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Perché il Quirinale stoppa il Dl Agricoltura?

Quirinale Agricoltura

Dubbi del Quirinale su alcune norme del provvedimento fortemente voluto dal ministro dell’Agricoltura Lollobrigida. Le interlocuzioni con la Presidenza della Repubblica passano a Palazzo Chigi

Dal Quirinale stop al decreto Agricoltura, fortemente voluto dal ministro Lollobrigida e approvato dal Cdm il 6 maggio. A confermare i rilievi formulati della Presidenza della Repubblica è stato lo stesso ministro a Il Sole 24 Ore Radiocor.

QUALI SONO I RILIEVI DEL QUIRINALE AL DL AGRICOLTURA

Dalle notizie circolate finora i rilievi hanno riguardato in particolare:
• la prevista incorporazione del Sin, servizio informativo nazionale per lo sviluppo dell’Agricoltura in Agea (Agenzia per le erogazioni in Agricoltura);
• il previsto passaggio dei Carabinieri Ambientali dal ministero dell’Ambiente a quello dell’Agricoltura.

Mentre al momento non trovano conferme – prosegue Il Sole 24 Ore Radiocor – le indiscrezioni di stampa che hanno segnalato tra i rilievi formulati dal Quirinale anche il capitolo del divieto, introdotto dal decreto Agricoltura, di realizzare impianti fotovoltaici “a terra” sui terreni agricoli.

A far trapelare per primo i dubbi sollevati sul testo dalla Presidenza della Repubblica era stato il Foglio online, riferendo delle incongruenze rilevate dagli uffici legislativi del Quirinale.

LA PALLA PASSA ADESSO A PALAZZO CHIGI

Adesso cosa succede? “Le trattative fra gli uffici legislativi del ministero e del Quirinale – aggiunge il Foglio – continuano in queste ore in maniera segreta. Se Lollobrigida non farà un passo indietro, il presidente non firmerà la legge”.

Sembra però che le interlocuzioni siano passate a un livello superiore, coinvolgendo direttamente Palazzo Chigi. Il ministro – confermano dal Masaf a Il Sole 24 Ore Radiocor – ha proposto un decreto che poi ha coinvolto nella sua stesura anche altri dicasteri e ministri ed alla fine è stato condiviso dal Governo. Abbiamo illustrato nel dettaglio i requisiti di necessità e urgenza. Adesso l’interlocuzione con il Quirinale passa a Palazzo Chigi”. All’esame anche, si è appreso, i presupposti di urgenza del provvedimento.

COSA PREVEDE IL DL AGRICOLTURA

Oltre alle già citate misure oggetto di attenzione del Quirinale, il Decreto legge prevede interventi volti a sostenere il lavoro in agricoltura, contrastare le pratiche sleali, arrestare la diffusione della peste suina africana e la brucellosi, contenere la diffusione e la proliferazione delle specie alloctone come il granchio blu, razionalizzare la spesa, rafforzare i controlli nei settori agroalimentare e faunistico-venatorio. Inoltre, contiene misure per contrastare la scarsità d’acqua e potenziare le infrastrutture idriche e per assicurare la continuità produttiva del complesso aziendale dell’ex ILVA.

Le norme introdotte prevedono, tra l’altro:
• la sospensione della parte capitale della rata dei mutui o dei finanziamenti a favore delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che abbiano subito una riduzione di fatturato;
• la rimodulazione della disciplina del credito d’imposta, riconosciuto per il 2024, a favore delle imprese attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli o in quello della pesca e dell’acquacoltura, che effettuano l’acquisizione di beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nella zona economica speciale (ZES) unica;
• l’ampliamento dei soggetti destinatari di alcune agevolazioni contributive a favore dei datori di lavoro agricoli che operano nelle zone colpite dalle alluvioni del 2023;
• la definizione delle voci del trattamento economico spettante agli addetti al controllo e alla disciplina delle corse ippiche e delle manifestazioni del cavallo da sella;
• la facoltà, per le imprese agricole colpite dalla “moria del kiwi”, di accedere agli interventi del Fondo di solidarietà nazionale;
• modifiche alle norme sul contrasto alle pratiche commerciali sleali e l’autorizzazione alla spesa di 3 milioni di euro, per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026, al fine di potenziare i sistemi informatici dell’ISMEA;
• misure di contrasto alla peste suina africana come il potenziamento dell’utilizzo delle Forze armate e l’attivazione delle organizzazioni di volontariato di protezione civile iscritte nei rispettivi elenchi territoriali e disponibili nell’attività di contrasto al fenomeno;
• misure di contrasto alla diffusione della brucellosi;
• la nomina di un Commissario straordinario per il contrasto del fenomeno della diffusione e prolificazione della specie granchio blu;
• modifiche ai criteri per l’individuazione delle guardie venatorie volontarie;
• interventi finalizzati a garantire l’operatività del Corpo nazionale dei vigili del fuoco;
• l’istituzione, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Dipartimento per le politiche del mare, con funzioni di coordinamento e in sostituzione dell’attuale Struttura di missione;
• uno speciale procedimento di definizione degli interventi urgenti per far fronte alla crisi idrica;
• la proroga al 31 dicembre 2050 delle concessioni d’uso relative alle opere e alle infrastrutture trasferite a Acque del Sud S.p.a., la quale può subentrare nei provvedimenti concessori di derivazione a uso potabile e irriguo delle opere e delle infrastrutture del demanio statale o regionale, in concessione agli enti che insistono nel territorio in cui opera la società;
• una disciplina più favorevole per gli impianti di interesse strategico nazionale nell’ambito della normativa relativa al procedimento per la valutazione del “rapporto di sicurezza”;
• un finanziamento pari a 150 milioni di euro, aggiuntivi rispetto alle somme già autorizzate ai sensi del decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, per assicurare la tutela dell’ambiente, della salute e della sicurezza dei lavoratori e la continuità operativa degli stabilimenti industriali d’interesse strategico nazionale della ex ILVA S.p.a., già trasferiti all’amministrazione straordinaria della società Acciaierie d’Italia S.p.a.;
• la possibilità di prorogare il termine ultimo di durata del programma delle amministrazioni straordinarie affittuarie di compendi aziendali della ex ILVA S.p.a. fino al termine ultimo di attuazione del Piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria e, comunque, sino alla cessione a terzi del compendio aziendale;

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