Madonna di Fatima, pace e conversione: il messaggio "consegnato" ai tre pastorelli è ancora attuale

Avvenire di Calabria

Era il 13 maggio 1917 quando a Lucia, Francesco e Giacinta, tre pastorelli di 10, 9 e 7 anni di un paesino di nome Fatima, comparve la Beata Vergine

Madonna di Fatima, pace e conversione: il messaggio “consegnato” ai tre pastorelli è ancora attuale

Il valore profetico delle parole pronunciate da Maria: fare della storia il tempo di Dio, lo spazio in cui l'infinito incontra il limite, l'amore guarisce le ferite, la preghiera cambia il mondo e costruisce la pace

di Redazione Web

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Fare della storia il tempo di Dio, lo spazio in cui l'infinito incontra il limite, l'amore guarisce le ferite, la preghiera cambia il mondo e costruisce la pace. Il messaggio consegnato dalla Madonna di Fatima ai tre pastorelli in Cova d'Iria nel 1917 ha una portata profetica, ancora oggi attuale e preziosa.

Il 13 maggio si festeggia la Madonna di Fatima, ecco perché?

Quei tre bimbi portoghesi cui apparve la Madonna, continuano ancora oggi a chiedere a tutti di pregare, perché il mondo si converta a Dio. Erano tre cuginetti, Lucia Dos Santos, Francesco e Giacinta Marto, e incontrarono la Vergine per sei volte dal 13 maggio al 13 ottobre.


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A loro la Madonna affidò tre "segreti", o meglio tre parti di un segreto, una visione sulla storia dell'umanità, sul senso ultimo dello scorrere degli eventi. Non mancavano i riferimenti a ciò che stava accadendo in quel periodo, come la Grande Guerra, di cui veniva annunciata la fine, e poi ad accadimenti futuri.

In quei segreti, come spiegò nel 2000 l'allora cardinale Joseph Ratzinger, c'è «l'esortazione alla preghiera come via per la salvezza delle anime e nello stesso senso il richiamo alla penitenza e alla conversione».

A Fatima, la prima apparizione della Madonna del XX secolo

Dopo tre apparizioni della Vergine Maria, verificatesi durante il XIX secolo, a La Salette nel 1846, a Lourdes nel 1858, a Castelpetroso nel 1888, la Madonna apparve nel 1917, la prima nel XX secolo, a Fatima in Portogallo. La prima volta era domenica 13 maggio e per questo la Chiesa festeggia la Madonna di Fatima in questo giorno.


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Tre bambini – Lucia dos Santos (dichiarata Venerabile da Papa Francesco nel giugno 2023) di 10 anni e i suoi cugini Francesco e Giacinta Marto, fratello e sorella di 9 e 7 anni (entrambi proclamati Santi nel 2017) – stanno giocando mentre accudiscono un gregge, in un terreno di proprietà del padre di Lucia.

madonna fatima 13 maggio
I tre pastorelli a cui apparve la Madonna: Lucia, Francesco e Giacinta

Verso mezzogiorno, dopo aver recitato come d’abitudine il Rosario, vedono due fenomeni luminosi, come due lampi, e poi una misteriosa Signora splendente con un Rosario in mano. È la prima di sei apparizioni che i tre piccoli pastori avranno fino ad ottobre: sempre il giorno 13, tranne nel mese di agosto, quando dal 13 al 15 vengono “sequestrati” dal sindaco che cerca di smascherare quella che crede essere un’impostura (la Madonna apparirà poi ai tre veggenti il giorno 19).

Il segreto di Fatima

In quella lunga mariofania ha un ruolo centrale l’apparizione del 13 luglio. In quel giorno la Madonna rivela un lungo segreto in tre parti: la prima è un’ulteriore, terribile visione dell’inferno, «un grande mare di fuoco, che sembrava stare sotto terra, immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e nere o bronzee, con forma umana che fluttuavano nell’incendio».

