La svolta del piano Mattei occasione per l'Europa

La svolta del piano Mattei occasione per l'Europa

Cinque pilastri: formazione, energia, agricoltura e infrastrutture

Una donna e un bambino in Etiopia
Una donna e un bambino in Etiopia
di Antonino Pane
Sabato 18 Maggio 2024, 07:33 - Ultimo agg. 29 Maggio, 12:49
4 Minuti di Lettura

La scommessa del Piano Mattei deve essere condivisa dall'Europa: è troppo importate sviluppare il continente africano in una logica di ascolto e di crescita interna. Insomma basta con le attività predatorie che hanno solo creato paure e diffidenze. L'Europa deve essere altro per i Paesi africani. Deve aiutarli a crescere, ne beneficerà l'intero Mediterraneo. È il cambio di paradigma che sta introducendo il Piano Mattei. Nel dibattito di Sorrento "Verso Sud" promosso da The European House Ambrosetti, il Piano Mattei ha avuto un ruolo centrale. La presenza dell'ambasciatore Fabrizio Saggio, Consigliere diplomatico della premier Meloni e coordinatore della struttura di missione del Piano Mattei, è servita per spiegare alcuni aspetti di questo intervento che ha già prodotto progetti e interventi concreti in diversi Paesi del continente africano.

Il metodo

E proprio la concretezza l'ambasciatore Saggio, incalzato dal direttore de Il Mattino, Roberto Napoletano, è servita ed è stata utile per un parterre internazionale di assoluto rilievo. «Cominciamo col dire - ha detto l'ambasciatore Saggio - che il Piano Mattei è un metodo, un approccio nuovo che con il vertice Italia-Africa di fine gennaio, ha avviato un lavoro di collaborazione e condivisione e soprattutto di ascolto con tutto il continente africano. Sottolineo ascolto - ha continuato Saggio - perché è un aspetto che forse in passato non c'è stato».

I settori

Vediamo subito i settori di questi interventi: formazione, salute, agricoltura, energia e infrastrutture. È su questi cinque pilastri che si articola il piano, e già con diversi Paesi si sono attivate procedure, definito e avviati progetti concreti. «Su questo terreno - ha aggiunto Saggio - abbiamo individuato alcuni Paesi piloti, esattamente nove: Etiopia, Costa d'Avorio, Mozambico, Kenia, Congo, Tunisia, Algeria, Egitto e Marocco.

In questi Paesi sono già in atto progetti concreti. Ad esempio in Algeria, per l'agricoltura, parte la coltivazione di oltre trentamila ettari. Semina e macchinari italiani e produzione che sarà esclusivo patrimonio dell'Algeria. Col Mozambico parte un moderno centro agroalimentare; in Tunisia stazioni di depurazioni delle acque non convenzionali; anche in Egitto interventi mirati in agricoltura. E poi l'acqua, un bene prezioso per queste aree».

L'ambasciatore Saggio ha evidenziato anche i progetti pilota del comparto energia. Una delle fonti principali per uno sviluppo duraturo e sostenibile.
Lo sviluppo duraturo e sostenibile ha bisogno anche di formazione. Il Piano Mattei finalizza tutti gli interventi proprio sulla formazione.
«In questo scenario, istruzione e formazione professionale - ha sottolineato l'ambasciatore Saggio - saranno dunque essenziali per creare le migliori condizioni di emancipazione e sviluppo per la gioventù africana, garantendo l'acquisizione di competenze, occupazione e indipendenza economica personale e familiare. Le progettualità richiedono uno sforzo collettivo dell'intero Sistema Italia ed è questo uno dei punti qualificanti del Piano». D'altro canto, la necessità di un pieno coinvolgimento del "Sistema Italia", a ulteriore testimonianza della sua centralità, è ben espressa dalla composizione della Cabina di Regia, che ha già tenuto due riunioni 15 marzo e 24 aprile, presiedute rispettivamente dal Presidente del Consiglio e dal Vice Presidente Tajani.

Video

Ma torniamo alla formazione. Un tema, questo molto importante anche per Coldiretti. Il presidente nazionale Ettore Prandini ha messo in evidenza come tutti i progetti che Coldiretti porta avanti in Africa sono soprattutto orientati alla formazione. «Come Coldiretti - ha detto - pensiamo che il Sud possa essere un trampolino di lancio per tutta la logistica e per l'internazionalizzazione. Il turismo può essere una opportunità per esportare la biodiversità, la dieta mediterranea ed ovviamente le nostre eccellenze». Il ruolo della formazione resta centrale: «Rispetto a tutto questo - prosegue Prandini - abbiamo stipulato accordi con la Federico II per rafforzare la formazione, l'innovazione, gli aspetti di carattere tecnologico, le attività legate allo sviluppo delle energie sostenibili».

E poi i giovani. «Il Sud - ha detto Prandini - ha delle grandi potenzialità dal punto di vista del capitale umano, essendo un'area particolarmente giovane e propensa all'imprenditorialità giovanile: Campania, Sicilia, Puglia, Calabria e Basilicata sono infatti nella top-6 per incidenza di giovani tra i 15 e i 29 anni sulla popolazione e nella top-5 delle regioni in Italia per quota di imprese individuali guidate da under-35». Insomma Coldiretti guarda al Sud perché «può essere un trampolino di lancio per tutta la logistica e per l'internazionalizzazione. Il turismo può essere una opportunità per esportare la biodiversità, la dieta mediterranea ed ovviamente le nostre eccellenze».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA