ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùVerso il voto di giugno

Elezioni europee 2024: modalità di voto, preferenze e circoscrizioni

Scopri come si svolgeranno le elezioni europee del 2024 in Italia, le modalità di voto e le regole sulle preferenze e le circoscrizioni

di Andrea Gagliardi

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3' di lettura

In Italia, le elezioni europee si svolgeranno l’8 e il 9 giugno 2024. Per votare bisogna aver compiuto 18 anni, nonché essere cittadini italiani o dell’Unione europea con residenza legale in Italia, o cittadini italiani residenti all’estero. Si andrà alle urne per eleggere 76 membri del Parlamento europeo.

Quando si vota

I seggi saranno aperti dalle ore 15 alle 23 di sabato 8 giugno e dalle 7 alle 23 di domenica 9. In concomitanza con le elezioni europee si svolgeranno le elezioni amministrative in oltre 3.900 comuni.

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I documenti da portare al seggio elettorale

Ogni elettore dovrà recarsi alla sezione indicata nella tessera elettorale (che va portata assieme a un documento di identità).

Sistema proporzionale

Ai sensi della legge elettorale europea, tutti i paesi membri devono usare un sistema elettorale proporzionale. Ciò significa che l’assegnazione dei seggi avviene in modo da assicurare alle diverse liste un numero di seggi proporzionale ai voti ricevuti.

Fino a tre preferenze

Italia, Polonia e Belgio sono gli unici Paesi ad avere più circoscrizioni elettorali, con lo stivale diviso in 5: Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud e Isole (ad ogni circoscrizione elettorale è assegnato un numero di seggi in base alla popolazione residente: rispettivamente 29, 15, 15, 18 e 8). A circoscrizione unica gli altri Paesi Ue con una maggioranza di Stati, tra cui Spagna, Francia e Germania anche a liste chiuse e senza preferenze. L’Italia invece usa il voto di preferenza. Per votare si deve tracciare un segno sul simbolo corrispondente alle lista prescelta. È possibile, non obbligatorio, esprimere fino ad un massimo di tre preferenze. Nel caso di più preferenze, però, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, altrimenti la seconda e terza preferenza saranno annullate. Non possono essere scelti perciò tre candidati o tre candidate, ma due uomini e una donna, o due donne e un uomo. Gli elettori comunque hanno anche la facoltà di non indicare alcuna preferenza, in questo caso il voto non andrà di default al capolista indicato dal partito, ma solo alla lista.

Non ammesso il voto disgiunto

Non è ammesso il “voto disgiunto”. Non si può quindi selezionare una lista e poi indicare la preferenza tra i candidati di un’altra lista.

Chi si può candidare

I candidati alle elezioni europee, presentati in lista da ciascun partito o gruppo politico, sono cittadini italiani che debbono aver compiuto 25 anni entro il giorno fissato per le elezioni, o cittadini di altri Paesi membri, residenti in Italia e iscritti nelle apposite liste aggiunte, che possiedano i requisiti di eleggibilità al Parlamento europeo previsti dall’ordinamento italiano e non siano decaduti dal diritto di eleggibilità nello Stato membro di origine.

Quali partiti possono presentare le liste e essere votati

Si può votare per i partiti o gruppi politici che abbiano regolarmente depositato il proprio contrassegno presso il Ministero dell’Interno e che abbiano successivamente presentato presso gli uffici elettorali costituiti presso le Corti d’Appello dei capoluoghi di circoscrizione le proprie liste di candidati. Sono esenti dalla raccolta delle firme tutti i partiti che abbiano un gruppo parlamentare nel Parlamento italiano o che nelle ultime elezioni politiche abbiano presentato candidature con proprio contrassegno e abbiano ottenuto almeno un seggio. Sono esentati anche i partiti aderente ad uno dei partiti europei (Ppe, Pse, Verdi, etc) che abbiano nel Parlamento europeo un deputato eletto nelle circoscrizioni italiane. Per i partiti o movimenti non esentati, servono almeno 15mila firme in ogni circoscrizione.

Soglia di sbarramento al 4%

Ai fini dell’elezione dei membri italiani al Parlamento europeo, le liste devono avere conseguito almeno il 4% dei voti validi espressi a livello nazionale.

Voto accessibile agli studenti “fuori sede”

In occasione delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno gli studenti “fuori sede” potranno votare, per la prima volta, per le liste e i candidati della propria circoscrizione territoriale di origine, senza la necessità rientrare nel comune di residenza. Per l’ammissione al voto “fuori sede” gli studenti interessati dovevano presentare un’apposita istanza al Comune di residenza entro il 5 maggio 2024. La nuova modalità di voto consentirà agli studenti domiciliati per un periodo di almeno tre mesi in un comune fuori dalla propria regione di residenza di votare: nel comune dove vivono temporaneamente se questo appartiene alla stessa circoscrizione elettorale del comune di residenza; oppure in seggi speciali istituiti nel capoluogo di Regione del comune dove vivono temporaneamente, se quest’ultimo appartiene ad una circoscrizione elettorale diversa da quella di residenza.

Quindi: se una studente milanese studia a Forlì non potrà votare nei seggi della città romagnola, ma dovrà farlo a Bologna. Poiché l’Emilia-Romagna e la Lombardia appartengono a due circoscrizioni diverse. Invece, qualora uno studente bolognese stesse frequentando l’università a Verona non dovrà votare nel capoluogo di regione veneto, ma potrà votare a Padova, dato che entrambe le regioni appartengono alla medesima circoscrizione Nord-Est.

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