Minore: «La famiglia al centro dei romanzi del Flaiano Narrativa»  - Spettacoli - Il Centro

Minore: «La famiglia al centro dei romanzi del Flaiano Narrativa» 

Battocletti, Franchini e Voltolini nella terna finalista Over 35 Pronta la terzina dei giovani, i vincitori il 30 giugno a Pescara 

PESCARA. Cristina Battocletti con “Epigenetica” (La nave di Teseo), Antonio Franchini con “Il fuoco che ti porti dentro” (Marsilio). e Dario Voltolini con “Invernale” (La nave di Teseo) sono i tre finalisti della categoria Over 35 del Premio Internazionale Flaiano di Narrativa e Italianistica, mentre per la categoria Under 35 è formata da Greta Olivo con “Spilli” (Einaudi), Vincenzo Reale con “La fortuna del greco” (Rubbettino) e Marta Zura-Puntaroni con “L’olivastro”(effequ) la terna che si contenderà il Pegaso d’Oro di questa 51° edizione dei Premi Flaiano: i nomi saranno annunciati il 30 giugno all’Aurum, luogo tra i più prestigiosi della città di Pescara.
Terminata la seconda edizione del Festival di Fotografia “Flaiano fO”, il cui Premio è stato conferito alla carriera a Dario Coletti, sono andati avanti i lavori per la Narrativa e Italianistica della giuria presieduta da Renato Minore con nuovi e consolidati giurati come Giulia Alberico, Fabio Bacà, Donatella Di Pietrantonio, Maria Rosaria La Morgia, Elena Ledda, Raffaele Manica, Raffaello Palumbo Mosca, Andrea Velardi e Giulia Galeotti che quest’anno ha ricevuto in lettura oltre 80 titoli. È questo il numero delle candidature effettuate dagli editori, che hanno visto la partecipazione di tutto il parterre editoriale, dalla grande editoria a quella piccola e media degli editori indipendenti.
«Molte forme di romanzo sono rappresentate tra i libri del Flaiano, un vero boom di partecipazione quest’anno», osserva il critico letterario, poeta e autore di film tv originario di Chieti Renato Minore. «Romanzi storici, romanzi d’ambiente contemporaneo, biografie dal tratto romanzesco. Ma l’interesse più forte», spiega Minore, «è quello depositato in narrazioni non tradizionali, memoir o autobiografie rimodellate in modo finzionale. E la scelta della giuria si è orientata verso tre romanzi che, in modo diverso, hanno al centro la famiglia come nucleo ancora forte – anche camuffato o violato– per definire meglio se stessi e gli altri. Qui la qualità letteraria è ancora un tratto fortemente riconoscibile», conclude il presidente, «e non una semplice figurazione sociologica o psicologica come avviene spesso in molte narrazioni contemporanee”.
I Premi Internazionali Ennio Flaiano sono stati fondati nel 1973 da Edoardo Tiboni per onorare il genio del pescarese Ennio Flaiano e costituiscono una struttura articolata in tutta una serie di manifestazioni, rassegne, convegni, spettacoli nei quali confluiscono motivi concreti di cultura: nel senso specifico di produzione di “fatti” letterari, teatrali, cinematografici, televisivi che culminano nelle giornate estive e autunnali della consegna dei premi.
Nella sezione letteraria il Flaiano si è sempre fatto portatore di presenze di eccellenza a Pescara, chiamando in causa annualmente scrittori di indiscussa importanza, alcuni dei quali insigniti successivamente del Premio Nobel, come Seamus Heaney, José Saramago, Derek Walcott, Imre Kertesz, Jean Marie Le Clézio e Peter Handke.
La scorsa edizione importanti e noti i nomi che sono saliti sul palco a ritirare il Premio Flaiano di Narrativa nelle varie sezioni. Tra i vari ricordiamo Edith Bruck, Carlo Verdone, Dario Ferrari e Beatrice Salvioni.

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