Recensione - Furiosa: A Mad Max Saga, il nuovo film di George Miller con Anya Tyalor-Joy
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Furiosa di George Miller è il trionfo dell’azione, dell’esagerazione e dell’abbondanza

Uno dei film più attesi nel contesto del Festival di Cannes 2024 era Furiosa di George Miller, prequel degli eventi di Mad Max: Fury Road. Ma qual è il risultato del lungometraggio?
Furiosa di George Miller è il trionfo dell'azione, dell'esagerazione e dell'abbondanza

Era uno dei film più attesi nel contesto del Festival di Cannes 2024 e non ha certamente deluso le aspettative; a seguito di Mad Max: Fury Road, che ha trionfato anche nel contesto degli Oscar e che si è posto in quanto uno dei film d’azione più importanti di sempre, George Miller torna nella sua saga con Furiosa, prequel che vede Anya Taylor-Joy protagonista, velocemente definito uno dei migliori – se non addirittura il più importante – di sempre. Ma sarà vero? Di seguito, si tenta di comprenderlo attraverso la trama e la recensione del film.

La trama di Furiosa: di che cosa parla il film di George Miller con Anya Taylor-Joy?

Prima di procedere con la recensione del film, innanzitutto si prende in esame la trama di Furiosa. Il racconto verte sulla giovane Furiosa che, da bambina, viene rapita da un’orda di biker guidata da Dementus, mentre tenta di salvare sua madre che osserva morire; da questo momento, nel tentare di dar vita alla sua vendetta, Furiosa cresce tentando di camuffarsi in uomo, fino a diventare una grande combattente, impavida e capace di superare qualsiasi ostacolo, fino a perdere il suo braccio. Sul suo cammino incontrerà Praetorian Jack, un uomo che le permetterà di diventare inarrestabile.

La recensione di Furiosa: la sublimazione dell’estetica e dell’abbondanza nel film di George Miller

Quando, di recente, Denis Villeneuve ha dichiarato – provocatoriamente – di detestare i dialoghi e di ritenerli utili per il teatro, più per il cinema, la risposta da parte del pubblico è stata piuttosto risentita. Si sta parlando di uno dei registi più importanti degli ultimi anni e le sue dichiarazioni, ben calate nel contesto del suo cinema e dei suoi recenti lavori con Dune, hanno bisogno di essere comprese soprattutto per il clima contemporaneo della settima arte; questo preambolo permette anche di inquadrare meglio la recensione di Furiosa, un film che può ascriversi alla stessa categoria e che – per quanto viva di numerose e obbligatorie differenze – risulta essere allo stesso modo vitale per il nostro cinema.

Prendendosi i suoi tempi e procedendo in maniera perfettamente cadenzata (le differenze con i primi capitoli della saga sono ormai dei solchi anche in questo senso), il film impiega ben due capitoli prima di introdurre – all’inizio del terzo – la protagonista Anya Taylor-Joy: l’idea è di costruire l’epica della narrazione non soltanto attraverso il preziosissimo lavoro di world building, ma anche e soprattutto attraverso una caratterizzazione personalistica, emotiva ed estetica dei personaggi. Così come spiegato più volte anche da George Miller, infatti, quell’universo post-apocalittico della saga di Mad Max e di Furiosa, nello specifico, non è in nessun elemento casuale: ogni dettaglio, arma, vestito, colore o dettaglio è perfettamente reso nell’idea di costruire la personalità del personaggio raccontato. Da qui si ritorna, allora, a ciò che si diceva precedentemente: allontanando qualsiasi tipologia di didascalia o spiegazione semplice, Furiosa permette di introdurre visivamente lo spettatore in un universo dal quale non sarà possibile allontanarsi per i 148 minuti di visione. Quello del film è un mondo totalmente alieno, nel quale il Medioevo tecnologico lascia spazio anche ad un impoverimento della lingua (in una delle sequenze più ironiche del film, un personaggio non ha idea di che cosa significhi “abbondanza”, poiché vive in una terra di devastazione e povertà), oltre che ad una costante definizione dei corpi e delle menti. Da Dementus, un uomo irascibile e infantile, che governa le sue moto alla maniera della biga di Ben-Hur, alla stessa Furiosa, per cui è essenziale il senso della morte/rinascita dei capelli in più momenti della sua vita, passando per Praetorian Jack, il cui iconico volto compassato offre quasi il destro ad una rappresentazione ante-litteram del Max di Mel Gibson.

