Fiction su Mike Bongiorno, una giornata sul set. L'attore Claudio Giè: «È il ruolo più difficile della mia vita» | Corriere.it

Fiction su Mike Bongiorno, una giornata sul set. L'attore Claudio Giè: «È il ruolo più difficile della mia vita»

diFabrizio Dividi

Il Centro di produzione Rai di Torino ospita le riprese della fiction in due puntate che andrà in onda in autunno. Set ricostruiti fedelmente grazie a un immenso patrimonio di oggetti d’epoca

«Il ruolo di Mike Bongiorno è forse il più complesso della mia carriera: lo considero una grande responsabilità che mi emoziona e mi rende felicissimo». Capelli lunghi trattenuti da forcine in odine sparso; basettoni rossicci che bilanciano la fronte alta e stempiata; e quegli occhi che ti sembra di conoscere da sempre, puntuti come spilli, che ti catturano con uno sguardo allegro e coinvolgente. Quando Claudio Gioè si manifesta in versione Mike sbucando da uno dei labirinti sotterranei della Rai di via Verdi, una sensazione di spaesamento assale i presenti. Dimenticate il protagonista di Makari o l’attore noto per I cento passi e La mafia uccide solo d’estate: oggi, a parlare, è semplicemente Mike, il re dei telequiz. «Vedo che capite perché preferisco non farmi fotografare: tre ore di trucco e una di “smontaggio” al giorno meritano una bella sorpresa finale per il pubblico».

L’avevamo anticipata sulle pagine del Corriere Torino e ora, la poderosa macchina organizzativa di un film in due puntate che la direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati definisce «il doveroso tributo a un padre fondatore della televisione italiana» è finalmente partita. A cominciare dai set, «ricostruiti fedelmente — spiega il direttore del Centro di Produzione Rai di Torino Guido Rossi — anche grazie a quell’immenso patrimonio di oggetti d’epoca conservato dal Museo della Radio e Televisione Rai, come telecamere, microfoni e rarità come uno dei primi gobbi della storia». E il luogo che ci fa «entrare» nella macchina del tempo della memoria collettiva è la ricostruzione rosso vivo (utile saperlo in un’era di tv in bianco nero) degli studi milanesi di Rischiatutto, trasmissione che nei primi anni 70 rese Mike Bongiorno immortale e da cui risuona ancora il suo «fiato alle trombe, Turchetti». 

Fiction su Mike Bongiorno, una giornata sul set. L'attore Claudio Giè: «È il ruolo più difficile della mia vita»

Mike, co-produzione Rai Fiction e Viola Film («a Torino staremo per 47 giorni di riprese — spiega il produttore Alessandro Passadore — tra studi Rai, Lumiq ed esterne in centro, a Superga e nella caserma di via Asti in cui ambienteremo la prigionia del giovane Bongiorno»), con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e la supervisione storiografica della famiglia Bongiorno, andrà in onda entro il 2024, anniversario che unisce il 70° della Rai e il secolo dalla nascita del presentatore. Gioè commenta: «Mike Bongiorno era seguito da oltre venti milioni di persone ma, all’epoca, era sottovalutato se non addirittura tacciato dagli intellettuali come pericolo per la cultura stessa. Noi vogliamo restituirgli non solo il merito di aver creato una Tv che, con gli occhi di oggi, si distingue per qualità e modernità, ma anche i tratti storici, umani e meno noti al grande pubblico». 

Sull’aspetto privato, ovviamente, le parole della moglie Daniela Zuccoli sono le più preziose: «Mike mi manca, non potete immaginare quanto. Sapere che dietro a questo progetto ci sono Rai di Torino, Viola Film e Giuseppe Bonito alla regia, tranquillizza me, la mia famiglia e, ne sono certa, avrebbe fatto piacere anche a lui. Dopotutto, mio padre, come la mamma di Mike, era di Torino e questa origine comune mi aiutò perfino a convincerlo del matrimonio con un uomo più “grande” di me». L’immersione nell’universo Mike ha ancora due protagonisti. Il regista Giuseppe Bonito ammette: «Questo è un viaggio che mi ha riportato alla mia infanzia trascorsa davanti alla Tv. A Torino ho iniziato con Pulce non c’è e mi sento sempre accolto e supportato a tutti i livelli: insomma — scherza — qui mi sento come un bambino in un negozio di giocattoli». Elia Nuzzolo (23 anni) che sarà il Mike tra i 16 e i 30 anni sorride: «Anche io sono “quel bambino”. Il peso di interpretare un mito della Tv che mi ha toccato nei primi giorni di riprese comincia a sciogliersi: ora, finalmente, posso cominciare a divertirmi».

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15 maggio 2024 ( modifica il 15 maggio 2024 | 16:04)