Il vessillo degli insurrezionisti nel giardino di un giudice della Corte Suprema. Il caso scuote gli Stati Uniti - la Repubblica

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Il vessillo degli insurrezionisti nel giardino di un giudice della Corte Suprema. Il caso scuote gli Stati Uniti

La foto della bandiera di casa Alito ottenuta dal New York Times
La foto della bandiera di casa Alito ottenuta dal New York Times 

Nei giorni immediatamente successivi l’assalto a Capitol Hill, tre anni fa, a casa di Samuel Alito venne esposta la bandiera americana capovolta, simbolo della rivolta trumpiana. Una fotografia riapre il caso della politicizzazione della giustizia

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NEW YORK - Una bandiera degli Stati Uniti che sventola, capovolta, nel giardino di una casa in Virginia è l’ultimo episodio che imbarazza la Corte Suprema americana.

Uno dei vessilli issati nel gennaio di tre anni fa nell’allora residenza del giudice Samuel Alito, uno dei sei membri conservatori sui nove dell’alta corte, era stata esposta a testa in giù, alla maniera diventata simbolo della protesta dei trumpiani che avevano assaltato il Congresso il 6 gennaio 2021 per bloccare la certificazione della vittoria di Joe Biden. Il 17 gennaio, tre giorni prima dell’insediamento ufficiale di Biden alla Casa Bianca e undici dopo le violenze di Capitol Hill, quella bandiera era ancora lì, nel giardino della casa, in una zona residenziale di Alexandria, a sud Washington Dc. I vicini, allarmati, avevano scattato alcune foto che adesso, a distanza di tre anni, sono finite al New York Times.

In quel periodo la Corte Suprema doveva pronunciarsi sulla legittimità delle elezioni contestate da Donald Trump, e nelle settimane successive si sarebbe occupata dell’assalto al Congresso da parte dei sostenitori dell’ex presidente. Secondo esperti legali, quella bandiera rovesciata rappresenta una violazione delle regole etiche. Il senatore Democratico Dick Durbin ha chiesto al giudice di ricusare sé stesso ed evitare di partecipare alle sedute che riguarderanno in futuro Trump.

Il quotidiano liberal racconta che era stata la moglie di Alito a mettere la bandiera, ma questo non rende meno imbarazzante la posizione del giudice. “E’ stato come esporre in giardino il cartello con scritto ‘fermate il furto’”, cioè lo slogan usato dagli insurrezionisti per chiedere l’annullamento del risultato elettorale", ha commentato Amanda Frost, docente di legge all’Università della Virginia.

La zona aveva poi vissuto nuove tensioni, dopo la decisione della Corte Suprema di abolire, nel 2022, il diritto d’aborto: davanti all’abitazione di Alito, che aveva firmato l’opinione della corte, si erano presentati manifestanti in segno di protesta. Quella degli Alito non è la prima “famiglia suprema” che ha infranto il muro dell'imparzialità. Virginia “Ginni” Thomas, moglie del giudice conservatore Clarence Thomas, ha sostenuto Trump attivamente, come quando inviò, nel 2020, una email in cui aveva esortato il capo dello staff del tycoon, Mark Meadows, ad attivarsi per ribaltare il risultato elettorale.

L’ultimo caso getta una nuova inquietante luce sullo stato della giustizia americana, considerata sempre più di parte. Con la polarizzazione dello scontro politico, ogni giudice che mette sotto inchiesta un esponente del partito avversario viene considerato di parte. Nel momento in cui la campagna elettorale si incrocia sempre di più con processi e inchieste, la fiducia nella magistratura è in caduta verticale. Un sondaggio realizzato da Harvard ad aprile ha evidenziato come solo il 24 per cento dei giovani americani abbia fiducia nella Corte Suprema, 9 punti in meno rispetto a un anno fa, 14 in meno rispetto al 2022.

La Corte Suprema dovrebbe rappresentare l'ultimo presidio della democrazia. Se il giudice Alito, ha spiegato un esperto legale, fosse stato in una corte minore, si sarebbe aperto un procedimento disciplinare. Ma come membro della Corte Suprema, Alito è il solo giudice di sé stesso.

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