Lo squalo, addìo a Susan Backlinie, la prima vittima nel film di Steven Spielberg
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Lo squalo, addìo a Susan Backlinie, la prima vittima nel film di Steven Spielberg

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Ricordate la prima vittima nello Squalo di Steven Spielberg, la ragazza uccisa mentre nuota nuda di notte? Era Susan Backlinie, controfigura ed esperta nuotatrice, che è morta qualche giorno fa a 77 anni.

Lo squalo, addìo a Susan Backlinie, la prima vittima nel film di Steven Spielberg

Il suo nome non era universalmente noto, se non ai superfan dello Squalo di Steven Spielberg: si chiamava Susan Backlinie la ragazza che interpretava la prima vittima dello squalo in quello che fu il primo vero blockbuster dell'epoca contemporanea, in una memorabile scena dove nuotava nuda di notte, per poi venire trascinata giù e divorata. Susan è deceduta qualche giorno fa a 77 anni, e nei decenni non si è mai fatta mancare ospitate nelle convention degli appassionati, per raccontare come nacque quell'esperienza.

Susan Backlinie, morta la controfigura che fu la prima vittima dello Squalo

A 77 anni è scomparsa Susan Backlinie: quando nel 1975 il pubblico non sapeva ancora cosa fosse un "blockbuster", spettatori e spettatrici si sedettero in sala per vedere Lo squalo di Steven Spielberg... e rimasero terrorizzati dalla prima scena, dove una ragazza, per sedurre un coetaneo, decideva di allontanarsi da un falò e nuotare nuda di notte. Lui non la raggiungeva mai, completamente ubriaco, lei veniva sorpresa dall'enorme squalo che la divorava. Molti capirono che la storia del cinema hollywoodiano stava cambiando in quei minuti: gli autori si stavano riprendendo il cinema di genere per le masse, di lì a due anni George Lucas alzò la posta con Guerre stellari.
In mezzo a queste rivoluzioni, c'erano personaggi come Susan, esperta nuotatrice e controfigura, nell'estate del 1974 ventottenne. The Palm Beach Post la intervistò nel 2017 e raccontò come fu scelta e come lavorò con un allora giovanissimo (e non ancora affermato) Spielberg. All'epoca prendeva parte agli show acquatici dal vivo degli Ivan Tors Studios. Nuotatrice provetta, era anche addestratrice di animali. Sapeva esibirsi e fece leva su quello col regista: "Se userai me, potrai farmi dei primi piani durante la scena d'azione. Se prendi un'attrice, il personaggio non potrà mostrare la faccia!" Per dare l'idea che l'enorme squalo la stesse strattonando sott'acqua, Susan era legata a un'imbracatura che venti uomini tiravano alternativamente, dieci in una direzione e dieci in un'altra: "Quando sentivo che i miei fianchi andavano in una direzione, lanciavo le mie braccia nella direzione opposta, con quanta forza avevo. Avevo anche un paio di pinne, perché quando mi tiravano in una direzione, finivo sotto, quindi dovevo calciare con tutta la mia forza per stare in superficie. Fu molto faticoso, ma all'epoca ero piuttosto in forma!" Lo scopo di questa sofferenza era proprio spaventare a morte il pubblico, senza sconti. Susan andava molto fiera del risultato:

La prima cosa che Steven Spieberg mi disse fu: quando finisce la tua scena, voglio che tutti si tuffino sotto i loro sedili in sala, con popcorn e gomme da masticare..." Penso che ci riuscimmo! Una delle cose che mi hanno detto più spesso è stata "Lo sai che per colpa tua non sono più entrato in acqua?"
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