Cronenberg sconvolge ancora: «Niente fantasy, narro la realtà»

Cronenberg sconvolge ancora: «Niente fantasy, narro la realtà»

Il maestro canadese porta in gara “The Shrouds”, con Cassel e Kruger

Cronenberg sconvolge ancora: «Niente fantasy, narro la realtà»

di Alessandra De Tommasi

CANNES - Ancora non ha una data d’uscita, ma “The Shrouds” con Vincent Cassel e Diane Kruger non è di quei film che si dimenticano facilmente, perché porta la firma del cineasta canadese David Cronenberg (alla quarta pellicola con l’attore francese). Il nome è già tutto un programma, vuol dire sudario o elemento tecnologico ed è un macabro omaggio alla moglie, scomparsa nel 2017. In concorso per la settima (e controversa, come tutte le altre) volta al Festival di Cannes, è un horror voyeuristico sul concetto di trapasso, aldilà, morte o comunque si voglia chiamare la fine di questa vita. Il genere ondeggia tra il thriller e l’horror e i due attori protagonisti vengono separati quando lei muore. A quel punto la dipartita dell’amata Becca diventa per il vedovo Karsh un’ossessione per la morte e per il suo corpo. Ecco perché fa installare una telecamera nella tomba per guardare la dolce metà. Ma l’idea prende una virata diversa quando l’uomo crea un intero cimitero fornito della stessa tecnologia. Neppure questo lo appaga e scatta la paranoia. Inizia una relazione clandestina con la gemella della moglie (interpretata sempre da Diane Kruger), inizia a dubitare del migliore amico e finisce in un complotto complicato.

La matrice resta la stessa: questo impulso irrefrenabile di possedere il corpo della moglie in ogni sua forma. Il rapporto che inizia come passione si trasforma in un culto sessuale, un desiderio che non svanisce con l’ultimo respiro. Quest’horror si può chiamare amore? Il maestro lascia al pubblico la risposta, tutt’altro che facile. La sua l’ha cercata nel macabro, partendo da un punto di vista autobiografico e intimo (la scomparsa della moglie). E a un certo punto, come se non bastassero tutti i generi già mescolati sapientemente insieme, ci aggiunge anche la spy story. Sì, perché alcune tombe del suo cimitero tecnologico vengono distrutte dando il via a una caccia all’uomo. Qui si vuole sfidare il destino o semplicemente prenderlo per mano trovando un escamotage per aggirarlo. Con alcuni degli elementi corporei che il maestro ama usare e scandagliare, le ossa e la carne, in modo tale che l’uomo e la donna diventino “altro” da sé, con un istinto quasi primordiale. «Le persone che leggono di questo film potrebbero pensare sia un horror, un'opera soprannaturale, per me è invece un lavoro realistico - ha spiegato Cronenberg - Non è affatto fantastico, potrebbe davvero accadere. Anche se va detto che sono comunque ateo, non credo nell'aldilà». Ogni suo film sulla Croisette ha dettato scompiglio, agitato gli animi, sconvolto ogni regola scritta e non scritta. E anche “The Shrouds” non fa eccezione.

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Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Maggio 2024, 06:10
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