Vannacci presenta il libro in una sede blindata: “La censura esiste solo quando a essere censurato è Scurati (che poi non è vero)” - la Repubblica

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Vannacci presenta il libro in una sede blindata: “La censura esiste solo quando a essere censurato è Scurati (che poi non è vero)”

Vannacci presenta il libro in una sede blindata: “La censura esiste solo quando a essere censurato è Scurati (che poi non è vero)”
(ansa)

Un’ora e mezza di fronte a un pubblico di un centinaio di persone. Il generale parla di gender, razzismo e famiglia naturale

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«Mi auguro di non tornare a Orwell e a 1984 dove esiste la polizia del pensiero. Ma iniziamo ad andare verso quel momento. Dal punto di vista giuridico se qualcuno esprime alcuni concetti viene denunciato e perseguito ma cercano di impedircelo eliminando le parole o cambiando il significato». Esempi? Il generale Roberto Vannacci, candidato con la Lega alle europee , durante la presentazione dei suoi libri “Il mondo al contrario” e “Il coraggio vince” ne ha diversi. «Quando ho scritto che “omosessuali normali non lo siete” mentre riprendo il significato di normalità riportato sui vocabolari». O razzismo «non si può evidenziare una diversità e dire che apparteniamo a una civiltà diversa». O ancora «l’identità gender, è un falso. Sapete cosa è? Se mi sveglio domani mattina, mi sento una donna e dico chiamatemi Eleonora anche se ho genitali maschili.. Ma la realtà è che sono un uomo. Se esiste un’identità di gender, posso chiedere l’identità di età e andare in banca per chiedere un mutuo con un documento che attesti che ho 20 anni. O anche l’identità di intelligenza. Stiamo asserendo che falsi sono reali».

Li elenca alla platea di circa 100 persone che hanno partecipato all’evento - aperto su invito e prenotazione - organizzato all’Hotel Royal di Corso Regina Margherita «per presentare l’ultima opera», come lo ha introdotto il moderatore. «Non la chiami opera, dobbiamo sdrammatizzare, è un manoscritto», risponde subito il generale. E continua ringraziando l’hotel «non è facile ospitare Vannacci bisogna avere coraggio» e le forze dell’ordine che fuori presidiano l’albergo, con tanto di camionette.

L'evento dura un'ora e mezza. Le domande sono tante. Ogni risposta sembra uno slogan anche se «non è un evento elettorale» garantiscono più volte all’ingresso. Se la prende con il politicamente corretto, «massifica e tende a creare falsi», cita il nuovo film di Romeo e Giulietta «sapete come è Giulietta?», «africana» rispondono dalla platea, e lui «È un falso storico. E anche Biancaneve e i sette nani è bloccato perché non si sa se i nani sono nani». Sull’inclusione ne ha da dire «chi vuole essere inclusivo? Vendono questa parola come bene assoluto. Io provocatoriamente dico che voglio essere esclusivo: esclusione è inclusivo per definizione. Chi non vorrebbe far parte di una squadra vincente? Per essere inclusi ci adattiamo a quello che la squadra richiede» e affonda «chi viene ospitato si adatta alla cultura che lo ospita».

È l’epilogo di una lunga risposta che parte da «quando ci chiedono di togliere i crocifissi dalle scuole è perché ci vogliono tutti uguali. Dobbiamo non distinguerci, avere un paio di scarpe e pantaloni, magari prodotti in Cina. Dobbiamo diventare consumatori. L’attacco della famiglia naturale non è fatta a caso» aggiunge sottolineando come quattro individui separati consumano di più.

Parla anche delle critiche che ha ricevuto «mi dicono che sono un istigatore all’odio perché dico che è un sentimento». Parla della censura «dicono che non esista, anzi esiste solo quando censurano Scurati che peraltro non è vero». Sulla sicurezza «in molte realtà abbiamo paura a uscire di casa», ha detto essere uscito dalla stazione Centrale di Milano «e di non essermi sentito al sicuro nonostante non fossi una signorina in minigonna». E aggiunge «grazie all'inefficienza dello Stato paghiamo una tassa occulta per i sistemi di sicurezza. Come non è un problema del cittadino? Lo è diventato. Uno Stato che non fornisce la sicurezza rischia di far morire i propri cittadini all’interno della propria patria».

Scatta il grande applauso quando dice «in Qatar puoi lasciare l’orologio d’oro e andare a fare il bagno. C’è chi obietta “quella non è la democrazia”. Ma la democrazia cosa è, la libertà per i ladri e i criminali per svolgere le loro attività?». Diverse sono le domande. Gli chiedono perché non era al Salone del Libro: «Mi ha contattato la Casa editrice ma non sapevo se mi candidavo». «Però l’avrebbero applaudita», risponde una persona dal pubblico «o applaudita o cacciato», chiude lui.

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