La seconda parte del segreto e la Consacrazione della Russia

La seconda parte sono parole della Vergine che Lucia, divenuta nel frattempo suora carmelitana scalza, riporterà così nelle sue memorie scritte nel 1941 nel Carmelo di Coimbra: «La guerra sta per finire, ma se non smetteranno di offendere Dio, nel regno di Pio XI ne comincerà un’altra peggiore».

«Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segnale che Dio vi dà del fatto che si appresta a punire il mondo per i suoi delitti, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre».

«Per impedire tutto questo - le parole della Vergine ai Pastorelli - sono venuta a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice nei primi sabati. Se ascolterete le mie richieste, la Russia si convertirà e avrete pace; diversamente, diffonderà i suoi errori nel mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa; i buoni saranno martirizzati, il Santo Padre dovrà soffrire molto, diverse nazioni saranno annientate. Infine il mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia che si convertirà, e sarà concesso al mondo qualche tempo di pace».

La richiesta della Vergine di consacrare la Russia al suo Cuore Immacolato ha avuto un’eco nella Chiesa lungo tutto il Novecento e oltre, interpellando i Pontefici. Il venerabile Pio XII il 31 ottobre 1942 consacrò tutto il mondo e il 7 luglio 1952 consacrò i popoli della Russia al Cuore Immacolato di Maria nella Lettera apostolica Sacro vergente anno.

San Paolo VI, il 21 novembre 1964, rinnovò la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato alla presenza di padri del Concilio Vaticano II. San Giovanni Paolo II compose una preghiera per quello che definì “Atto di affidamento” da celebrarsi nella Basilica di Santa Maria Maggiore il 7 giugno 1981, solennità di Pentecoste.

Poi, per rispondere più pienamente alle richieste della Madonna, volle esplicitare durante l’Anno Santo della Redenzione – che si tenne tra il 1983 e il 1984 – l’atto di affidamento del 7 giugno 1981, ripetuto a Fatima il 13 maggio 1982. Il 25 marzo 1984, festa dell’Annunciazione, in piazza San Pietro, in unione spirituale con tutti i vescovi del mondo, papa Wojtyla affidò al Cuore Immacolato di Maria tutti i popoli.Nei decenni sono fioriti dubbi e sospetti – mai sopiti del tutto – sul fatto che la Consacrazione della Russia sia stata fatta nelle modalità che la Madonna aveva chiesto.

Vatican News ricorda che nel giugno 2000, quando fu svelato il terzo segreto di Fatima, l’allora arcivescovo Tarcisio Bertone, segretario della Congregazione per la dottrina della fede, disse che suor Lucia aveva confermato personalmente, in una lettera del 1989, che l’ultima consacrazione compiuta da Giovanni Paolo II corrispondeva a quanto voleva la Madonna: «Sì, è stata fatta così come Nostra Signora l’aveva chiesto, il 25 marzo 1984» scrisse la veggente.

Il "terzo segreto" e la profezia sull'attentato a papa Wojtyla

La terza parte del Messaggio di Fatima ai pastorelli è quella nota appunto come “terzo segreto”, reso pubblico dalla Santa Sede nel 2000. Una descrizione profetica di drammatiche sofferenze della Chiesa e del Papa.

Giovanni Paolo II e suor Lucia

La terza parte del messaggio ricevuto, fu messo per iscritto da suor Lucia, allora ancora suora di Santa Dorotea, il 3 gennaio 1944, il documento inviato in Vaticano, è stato letto da tutti i pontefici succedutisi e da pochissimi altri stretti collaboratori e conservato presso la Congregazione per la Dottrina della Fede.


PER APPROFONDIRE: Nell'agosto del 1959 l’arrivo a Reggio della Madonna di Fatima


L’intero messaggio della Vergine è stato a lungo oggetto di congetture ed esegesi da parte di teologi e studiosi, cattolici e non. Ma la terza parte, tenuta segreta dalla Chiesa, è stata quella che ha fatto credere a catastrofi, che avrebbero sconvolto la vita della Chiesa stessa, cosicché i pontefici preferirono non divulgarla, rimandando dopo la lettura, la busta sigillata alla suddetta Congregazione, dove è stata custodita sin dal 1957.

