel pomeriggio Eskhol Nevo parlerà del suo libro Legami. Il rischio di contestazioni da parte dei gruppi pro Palestina è concreto, soprattutto dopo l'invito alla censura da parte dell'ex terrorista rosso Francesco Emilio Giordano. Occhi puntati anche sulle possibili azioni degli ecoribelli pronti a contestare chiunque metta in discussione i dogmi dell'ambientalismo ideologico.

Intanto l'intellighenzia non rinuncia a farsi sentire e, troppo impegnati a contrastare la nuova presunta egemonia culturale della destra, gli intellettuali di sinistra si sono dimenticati i loro tradizionali riferimenti, sostituendoli con un nuovo pantheon che va in scena in questi giorni al Salone. Dimenticate Vittorini, Moravia e Pavese, accantonate Gramsci e Gobetti, ormai citatissimi dai conservatori, ora le nuove figure di riferimento sono Ilaria Salis e Alfredo Cospito, unite alle nuove parole d'ordine: antifascismo, green, lgbt, anti sionismo.

Oggi pomeriggio è previsto l'incontro con il fumettista Zerocalcare che in un'intervista ha affermato: «continuo a spendermi per i temi più impopolari di questo paese, come la difesa di Alfredo Cospito e Ilaria Salis». Per poi elogiare il centro sociale torinese di sinistra radicale Askatasuna: «sono contento sia stata riconosciuta la funzione importante che ha sempre svolto per la città».

Non poteva mancare al Salone del libro anche un intervento del padre di Ilaria Salis, Roberto, che ha puntato il dito contro il governo ungherese: «mando un messaggio: bisogna liberare Ilaria perché non è possibile che subisca vessazioni in un Paese che si dichiara democrazia illiberale. Ilaria può leggere due libri al mese, che vengono controllati». Così è arrivata la proposta del parlamentare di Sinistra italiana Marco Grimaldi: «lanciamo un appello agli editori del Salone: mandate libri nelle carceri, anche quelle ungheresi, vediamo se li sottopongono a embargo come le armi».

Per quanto il caso Salis tenga banco tra i corridoi del Lingotto, non è nulla in confronto alla retorica antifascista e allo spauracchio del «pericolo fascismo» agitato per attaccare il governo. È fresco di stampa il libro del giornalista Paolo Berizzi Il ritorno della bestia. Come questo governo ha risvegliato il peggio dell'Italia presentato giovedì pomeriggio tra accuse alla «destra fascistoide» e al «partito dei reduci della Rsi al governo». Intanto Luciano Canfora è tornato a parlare dopo la querela di Giorgia Meloni affermando che «la lotta di classe non è finita» e interverrà anche oggi. Oltre a Canfora, è previsto un evento di Corrado Augias e uno di Lilli Gruber, mentre alle 15,30 Federico Palmaroli (Osho) presenterà il suo ultimo libro.

Eppure le polemiche politiche sembrano più un tema per addetti ai lavori che un argomento sentito dalla massa dei visitatori. Come spiega Mauro Mazza, commissario straordinario per l'Italia ospite d'onore alla Buchmesse di Francoforte a ottobre: «il Salone del libro di Torino, nonostante visibili resistenze in questo caso davvero reazionarie, è un esempio di una cultura aperta, plurale e serena.

Conto di esportare questo modello a Francoforte offrendo un'immagine dell'Italia di cultura matura, consapevole e sorridente». Sarà così anche negli ultimi giorni del Salone? Vedremo se oggi e domani ci aspettano giornate di intolleranza o di cultura e libertà.

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