Il ragazzo e la tigre, film Netflix: Trama, cast, luoghi, recensione - The Wom
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La bella amicizia tra un bambino e una tigre in un magnifico film Netflix

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Arriva su Netflix il film Il ragazzo e la tigre, passato velocemente nelle nostre sale. Racconta la storia di un’amicizia particolare tra due cuccioli che, riconoscendosi, crescono insieme sullo sfondo di uno scenario da favola e un’antica leggenda.

Netflix propone dal 14 maggio il film Il ragazzo e la tigre, una bellissima storia ambientata nelle montagne dell’Himalaya. Diretto da Brando Quilici e prodotto tra gli altri da Medusa Film che lo aveva portato nei nostri cinema, il film Il ragazzo e la tigre porta su Netflix tutta la magia di un racconto che unisce buoni sentimenti, amicizia e tutta la magnificenza di paesaggi incantati-

Arroccato tra le vette più alte del mondo, c’è un luogo magico, quasi segreto: il monastero Taktsang, noto anche come Tana della Tigre. Ed è lì che Balmani, un orfano di nove anni, vuole portare Mokti, un cucciolo di tigre che salva nel bel mezzo di un’avventura nelle montagne. I due protagonisti, divenendo inseparabili, crescono insieme, si sostengono e si accompagnano a vicenda dando vita a una bellissima amicizia che sarà apprezzata da grandi e piccini.

Amore e fratellanza

Interpretato da Sunny Pawar, Claudia Gerini, Yoon C. Joyce, Amandeep Singh e Shi Yang Shi, il film Il ragazzo e la tigre permette agli utenti di Netflix di godere di un’esperienza unica che mescola il documentario con la finzione e la fantasia.

Rimasto solo al mondo dopo il terremoto che ha devastato il Nepal, il piccolo Balmani (Sunny Pawar) scappa dall’orfanotrofio e si inoltra nella fitta foresta, cercando di ritrovare la strada per Kathmandu. Il suo destino si incrocia con quello di un cucciolo di tigre del Bengala, catturato da una banda di bracconieri. Il ragazzino riesce a liberare il tigrotto dalla gabbia in cui lo hanno rinchiuso e lo porta con sé, convinto che, se riusciranno a raggiungere Taktsang, l’antico monastero in cima alle montagne conosciuto come “La tana della Tigre” (secondo la leggenda il guru Rimpoche, volato dal Tibet a dorso di una tigre, atterrò in una caverna sotto il monastero), saranno salvi entrambi.

E qui inizia la favola di fratellanza e di amicizia tra il cucciolo di uomo, Balmani, e quello di tigre, Mukti, che li porterà alla scoperta della vita, in un avventuroso viaggio tra pericoli e strani incontri con nomadi, cacciatori di miele e conducenti di yak, all’ombra silente dell’Annapurna, nello scenario spettacolare ma impervio dell’Alto Himalaya, inseguiti dai bracconieri determinati a riprendersi il prezioso cucciolo. E per fortuna anche da Hannah (Claudia Gerini), la direttrice dell’orfanotrofio, che parte alla ricerca del bambino sparito.

Sarà proprio Hannah a trovare i due piccoli fuggiaschi, spaventati ed esausti, e ad accompagnarli al monastero, seguendo il canto melodioso dei monaci. E qui finalmente sia il tigrotto Mukti che il piccolo Balmani troveranno una nuova mamma, perché a volte, se ci credi con tutto te stesso, i sogni si avverano. E le tigri sì, volano.

Tra scenari mozzafiato, si racconta così l’amicizia tra il cucciolo di uomo e quello di tigre. Una storia di amore e fratellanza che attraverso la battaglia di Balmani ricorda l’importanza di difendere la Terra e i suoi abitanti dalle barbarie dell’uomo.

Il poster del film Il ragazzo e la tigre, ora su Netflix.
Il poster del film Il ragazzo e la tigre, ora su Netflix.

Salviamo le tigri, ora

“Conoscevo la leggenda nota in tutta l’Asia che narrava del Guru Rimpoche, l’uomo santo per i Buddisti, che volò nel IX secolo a cavallo di una tigre dal Tibet al Bhutan per fondare il monastero del Tiger’s Nest”, ha raccontato Brando Quilici, regista del film Il ragazzo e la tigre, recuperato da Netflix. “E così, quando nel 2015 lessi del programma del WWF “Save the tigers now”, pensai che bisognasse realizzare un film rivolto ai giovani, per far sapere loro che esiste un mondo in pericolo. Di questi straordinari felini ne restano soltanto 3900 esemplari in libertà e in Nepal, uno degli habitat naturali della magnifica tigre del Bengala, il numero è inferiore a 300”.

“Il film, per certi aspetti, riflette proprio su questo: la conservazione della fauna selvatica e la scomparsa delle specie. Per documentarmi ho viaggiato nel Nepal subito dopo il terribile terremoto del 2015. Ho incontrato persone straordinarie, come Meg Done, che all’epoca ha costruito un orfanotrofio per 45 bambini, ho passato alcuni giorni con loro e ho capito che la mia storia aveva l’opportunità di raccontare anche degli incredibili, esili ma fortissimi bambini nepalesi e di luoghi come la “casa dei bambini”, una comunità affiatata, luogo di amore e guarigione, dove i piccoli che hanno vissuto tragedie e perdite trovano una nuova dimora”.

“È nato così un film che mette insieme le emozioni della fanciullezza e della crescita alle difficoltà di essere orfani. L’avventura che il protagonista intraprende per salvare la tigre rispecchia la situazione che vive il cucciolo: Balmani (che in nepalese vuol dire “piccolo gioiello”) - un ragazzo nepalese, orfano, di 12 anni, vittima proprio di quel tragico terremoto - e Mukti - un cucciolo di tigre del Bengala vittima dell’avidità dell’uomo - intraprendono un viaggio incredibile dalle pianure erbose del Nepal tropicale fino all'alto Himalaya per raggiungere il Tiger’s Nest”.

“Negli ultimi tempi sono state avvistate tigri fino ad oltre 4000 metri di altezza. Una speranza che il loro habitat, invaso a valle dall’uomo, si possa allargare agli spazi infiniti delle colline himalayane”.

Il ragazzo e la tigre: Le foto del film

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