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20 anni fa usciva Troy: 10 curiosità che forse non sapete sull’epico kolossal

Il 14 maggio 2004 il cinema hollywoodiano veniva sconvolto da Troy. Il film prodotto da Warner Bros. era una produzione enorme, il ritorno al cinema di un cinema epico-mitologico che da tempo sembrava aver sparato tutte le sue cartucce, e che invece viene scosso da un kolossal in tutti i sensi.

Non tutto, comunque, è andato per il verso giusto. Se è vero che ancora oggi Troy viene ricordato come un cult del cinema del terzo millennio, è altrettanto innegabile che il film abbia ricevuto molte critiche per la sua scarsa aderenza all’opera originale dell’Iliade di Omero. Per non parlare del cast. Esatto, non parliamo del cast, che nel corso degli anni ha sempre ricordato quasi con disprezzo l’esperienza di Troy, sia per la produzione in sé che per alcuni attori coinvolti.

Comunque, oggi sono passati esattamente 20 anni dalla distribuzione di questo indimenticabile kolossal, una reinterpretazione della mitologica Guerra di Troia che viene ancora oggi ricordato con affetto e fascinazione.

Per celebrare il ventesimo anniversario dall’uscita del film, abbiamo così deciso di raccogliere 10 curiosità che forse non sapete su Troy!

1. Elena o non Elena?

Wolfgang Petersen, il regista del colossale Troy, aveva un’idea ben precisa sul personaggio di Elena. La donna, secondo la mitologia greca, è la responsabile indiretta dello scoppio della guerra a Troia, venendo rapita da Paride per volere di Afrodite – nel film questo non accade, in quanto la donna segue Paride di sua spontanea volontà.

Petersen, dicevamo, voleva che la figura di Elena non apparisse mai nell’inquadratura. La sua intenzione era di fare della donna un oggetto del desiderio, una fantasia, una favola, ma alla fine i produttori e la Warner Bros. insistettero per qualcosa di più semplice. Fu così che iniziarono i casting per il ruolo di Elena di Troia, poi andato all’allora poco conosciuta attrice tedesca Diane Kruger.

2. L’accento non piaceva

All’epoca della sua uscita, Troy è stato criticato per moltissimi aspetti – ne parleremo anche tra poco. Una delle problematiche maggiormente segnalate dalla critica riguardava gli accenti degli attori, che nella versione originale rompevano l’atmosfera mitologica del racconto.

Nel film troviamo ad esempio cadenze americane (Brad Pitt), australiane (Eric Bana), britanniche (Orlando Bloom e Peter O’Toole) e irlandesi (Brendan Gleeson), ritrovandosi mescolati anche all’interno delle stesse civiltà e non di città differenti all’interno della narrazione. In più, la già citata Diane Kruger era tedesca (doppiò anche se stessa nella versione per il territorio della Germania), e questo si faceva sentire.

3. Un cavallo giramondo

Il cavallo di Troia, il leggendario espediente ideato da Ulisse per penetrare nelle mura della città e sconfiggere i Troiani dall’interno, è ovviamente presente nel film. La sua storia di produzione, tuttavia, è parecchio curiosa, in quanto ha… viaggiato per il mondo in varie occasioni.

Warner Bros. utilizzò il cavallo di legno per la promozione del film. Dopo aver preso parte alle riprese a Malta e in Messico è stato poi trasportato a Berlino, alla Potsdamer Platz, in occasione della prima europea di Troy, per venire poi spostato ulteriormente a Tokyo. La cosa curiosa è che il cavallo non si occupava solamente della promozione del film: l’oggetto faceva infatti anche parte della campagna pubblicitaria per la divisione cargo di Lufthansa, che intendeva mostrare la propria potenza. Alla fine, il cavallo è tornato sostanzialmente da dove è nata la leggenda: si trova infatti nella città turca di Canakkale, a 30 km dalla presunta posizione di Troia.

4. Achille, che dolor

Questa curiosità è abbastanza nota, per il curioso caso del destino che la caratterizza. Brad Pitt interpreta Achille, il leggendario eroe greco che andò a combattere a Troia per scolpire il suo nome nella leggenda. Nella pellicola il guerriero ci viene mostrato impegnato in tante e dure battaglie, ma non vediamo quella più dura per l’attore: la sua salute!

A poco dalla fine delle riprese, Pitt si infortunò seriamente al, e non è uno scherzo, tendine d’Achille. Per sua fortuna, per così dire, un uragano spazzò via gran parte del set e costrinse la produzione a prendersi tre mesi di stop, durante i quali Pitt riuscì a riprendersi e girare anche il famoso duello tra Ettore e Achille davanti alle porte di Troia. E a proposito di questo duello…

5. Un duello costoso

Il duello tra Ettore e Achille è probabilmente il momento più famoso di Troy, quando i due leggendari guerrieri, il principe troiano e il greco che non conosceva sconfitta, si danno battaglia di fronte alle porte della città a seguito della morte di Patroclo (il giovanissimo Garrett Hedlund, poi divenuto celebre con TRON: Legacy). Chiaramente è tutta finzione, ma il duello fece nascere una simpatica scommessa tra i due attori.

