L’attesa è frenetica e talmente fibrillante, quella dell’Asta di Arte Moderna e Contemporanea che si tiene nella Casa d’Asta Il Ponte di Milano programmata per le giornate del 28 e 29 maggio 2024, da osservare sui media un tam tam tra collezionisti, quasi ossessivo, per aggiudicarsi quell’opera, quelle opere,  che molti vorrebbero possedere. Torna, dunque, -aggiungo che era ora- l’atteso appuntamento con l’Arte moderna e contemporanea, tra opere inedite e artisti di fama internazionale, un’occasione unica per i collezionisti più esigenti e gli amanti dell’arte di immergersi in un altro straordinario viaggio tra le grandi avanguardie e i movimenti artistici più significativi del Primo Novecento e del Dopoguerra. Il catalogo della mostra preparatoria all’asta è ricchissimo. Balza all’occhio e si distingue l’opera di Angelo Morbelli “Una partita a carte” del 1904 (€ 40.000 – 60.000): superba testimonianza del Divisionismo italiano dal ricco curriculum espositivo, tra cui due personali milanesi di grande rilievo, una presso la Famiglia Artistica nel 1920 e l’altra alla Galleria Pesaro tra il 1929/30.

Sono queste  opere di bella cornice  museale a caratterizzare questo fitto excursus tra generi e scuole varie, come evidente nel nucleo Futurista con i “Gatti futuristi” di Giacomo Balla, olio di grandi dimensioni del ’22-’24, presentati, tra gli altri, alla XCIV Esposizione presso la “Società degli Amatori e Cultori di Belle Arti” di Roma (€ 250.000 – 300.000) e l’opera di Gerardo Dottori del ’23 “Forze Ascensionali”, le cui importanza è testimoniata dalla circolazione presso numerose mostre, finanche a New York, Taipei ed Helsinki (€ 35.000 – 50.000). Sempre circoscritte all’ambito futuriste ecco il raro bozzetto di Luigi Russolo realizzato nel 1910 e dedicato allo studio del celebre dipinto “Ricordi di una notte” già custodito in un’importante collezione americana;  ancora la scultura di Mino Rosso “Architettura di un testa (Mussolini)” del ’33, perfetto esempio di sintesi della plastica futurista; brilla Fillia con un “Senza titolo” del 1928/29; da sottolineare a matita rosso/blu per l’importanza anzitutto Enrico Prampolini con l’opera manifesto “Arte costruttiva” del ’20; poi di Fortunato Depero due opere incentrate sul tema del teatro. Sempre all’universo teatrale, ma in chiave metafisica, si ispira lo straordinario “Combattimento di Puritani” di Giorgio de Chirico del 1959/60 (€ 150.000 – 200.000), artista la cui presenza a catalogo è valorizzata anche da una inconfondibile “Piazza d’Italia” della fine degli anni Sessanta (€ 130.000 – 150.000).
Tra i generi figurali  più amati dagli artisti lungo i secoli, quello della “natura morta” vanta in mostra  due presenze di spicco: Giorgio Morandi con un disegno del ’43 (€ 25.000 – 35.000) e Renato Guttuso con i dipinti “Interno con damigiana” del ’60 (€ 50.000 – 70.000) e “Natura morta con cestino e libri” del ’59 (€ 15.000 – 20.000). Dall’Italia al mondo, dall’italianità alla internazionalità, nel catalogo si distingue un’ampia digressione di carattere internazionale in grado di spaziare dalle creazioni di maestri del calibro di Otto Dix, Sonia Delaunay, Maurice De Vlaminck; per proseguire cronologicamente con altre opere di eccellente provenienza e di difficile reperibilità firmate da Georges Noel e Emil Schumacher. Spiccano inoltre l’olio su tela “Jar and Plate” di William Scott (€ 40.000 – 60.000) e l’acrilico su carta di Hans Hartung (€ 25.000 – 35.000), entrambi realizzati nel  ’71. Meritano un focus e un’attenzione particolare  le opere di illustri artisti americani, anzitutto  Franz Kline con l’inchiostro su carta “Sketch for Riverbed” (€ 20.000 – 30.000), Sam Francis con l’opera “Untitled” del ’77 (€ 10.000 – 15.000), l’italo americano Conrad Marca-Relli con il collage “J-S-7-74” del ’74 (€ 15.000 – 18.000); e ancora, Hans Hoffmann e Norman Bluhm.

Sempre di manifesta qualità, la sezione dedicata alla corrente informale presenta un rarissimo “Paesaggio a Imbersago (L’Adda)” di Ennio Morlotti del ’55, presentato in numerose mostre museali dedicate all’artista (€ 30.000 – 40.000). Troviamo anche uno storico dipinto di Emilio Scanavino proveniente dalla collezione della rinomata stilista Krizia (€ 15.000 – 25.000) e una straordinaria opera di Tancredi Parmeggiani (€ 50.000 – 70.000). A completare la raccolta, altre splendide opere di Gastone Novelli, Emilio Vedova e Mario Deluigi. L’esperienza romana, quella della  celebre “Scuola di piazza del Popolo” è testimoniata nel catalogo attraverso una selezione di opere di prestigio; tra queste, il capolavoro “Lisca nera” di Tano Festa del ’61 (€ 50.000 – € 70.000) e l’irriverente ritratto di “Mao Tze Tung” di Sergio Lombardo del ’64 (€ 30.000 – € 50.000); e ancora  vi  contribuiscono Mario Schifano con l’opera “Spazio” (€ 40.000 – € 60.000) e Mario Ceroli con la bellissima scultura in legno della serie “Farfalle” del ’67, creata durante il suo soggiorno negli Stati Uniti ed esposta nello stesso anno presso la Bonino Gallery di New York (€ 8.000 – € 12.000).

Sempre nel contesto romano, un focus di rilievo è dedicato al gruppo Forma 1, dal quale emergono la sperimentazione su sicofoil di Carla Accardi intitolata “Marrone” del ’72 (€ 45.000 – 60.000), l’olio su tela di grandi dimensioni “Rebus” di Giulio Turcato del 1987 (€ 25.000 – € 35.000), Piero Dorazio con “Tisbe I” del ’69 (€ 15.000 – 20.000) e Achille Perilli con “Emploi d’une copule negative” del ’75 (€ 8.000 – € 12.000).

Doveroso non trascurare anche l’incredibile nucleo di sette dipinti di Salvo e tre opere di Alighiero Boetti: gli “Aerei” del 1983 (€ 80.000 – 120.000), l’arazzo “Languidi sguardi assassini” del 1990 circa (€ 40.000 – 60.000) e il primo esemplare dell’edizione “Insicuro noncurante” realizzato tra il 1975/76 (€ 35.000 – 50.000).

Una cornice ampia e di rilievo è riservato alla scultura, da sempre fiore all’occhiello del dipartimento, in cui figurano altrettante opere di vitale musealità di Luigi Ontani, Lynn Chadwick, Pablo Atchugarry, Giò Pomodoro, Carmelo Cappello e delle splendide ceramiche di Lucio Fontana e Fausto Melotti.

L’incanto prosegue il 29 maggio con la seconda tornata d’asta, che propone oltre 250 opere di artisti nazionali e internazionali.

I collezionisti in questi giorni si avvicendano intanto alla mostra che espone questi capolavori mondiali, selezionati dall’equipe de Il Ponte – Arte Contemporanea che fa capo al direttore del dipartimento che è l’infaticabile Freddy Battino, in attesa di concorrere alle aggiudicazioni che si annunciano fruttuose e movimentate, capaci di dare una ulteriore spallata in positivo all’intero mercato dell’arte.

Carlo Franza