Statale di Milano, gli studenti pro Palestina incontrano il rettore: “Basta accordi con le università d’Israele”

Statale di Milano, gli studenti pro Palestina incontrano il rettore: “Basta accordi con le università d’Israele”

Guerra a Gaza, i ragazzi protagonisti della “acampada” chiedono aiuto alla cittadinanza: “Venite a sostenere la nostra mobilitazione”

Milano, 20 maggio 2024 – Da dieci giorni le tende degli studenti che manifestano contro la guerra di Israele a Gaza campeggiano all’Università Statale di Milano. Una protesta pacifica, la “acampada”, che ha preso le mosse dalla chiamata dell'università palestinese di Birzeit. Nel corso dei giorni di occupazione, la mobilitazione ha coinvolto studenti, docenti, ricercatori e lavoratori dell’università. Senza però, finora, ottenere che via Festa del Perdono prenda “una posizione netta che condanni il genocidio e lo scolasticidio in Palestina dopo quasi 40.000 morti e la distruzione di tutte le università di Gaza”, come segnalano gli studenti.

Per questo oggi una delegazione degli studenti incontrerà il rettorato, “per portare avanti le nostre richieste”, che prevedono la necessità “di recidere ogni accordo con lo Stato di Israele”. I ragazzi fanno anche un appello alla cittadinanza: “Chiamiamo la cittadinanza a venire a sostenere la nostra mobilitazione mentre incontreremo il rettore. Dalle 13.30 presidio nel chiostro Refaat Alareer, in via Festa del Perdono 7. Dalle 17 conferenza stampa nel chiostro Refaat Alareer”. Nei giorni scorsi è stata anche pubblicata una lettera aperta, firmata finora da 1.200 tra studenti, professori, ricercatori e personale tecnico-amministrativo, che chiede di rescindere l’accordo interuniversitario tra la Statale e l’israeliana Reichman University, in corso di validità dal 24 febbraio 2022 al 23 febbraio 2027. “La Reichman University – si legge nella lettera – è un centro privato interdisciplinare noto precedentemente come “Interdisciplinary Center Herzliya”, da agosto 2021 autorizzato formalmente come istituto universitario, intimamente legato all’ambiente delle istituzioni militari e dei servizi segreti israeliani”.