Si riporta uno stralcio della comunicazione letta il 13 maggio 2000 a Fatima, presente il Papa: «Tale testo costituisce una visione profetica paragonabile a quelle della Sacra Scrittura, che non descrivono in senso fotografico i dettagli degli avvenimenti futuri, ma sintetizzano e condensano su un medesimo sfondo fatti che si distendono nel tempo in una successione e in una durata non precisate. Di conseguenza la chiave di lettura del testo non può che essere di carattere simbolico. La visione di Fatima riguarda soprattutto la lotta dei sistemi atei contro la Chiesa e i cristiani e descrive l’immane sofferenza dei testimoni della fede dell’ultimo secolo del secondo millennio. È una interminabile Via Crucis guidata dai Papi del ventesimo secolo. Secondo l’interpretazione dei pastorelli, interpretazione confermata anche recentemente da suor Lucia, il “Vescovo vestito di bianco” che prega per tutti i fedeli è il Papa. Anch’egli, camminando faticosamente verso la Croce tra i cadaveri dei martirizzati (vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e numerosi laici) cade a terra come morto, sotto i colpi di arma da fuoco».

La mano "materna" che guidò la traiettoria della pallottola salvando Giovanni Paolo II

Dopo l’attentato del 13 maggio 1981, a Sua Santità apparve chiaro che era stata «una mano materna a guidare la traiettoria della pallottola», permettendo al «papa agonizzante» di fermarsi «sulla soglia della morte». In occasione di un passaggio da Roma dell’allora vescovo di Leiria - Fatima, il papa decise di consegnargli la pallottola, che era rimasta nella jeep dopo l’attentato, perché fosse custodita nel Santuario. Per iniziativa del vescovo essa fu poi incastonata nella corona della statua della Madonna di Fatima.


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Il santuario mariano di Fatima è uno dei luoghi più venerati dai fedeli cattolici e in questo luogo, sacro per l’apparizione di Maria, papa Giovanni Paolo II volle recarsi di nuovo il 13 maggio 2000, per procedere alla beatificazione dei fratelli Marto, al termine della celebrazione il cardinale Segretario di Stato, Angelo Sodano diede lettura della comunicazione in lingua portoghese, sul terzo segreto di Fatima; ed appena un mese dopo, il 26 giugno 2000, il Papa ne autorizzò la divulgazione pubblica da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede, accompagnata da opportuno commento teologico del Prefetto, cardinale Joseph Ratzinger.

«La parola chiave di questo “Segreto”, è il triplice grido: “Penitenza, Penitenza, Penitenza!… A suor Lucia appariva sempre più chiaramente come lo scopo di tutte quante le apparizioni sia stato quello di far crescere sempre più nella fede, nella speranza e nella carità – tutto il resto intendeva portare solo a questo….”», riportava la comunicazione.

La preghiera di don Alvaro per la Madonna di Fatima

Grande devoto della Madonna di Fatima, il sacerdote reggino don Antonio Alvaro, recentemente tornato alla Casa del Padre, aveva condiviso qualche anno fa questa preghiera, dedicata proprio alla Beata Vergine, da lui stesso composta e che qui di seguito vi riproponiamo:

Vergine Santa Maria, Madre del Bell'Amore,
proteggi le nostre famiglie,
affinché restino sempre unite,
e benedici l'educazione dei nostri figli.
Speranza nostra, guardaci con pietà.

Insegnaci ad andare continuamente a Gesù
e, se cadiamo,
aiutaci a risollevarci, a ritornare a Lui,
per mezzo della confessione
di tutte le nostre colpe e dei nostri peccati
nel Sacramento della Penitenza,
che dà tranquillità all'anima.

Cuore dolcissimo di Maria,
noi, creature povere e timorose
come bambini corriamo a Te,
sola nostra speranza e certezza,
per arrivare a Gesù.

Aiutaci a vedere la sua mano
nei fatti di ogni giorno,
a riconoscerlo nei fratelli
che ci passano accanto.
Nostra Signora di Fatima,
ottienici la Pace. Amen.

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