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Olimpiadi di Parigi tra una guerra e l'altra e tanta paura

2024-05-13 10:11

Fabio Tracuzzi

Cronaca, Politica, Attualità, Focus,

Olimpiadi di Parigi tra una guerra e l'altra e tanta paura

Monaco1972: un commando palestinese fece irruzione al villaggio olimpico uccidendo due atleti israeliani e sequestrandone nove. Fu una strage: tutti morti

.Il massacro di Monaco di Baviera. Oggi tra i più giovani è un ricordo che quasi non esiste. Molto più semplice e meno impegnativo leggere post su i vari social anche se stiamo parlando di un fatto di storia recente e che, vista la crisi tra Israele e Palestinese torna assolutamente di moda. Fu un evento avvenuto durante le Olimpiadi estive del 1972 per l’appunto a Monaco, in Germania ovest. E sì, anche questo i più giovani non sanno (non tutti per fortuna)  La Germania era ancora divisa in due. Un commando dell'organizzazione terroristica palestinese “Settembre nero” irruppe negli alloggi destinati agli atleti israeliani  del Villaggio olimpico, uccidendo subito due atleti che avevano tentato di opporre resistenza e prendendo in ostaggio altri nove membri della squadra olimpica di Israele. Il mondo intero rimase attonito. Ma allora, come oggi, non furono pochi ad esultare per l’azione “eroica” del commando palestinese. Un’azione conclusasi con un bagno di sangue senza precedenti.   Un successivo tentativo di liberazione da parte della polizia tedesca infatti portò alla morte di tutti gli atleti sequestrati, di cinque fedayn e di un poliziotto tedesco. Una strage. La Palestina non era nemmeno riconosciuta dal Cio (Comitato olimpico internazionale) e non poteva, quindi, partecipare ai Giochi. Il riconoscimento ufficiale avvenne solo più tardi nel 1993 e da allora la Palestina partecipa con una squadra nazionale ai giochi olimpici. Nel 1980 ancora venti di guerra. Gli Stati Uniti decisero il boicottaggio  delle Olimpiadi di Mosca. La Russia aveva infatti occupato L’Afghanistan. L'esempio statunitense fu seguito da altri Paesi (in tutto saranno 65, tra cui il Canada, la Germania Ovest, la Norvegia, il Kenya, il Giappone la Cina e il blocco delle nazioni arabe).  Sono quindi solo 80 le nazioni rappresentate (per un totale di 5179 atleti). 15 paesi (fra i quali Francia ,Gran Bretagna  e Italia) decisero di far partecipare i propri atleti, ma non sotto le proprie bandiere nazionali ma sotto la bandiera del Comitato olimpico. Niente bandiera e niente inno, ad esempio, per Pietro Mennea nella storica conquista della medaglia d’oro nei 200 metri. E quattro anni dopo, Los Angeles 1984, la Russia non aveva dimenticato e il “torto” del boicottaggio fu “ricambiato”. Ci fu infatti il boicottaggio dei paesi del blocco sovietico (ad eccezione della Romania). Quello che era lo spirito olimpico si è via via affievolito tra boicottaggi politici o proteste per mancanza dei diritti umani. Oggi possiamo dire di essere alla vigilia delle Olimpiadi francesi che si terranno a Parigi dal 26 luglio all’11 agosto. E il mondo, più di tante altre volte è in fiamme . La Russia sarà ammessa a partecipare? Sembra proprio di no.  Oggi gli atleti russi non possono competere se non come atleti singoli ma che non possono essere iscritti come russi (vedi il tennis). Che ipocrisia. E quali altri paesi rinunceranno per solidarietà alla Russia? Certo non c’è più il blocco sovietico, ma il mondo non è più diviso in due e gli equilibri internazionali sono cambiati e non  poco. Per dirla in modo più comprensibile gli States non sono più i padroni del mondo. Sono padroni in Europa è verò, ma solo li. Cina, India, Paesi Arabi (quasi tutti) senza contare l’Africa che dopo aver cacciato francesi e americani sta adesso aprendo le porte ai russi di Putin. E quanti alle Olimpiadi vorranno la partecipazione di Israele? Ma la guerra  è stata provocata il 7 ottobre da Hamas. Vero è, innegabile. Ma pur non volendo andare indietro negli anni per cercare di vedere se è nato prima l’uovo o la gallina nessuno può non ammettere che la reazione di Israele esagerata, sproporzionata. In una sola parola non condivisibile. Ma c’è di più. In quale clima di tensione e di terrore si svolgeranno quei Giochi che dovrebbero essere pace, gioia e felicità anche per gli sconfitti. Sconfitti nello sport sì, è accettabile ma sconfitti, o vincitori, in guerre di principio non è accettabile. Non è giustificabile. Certo c’è ancora tempo e le armi, come si dice in maniera retorica, potrebbero tacere o si potrebbe arrivare a una tregua. Ma i Giochi potrebbero cancellare morti e distruzioni? Nel 1944 le Olimpiadi che avrebbero dovuto svolgersi a Londra furono annullate e rinviate al prossimo quadriennio, 1948, sempre a Londra. Germania e Giappone non furono invitati, con la motivazione ufficiale che i rispettivi CNO (Comitati Nazionali Olimpici) non erano ancora stati riconosciuti dal CIO per mancanza di una propria sovranità territoriale. Ma era ovvio che fu solo un espediente politico. Ancora bruciavano le ferite inflitte dai tedeschi e dai giapponesi. L’odio e il rancore serpeggiavano non solo tra il popolo inglese, ma anche ai piani alti del CIO e del comitato organizzatore londinese. Il sentimento antinazista era ancora vivo e vegeto in una Londra semi distrutta dalla Luftwaffe tedesca. Per quanto in extremis, Austria, Ungheria e Italia ricevettero l’invito e, furono ospiti ma non propriamente graditi. E, ci chiediamo, quanto sarà gradita Israele a Parigi 2024? Al di la dell’antisemitismo è difficile prevedere appalusi per la squadra israeliana al momento della presenza sulla pista nella giornata di inaugurazione. Nei giorni scorsi il leader cinese Xi Jinping in visita ufficiale in Francia ha ovviamente incontrato Macron il quale ha chiesto ufficialmente alla Cina di adoperarsi per un cessate il fuoco durante il periodo delle Olimpiadi. Bella iniziativa. Ma come la mettiamo con la richiesta avanzata dallo stesso Macron  di mandare in Ucraina forze di terra per fermare Putin decretando di fatto l’inizio di una nuova guerra mondiale? Una guerra che, tutti lo sanno, non farebbe questa volta far registrare nessun vincitore. Nessuna medaglia. Nessun podio. Solo sconfitti.