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Arriva Piano City, il festival della musica che tra musei e giardini fa suonare Milano

Arriva Piano City, il festival della musica che tra musei e giardini fa suonare Milano
Dal 17 al 19 maggio 270 concerti in centocinquanta luoghi. Apertura alla Gam con il film testamento di Ryuichi Sakamoto
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Per la prima volta, l’inaugurazione sarà con un film. Piano City apre venerdì 17 (ma le dita vanno incrociate soprattutto per il meteo) con Ryuichi Sakamoto/Opus, testamento per immagini del grande musicista giapponese che alla fine del 2022, pochi mesi prima di morire di cancro, si fece filmare dal figlio mentre suonava venti sue composizioni, in un racconto senza parole della sua vita e della sua arte. Il documentario, fuori concorso all’ultima mostra del cinema di Venezia, sarà proiettato al main stage dalla Gam, tradizionale palco d’onore del festival nel giardini di Villa Reale, e darà il via a un calendario di tre giorni fittissimo, dal 17 al 19 maggio, con 270 concerti in più di 150 location. Da consultare quest’anno solo sul sito (pianocitymilano.it), perché per ragioni ecologiche il libretto cartaceo è abolito.

Oggi a mezzogiorno, scatta l’ora X per prenotare i (pochi) concerti a numero chiuso — tra essi l’anteprima di giovedì 16 a Villa Necchi con Alexis Ffrench –, o gli “house concert” nelle case dei milanesi. Il resto è a entrata libera, per una festa «che si rinnova e rilancia — ha detto il sindaco Beppe Sala alla presentazione — . Tredici anni fa era pionieristico, ora è una tradizione consolidata. Un evento con una doppia apertura, internazionale e al territorio». «I nostri eventi sono numerosi per toccare tutto il territorio — ha confermato Ricciarda Belgiojoso, direttrice artistica con Titti Santini –, ma per noi ciascuno è speciale, pensato con la curiosità di far scoprire nuovi spazi di questa Milano che si trasforma continuamente, e per presentare programmi inediti che poi circoleranno in Italia».

Curiosità e raffinatezza culturale in un contenitore pop che invade gli spazi pubblici dal centro alla periferia. La formula di Piano City da tradizione cala le sue carte più prestigiose sul main stage della Gam. Che per la prima volta diventerà anche discoteca a cielo aperto: sabato 18 dalla mezzanotte l’elettronica da ballare di Mezerg chiuderà una serata che dalle 20 alternerà la classica di Costanza Principe, l’elettroacustica sperimentale della tedesca Friederike Bernhardt alias Moritz Fasbender, e un doppio dialogo jazz tra due pianoforti: quello tra i cubani Omar Sosa e Marialy Pacheco, e quello tra Costanza Principe e Federico Nicoletta per i cent’anni di Rhapsody in blue di Gershwin. Domenica sera, le star internazionali sono lo spagnolo Marco Mezquida, il newyorchese Jamie Saft e, in chiusura, Rick Wakeman, già tastierista degli Yes, leggenda del progressive rock anni ’70.

Ai giardini della Gam (che il mattino e il pomeriggio sono palcoscenico per giovani pianisti) se ne affiancano altri, da scoprire in uno dei nuovi filoni di quest’edizione. Intriga il giardino segreto (l’indirizzo top secret verrà comunicato a prenotazione confermata) dove domenica il francese Pierre-Laurent Aimard eseguirà il Catalogue d’Oiseaux di Olivier Messiaen in tre momenti, alba, tramonto e notte, in sintonia con i canti degli uccelli nelle diverse ore della giornata: un’opera complessa, per la cui comprensione aiuterà la lezione che il musicista terrà sabato a mezzogiorno nel Ridotto dei palchi della Scala, prima delle quattro Piano Lesson di quest’anno. Da scoprire anche il giardino interno di Via Monterosa 91, ex sede del Sole-24 Ore disegnata da Renzo Piano, che ospiterà JB Dunckel degli Air, celebre duo di elettronica francese. La tradizionale alba si terrà, invece, domenica alle 5 al Teatro Continuo di Alberto Burri al Parco Sempione, con il cinese Ji Liu che spazierà tra Schubert e Philip Glass.

Per quanto riguarda le location, un altro focus è sui musei. Dalla Sala Scenografia della Pinacoteca di Brera che apre anche il cortile ai concerti a due pianoforti (tra i duetti Danilo Rea con Dado Moroni e Enrico Intra con Ricciarda Belgiojoso) al Bagatti Valsecchi, dall’ADI Design Museum alla Triennale, dal museo Mic della Cineteca all’Archeologico, con la novità dell’Armani Silos che accoglie per la prima volta il festival. Altra novità il Certosa District, riqualificazione di una vasta area industriale. Tornano anche gli spazi di inclusione sociale, dalla Casa dell’Accoglienza Enzo Jannacci dove suona Roberto Cacciapaglia a Casa Emergency, fino al carcere di Bollate.

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