Spinelli, interrogatorio a Genova: cosa ha detto - Il Secolo XIX

Tangenti in Liguria, interrogato Aldo Spinelli: “Ho detto tutto, tutto...”. Cozzani in silenzio. Frode sulle mascherine, aperto fascicolo su Toti

Al lavoro i tribunali a Genova e alla Spezia

TIZIANO IVANI, MARCO FAGANDINI, TOMMASO FREGATTI
Aggiornato alle 2 minuti di lettura
(ansa)

GENOVA. Aldo Spinelli intorno alle 12.30 è arrivato in tribunale a Genova per l'interrogatorio di garanzia davanti alla gip Paola Faggioni nell'ambito della maxi inchiesta sulla corruzione in Liguria. E questa mattina è durato circa due ore l'interrogatorio di Roberto Spinelli, figlio di Aldo, anche lui indagato per corruzione. Roberto Spinelli ha risposto alle domande della giudice spiegando la sua posizione in merito alle accuse che gli vengono mosse.

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Cozzani sceglie il silenzio
Matteo Cozzani si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al giudice per le indagini preliminari della Spezia, Mario De Bellis.

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«Il dottor Cozzani ha fatto presente che non sussistono più le esigenze cautelari perché il mio assistito non è più sindaco di Porto Venere e ragionevolmente abbandonerà l'incarico di capo di gabinetto. Delle contestazioni riguardanti i dati Covid non so nulla», ha detto l'avvocato Massimo Ceresa Gastaldo.

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Matteo Cozzani, capo di gabinetto di Giovanni Toti in Regione Liguria nonché ex sindaco di Porto Venere, è figura chiave nella maxi-inchiesta sulla malaffare che sta scuotendo la Liguria.

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Cozzani è indagato nel filone principale, a Genova, per corruzione elettorale aggravata dal fatto di aver agevolato la mafia. Nel filone spezzino invece risponde di una serie di presunte corruzioni per i suoi rapporti con alcuni imprenditori.

Sempre alla Spezia è stato interrogato anche il fratello del capo di gabinetto, l'imprenditore Filippo Cozzani. Pure lui, difeso dall'avvocato Luca Bicci, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Aldo Spinelli in tribunale a Genova, il figlio Roberto risponde alla gip
A Genova è terminato dopo quasi due ore l’interrogatorio di Roberto Spinelli. Il figlio di Aldo anche lui indagato per corruzione ha risposto alle domande del giudice spiegando la sua posizione in merito alle accuse che gli vengono mosse. Al termine il suo avvocato Andrea Vernazza ha annunciato che chiederà l’interrogatorio al pubblico ministero.

Aldo Spinelli è arrivato in tribunale alle 12.30 per essere sentito dalla giudice Paola Faggioni dopo l’interrogatorio saltato per un vizio di notifica sabato mattina. Spinelli è assistito dall’avvocato Andrea Vernazza.

Roberto Spinelli è il primo indagato del filone sulle mazzette in Regione che accetta di fornire la sua versione dei fatti. Spinelli junior è colpito dalla misura interdittiva che gli impedisce di svolgere la sua attività professionale.

Oggi erano attesi anche Francesco Moncada, ormai ex consigliere d'amministrazione di Esselunga, assistito come legale dalla ex ministra Paola Severino, e Mauro Vianello, presidente dell'Ente Bacini del porto di Genova.

Moncada e Severino hanno lasciato il tribunale, annunciando l’uscita di una nota da parte loro. Intanto è stato interrogato anche Mauro Vianello accompagnato dal suo legale.

Moncada: «Ho sempre agito nel rispetto della legge»
Moncada ha reso spontanee dichiarazioni davanti al gip di Genova Paola Faggioni e "ha affermato la propria innocenza rispetto ai fatti" contestati. Come si legge in una nota dei suoi legali, rappresentati da Paola Severino, Moncada, «ha in particolare, sottolineato che in occasione dell'incontro svoltosi il 17 marzo 2022 presso la sede della Regione ha sempre inteso agire nel pieno rispetto della legalità e in assoluta trasparenza. Come risulta dal testo delle intercettazioni, ha sempre espresso la volontà di agire 'alla luce del giorno' ed ha negato pertanto di aver aderito ad alcun patto illecito». «Quanto agli aspetti tecnici e burocratici della pratica di Sestri, - prosegue la nota - Moncada ha sottolineato che essa ha avuto un iter molto lungo e articolato, avviata a livello Comunale nel lontano agosto 2010, passato attraverso sentenze favorevoli del Tar e del Consiglio di Stato, e infine approdata in questi giorni alla fase della prima conferenza dei servizi. Di contro la pratica di Savona non necessitava di alcun passaggio regionale». «Moncada ha inoltre precisato - continua la difesa - che il contratto con la Società Programmazioni Televisive S.p.A. non ha nulla a che fare con la contestazione, riguardando esclusivamente la programmazione televisiva e non la pubblicità di Terrazza Colombo».

Aperto fascicolo su presunta frode mascherine
Indagando sul voto di scambio tra la comunità riesina e quella calabrese e la lista del presidente Giovanni Toti, gli investigatori hanno anche scoperto una maxi frode da un milione e 200 mila euro sulle forniture sanitarie durante il Covid. In particolare le mascherine, introvabili in piena pandemia e preziose come l'oro nella fase due per scuole e luoghi pubblici. E' quanto emerge dalle carte depositate nell'ambito dell'inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari il presidente della Regione.

L’articolo su Il Secolo XIX

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