Rimettendosi nella tradizione degli stunt che definisce tutta la storia della saga, anche in Furiosa si ritrova quel vero e proprio prodigio di riprese di ogni genere: di sicuro, è già storica la scena d’azione tanto raccontata – per la quale sono stati impiegati più di 50 giorni di riprese – in cui si avverte quasi un passaggio del testimone verso il futuro del film; ogni elemento puro e sublime dell’azione riesce ad essere richiamato in una sequenza quasi interminabile e coinvolgente, grazie a riprese che (come avviene in tutto il film) sono calibrate nel restituire l’idea di ariosità e sovrabbondanza, come avviene per quella in cui si segue addirittura la linea di tiro di un cecchino, ad esempio. Grazie ad un comparto sonoro assolutamente eccezionale, inoltre, si riesce a confezionare il prodotto definitivo: Furiosa è, dunque, non soltanto un film d’azione, ma anche il perfetto esempio di ciò che il cinema d’azione può e deve essere, specie in questo momento storico. Certo è che, per chi scrive, esistono degli eccessi visivi (dettati da una prima parte con massivo uso delle dissolvenze incrociate) e dei meccanismi strabordanti che potrebbero far storcere il naso; è, però, il giusto compromesso per un lavoro che ristabilisce l’importanza di un certo modo di fare cinema e che, in ogni caso, risulta essere molto più intelligente di quanto possa sembrare ad un primo sguardo. La caratterizzazione di Furiosa, anche grazie alla splendida (come tutte le altre, Chris Hemsworth su tutti) Anya Taylor-Joy, del resto, è incredibilmente femminista nel modo in cui si tratteggia la personalità e l’azione del personaggio: di contro, quella costante contrapposizione tra diverse realtà del mondo di Mad Max sembra quasi richiamare un clima di costante e sempiterna lotta sociale, nell’idea che anche alla fine del tempo non si esaurirà lo scontro tra gli uomini. Si conclude con una nota di merito, allora, per un film che non sarà di certo il migliore della saga ma che sa stabilire – ancora una volta – quel grande vanto australiano che è Mad Max; ogni elemento, dal deserto all’accento utilizzato dai personaggi, sa rimandare ad un mondo che viene fatto (ri)vivere in tutti i lungometraggi della saga e che ha saputo generare, indubbiamente, una delle saghe migliori di sempre.

4,0
Rated 4,0 out of 5
4,0 su 5 stelle (basato su 2 recensioni)
Furiosa: A Mad Max Saga
Furiosa: A Mad Max Saga

Furiosa è il nuovo film di George Miller, ultimo capitolo della saga di Mad Max, nonché prequel degli eventi di Mad Max: Fury Road, con Anya Taylor Joy protagonista.

Voto del redattore:

8.5 / 10

Data di rilascio:

23/05/2024

Regia:

George Miller

Cast:

Anya Taylor-Joy, Chris Hamsworth, Tom Burke, Lachy Hulm, Nathan Jones

Genere:

Azione, sci-fi

PRO

Le interpretazioni degli attori, su tutte quella di Chris Hamsworth
L’incredibile lavoro di stunt presente nel film
La regia e la varietà nelle riprese
La minuziosa operazione di caratterizzazione dei personaggi e di world building
Alcune esagerazioni visive piuttosto sovrabbondanti