Piccole Sorelle dei Poveri, accanto agli anziani soli e in difficoltà - RomaSette

Piccole Sorelle dei Poveri, accanto agli anziani soli e in difficoltà

L’accoglienza delle religiose con una residenza nel centro storico di Roma sostenuta dai fondi 8xmille. Suor Maria Rosa: «Sono le pupille dei nostri occhi»

La solitudine degli anziani è un dramma silenzioso che si insinua nelle pieghe della nostra società, spesso nascosto dietro le mura di case vuote dove risuona l’eco di passi solitari. Legami familiari sfilacciati, figli lontani per motivi di lavoro, rendono gli anziani invisibili agli occhi di una società malata di sclerocardia. Nel centro di Roma, sul Colle Oppio, incastonata tra il Colosseo e la basilica di Santa Maria Maggiore, c’è un’oasi di pace, la casa delle Piccole Sorelle dei Poveri, dove gli anziani soli e poveri trovano accoglienza, assistenza e cure.

Da qui il quarto voto di ospitalità, che si aggiunge ai tre tradizionali di castità, povertà e obbedienza, professato dalle religiose della congregazione fondata nel 1839 da santa Maria della Croce, al secolo Giovanna Jugan. La residenza, aperta il 25 ottobre 1880, si trova in piazza San Pietro in Vincoli e al momento accoglie e offre assistenza a 50 anziani, italiani e di diverse provenienza – Colombia, Ucraina, Somalia, Eritrea -, e con fedi differenti.

Il più giovane ha 66 anni, il più longevo 101 e vive con le religiose da ben 30 anni, anche se l’inquilina storica è Adriana, una nonnina di 94 anni residente a San Pietro in Vincoli da 34 anni. Nella struttura, sostenuta anche con i fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica e dai benefattori, sono accuditi da 15 suore, cinque delle quali studentesse, e dalla madre provinciale suor Chiara Maristella. Si alternano anche tre volontari che fanno i turni in portineria, in lavanderia o per accompagnare gli ospiti alle visite mediche. «La maggior parte sono soli ma abbiamo accolto anche coppie di coniugi che sono stati sfrattati e non trovano accoglienza dai figli o da altri parenti – spiega la superiora della casa, suor Frances -. Le camere sono arredate con tutti i comfort necessari, ma possono portare oggetti personali per personalizzarle e sentirsi più a proprio agio». La fondatrice diceva sempre che «rendere felici gli anziani è tutto».

8xmilleSuor Maria Rosa definisce gli over 70 «le pupille dei nostri occhi. Vanno curati, rispettati, in loro vediamo Gesù». Il cuore del carisma, dicono le religiose, sta nell’accompagnamento fino alla fine della vita. «Ci alterniamo al loro capezzale per non lasciarli mai soli», afferma suor Frances. «Stringiamo loro le mani per trasmettere il nostro calore, come insegna Papa Francesco», aggiunge suor Maria Rosa. Carisma della congregazione è la questua, alla quale si dedicano quotidianamente due suore che incontrano le comunità parrocchiali di Roma e si recano nei supermercati per far conoscere la loro missione al maggior numero di persone possibili chiedendo anche aiuto.

Gli autosufficienti collaborano con le faccende domestiche quotidiane. C’è chi affianca le cuoche, chi apparecchia e poi rassetta la sala da pranzo, chi si prende cura del giardino, chi si occupa di piccoli lavori di sartoria e chi ogni pomeriggio esce per la passeggiata nel centro di Roma. Piccole attività che li fanno sentire utili. Il pomeriggio trascorre tra i laboratori, l’animazione, una partita a carte.

Anna Maria è stata volontaria nella casa per 25 anni e da otto mesi vi si è trasferita. Ha 90 anni e «fino a quando le forze fisiche lo consentono» fa piccoli lavoretti. Mentre sistema la piega di una gonna, racconta di non essersi mai sposata e di essersi sempre dedicata al prossimo. «Per tutta la vita ho fatto volontariato negli ospedali, in questa struttura, mi sono dedicata all’iniziazione cristiana dei bambini – dice -. Ho dato ma soprattutto ricevuto tanto amore». Suor santa Maria della Croce diceva sempre alle sue suore «sembra una follia, sembra impossibile, ma se Dio è con noi questo si farà».

La Provvidenza è infatti la grande alleata delle Piccole Sorelle dei Poveri, molto devote a san Giuseppe. «È nostro protettore e provveditore, è grazie alla sua protezione che la casa va avanti», afferma suor Maria Rosa, che presenta allo Sposo della vergine Maria i bisogni più disparati. «A Pasqua avevamo finito le patate – racconta -, ho messo l’ultima ai piedi della statua e dopo poche ore ci sono stati consegnati 40 chili di patate e molte colombe. Spesso, quando abbiamo bisogno di qualcosa di urgente non abbiamo neanche il tempo di pregare per quella necessità che ci arriva la risposta». Così è stato anche per il camioncino usato per la spesa e per la questua. «Il nostro ha più di 30 anni – prosegue la religiosa -. Abbiamo messo ai piedi della statua la fotografia di quello che ci sarebbe servito. In poco tempo abbiamo ricevuto delle donazioni che coprono esattamente le spese del nuovo mezzo che a breve ci sarà consegnato».

17 maggio 2024