Sveva Alviti, chi è la madrina della Mostra di Venezia: età, carriera, vita privata - la Repubblica

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Sveva Alviti è la madrina della Mostra del cinema di Venezia

Sveva Alviti
Sveva Alviti 

Trentanove anni, attrice in teatro e sul piccolo e grande schermo, un passato da modella, condurrà la cerimonia d’apertura della rassegna il 28 agosto e quella di chiusura il 7 settembre. “La bellezza è fatta di intelligenza, nell’energia che metti per cercare un posto nel mondo”

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Sarà l’attrice Sveva Alviti a condurre le serate di apertura e di chiusura dell’81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, diretta da Alberto Barbera. Sveva Alviti aprirà l’edizione 2024 della Mostra mercoledì 28 agosto, sul palco della Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido, in occasione della cerimonia di inaugurazione, e guiderà la cerimonia di chiusura sabato 7 settembre, in occasione della quale saranno annunciati i Leoni e gli altri premi ufficiali della Mostra.

Nella sua vita è stata modella, attrice, Dalida (di Lisa Azuelos, 2017) e persino una Cam girl (di Mirca Viola, 2014), nonché una che se chiude gli occhi vede il mare (dal testo della canzone Una come te di Cesare Cremonini, che la vedeva protagonista del video musicale). Oggi, alla soglia dei quarant’anni (che compirà il prossimo 14 luglio), Sveva Alviti dice di aver ritrovato “il lato rosa della vita”, ha deciso di non essere più triste ed è pronta a nuove avventure.

Nata a Roma il 14 luglio 1984, dopo una carriera sulle passerelle di tutto il mondo riceve la chiamata dello spettacolo. Teatro (The interrogation, The mirror stage e Alla ricerca della romanità perduta tre pièce a cui ha preso parte), video musicali (Una come te di Cesare Cremonini, Where are we runnin’? di Lenny Kravitz), televisione (La mia casa è piena di specchi con Sophia Loren, Ho sposato uno sbirro con Flavio Insinna e la serie antologica Nudes 2, di prossima uscita) e cinema (Cam girl, Dalida, AmeriQua, Restiamo amici e il cortometraggio Alice tra gli altri) gli ambiti in cui opera e in cui le vengono riconosciute le sue capacità: nel 2018 è candidata come “Miglior attrice emergente” ai francesi Premi César, nel 2022 premiata come “Miglior interprete” alla XXI edizione del RIFF – Rome Indipendent Festival.

2016 Laurent Viteur
2016 Laurent Viteur 

“Esco da un periodo un po’ depressivo che fortunatamente mi sono buttata dietro le spalle – aveva confessato qualche tempo fa ad Alessandra Paolini su Repubblica – sono piena di energie, progetti e film da portare avanti”. A tratti malinconica proprio come quella Dalida di cui ha preso le sembianze nell’omonimo film del 2016, Alviti è oggi pronta a lasciarsi alle spalle il grigio a favore del colore. Proprio come si è lasciata alle spalle Anthony Delon, figlio di Alain, dopo due anni insieme: “Siamo rimasti in ottimi rapporti: è stato un grande amore e farà sempre parte della mia vita. Ma a volte capita che ti separi”.

Alviti non ha però alcuna intenzione di separarsi dalla carriera: “In pentola ci sono un sacco di cose – aveva rivelato l’attrice sempre a Repubblica durante la Mostra del Cinema di Venezia dello scorso anno – c’è una serie che verrà girata tra Napoli e Roma (quella Nudes 2 a breve su RaiPlay) e un’altra serie in Francia, tutte e due con tematiche sociali. Sono i ruoli che mi piacciono di più. E poi farò un film come regista, sarà il mio debutto dietro la telecamera: è una storia complessa e drammatica che sviscera il rapporto padre/figli”.

Passato dunque il grigio e passai anche i momenti brutti (sempre di qualche tempo fa la confessione di aver subito attenzioni non richieste all’inizio della sua carriera), Alviti a 39 anni ha deciso “di non essere più triste. Sono riuscita a ritrovare il ‘rosa’ all’orizzonte grazie all’analisi e a una bravissima psicoterapeuta. E grazie alla voglia di capirmi meglio. Ho capito, anche se in realtà l’ho sempre saputo, che la bellezza in una donna non è in un paio di gambe lunghe o negli occhioni azzurri. La bellezza è fatta di intelligenza, dell’impegno nelle cose che fai. Nell’energia che metti per cercare un posto al mondo. E poi ho capito un’altra cosa: che non voglio vestirmi solo di bianco e di nero. Voglio il colore”.

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