Brad Pitt ed Eric Bana strinsero infatti un accordo per i colpi involontari durante il loro duello: un colpo debole corrispondeva a una “multa” di 50 dollari, uno forte da $ 100. Alla fine, Brad Pitt si ritrovò in debito di 750 dollari nei confronti di Bana.

6. Successo epico, ma non troppo

Troy fu una produzione davvero gigantesca per l’epoca, non solo in termini di proporzioni ma anche di cast. Warner Bros. stanziò ben 175 milioni di dollari, e il box office fu generoso: a fine corsa, il film incassò 497 milioni di dollari in tutto il mondo. Probabilmente la major si aspettava qualcosa di più, visti soprattutto i grandi nomi coinvolti nella pellicola.

Comunque, Troy è stato l’ottavo incasso ciematografico del 2004, oltre a essere la pellicola di maggior successo di Wolfgang Petersen.

7. Il caso della colonna sonora

Questo è qualcosa che non si sente tutti i giorni, ma che ha lasciato parecchi ruggini nella lavorazione di Troy. In effetti, come vedremo tra pochissimo, il set stesso del film era una polveriera.

Parlando della colonna sonora, non molti sanno che inizialmente era Gabriel Yared a occuparsi delle musiche di Troy, come era anche riportato nel primo trailer del kolossal. In una proiezione di prova, tuttavia, la colonna sonora fu uno degli aspetti più criticati del film, e perciò Warner Bros. decise di far riscrivere tutto da capo a James Horner, in una vera e propria corsa contro il tempo. Fortunatamente, non è rimasta alcuna ruggine con Yared. No, assolutamnete. Il compositore ancora oggi definisce Troy il suo miglior lavoro, e ha sempre etichettato il regista Petersen come un traditore. Che bel clima…

8. Troy per l’ambiente

Gran parte del film è stato girato in Messico, dove la produzione si è ritrovata a fronteggiare un problema: le tartarughe.

Essendo creature molto a rischio, la troupe decise di assumere due biologi sul set di Troy per garantire che nessuna delle preziose e delicate uova di tartaruga venisse danneggiata durante le riprese sulla spiaggia. Che, come ben sappiamo, sono state abbastanza concitate.

9. Un set non molto tranquillo…

Sebbene Troy sia diventato quasi un cult del cinema, la sua produzione è stata un vero e proprio disastro, e sono in tanti ad averlo rimarcato nel tempo.

Brad Pitt ad esempio, produttore del film oltre che protagonista, ha sempre dichiarato di non avere un buon ricordo di Troy. Secondo l’attore, tutti i personaggi del film mancavano di profondità, e mancava l’alone di mistero che secondo lui era necessario in un film di tali proporzioni. Va anche detto che Pitt non era certo sereno: sei mesi di duro allenamento per impersonare Achille, abbinati al divieto assoluto di fumare, non devono essere stati facili.

Ma Pitt non è stato l’unico ad avere da ridire su Troy. Mentre Orlando Bloom ha ricordato recentemente di voler dimenticare la pellicola, Peter O’Toole, interprete di Re Priamo, ha definito il film “un disastro“, senza risparmiare neppure il povero regista Petersen paragonandolo a un clown. “Quando tutto finì, guardai 15 minuti del film finito e poi me ne andai. Se non altro, avevo una bella scena”, spiegava O’Toole. A dire il vero, neppure O’Toole deve essere stato un tipetto tanto tranquillo…

Anche Diane Kruger, e ormai abbiamo capito che non è una cosa così strana, non ha un buon ricordo di Troy, in particolare a causa proprio di Peter O’Toole. L’attrice tedesca lo ha definito il peggior attore col quale ha mai lavorato, e non ha certo mai lodato il suo impegno nel kolossal. “Ha fatto schifo, è morto quindi posso dirlo, non era la persona più piacevole”, aveva dichiarato Kruger, ricordando anche che O’Toole si era presentato spesso ubriaco sul set.

10. Rimandi a Odissea ed Eneide

Troy è in parte ispirato all’Iliade, il poema epico di Omero che racconta la mitologica guerra di Troia. Nel film sono però presenti anche rimandi all’altra grande opera dell’autore, l’Odissea, oltre che all’Eneide di Virgilio.

Verso la fine del film, Paride consegna la spada di Troia a un uomo di nome Enea, e gli dice che finché la spada sarà tenuta da un troiano, la loro gente avrà sempre una casa. È appunto un riferimento all’Eneide, che raccontava della fuga dell’eroe troiano Enea, appunto, dopo la distruzione della città. C’è anche un riferimento all’Odissea: la prima volta che vediamo Ulisse (Sean Bean), l’uomo è infatti in compagnia di un cane. È un chiaro riferimento ad Argo, il fedele cane di Ulisse che attese per anni il suo ritorno a Itaca dopo la guerra di Troia.

Forse Warner Bros. aveva in mente di realizzare eventuali sequel?

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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