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ON AIR - Cavasin: "Il Napoli riparta da un grande allenatore, Conte e Gasperini sono il top"
15.05.2024 12:24 di Napoli Magazine

NAPOLI - Alberto Cavasin è intervenuto a 'Febbre a 90', su Vikonos Web Radio/Tv. Ecco le sue dichiarazioni: “Come lo scorso anno è stato eccezionale per il Napoli vincere, allo stesso modo lo è stato vedere i gravissimi errori di questa stagione. Ora bisogna ripartire con un grande allenatore, di autorevolezza, che abbia autonomia e sappia reggere alla pressione della piazza e che sia in grado di fronteggiare anche la società, il Napoli non può permettersi di sbagliare. I nomi portano a Conte e Gasperini, due che sono il top, ce ne sono altri certo che potrebbero far bene, ma su questi due si va sul sicuro, per esperienza e capacità. In più hanno l’autorevolezza di poter avere il giusto ruolo anche nei confronti della squadra. Spalletti è stato bravissimo sul campo ma ancora di più nello spogliatoio, lo scudetto al 50% della gestione è stato suo e di Giuntoli. Ad oggi le squadre hanno bisogno di un ds che gestisca dietro le situazioni che poi portano i giocatori a dare il massimo. A Napoli il crollo tutto nasce da lì, dall’addio di Spalletti. Luciano il primo anno ha messo i presupposti per vincere, ha capito tante cose e con Giuntoli ha fatto quadrato. Quest’anno non si poteva partire così, con Osimhen che ha rinnovato sapendo di andare via, certe cose poi si ripercuotono, penso a Kvara che prende ancora il vecchio stipendio: sembra brutto parlare di soldi, ma partire dal concetto di ridurre lo stipendio dopo aver vinto il campionato è inconcepibile, ci sono mille maniere per gratificare un calciatore anche dal punto di vista psicologico. Lo dico dal di fuori, poi: come si fa a riconfermare Spalletti con una pec? Capisco legalmente che lo si debba fare, ma prima sarebbe stato meglio parlarne di persona, andando magari a cena, programmare insieme con un discorso serio un progetto vincente nel tempo. Perché Luciano non è rimasto a Napoli? E’ evidente che il rapporto con la società fosse diventato un problema, talmente grande che ti fa andar via e non certo per paura di non poter vincere, vista la qualità dell’organico. Ora, Conte o Gasperini sono due che vogliono comandare nel loro ambito, anche sul ciuffo d’erba o sul cancelletto del campo di gioco che cigola. Poi quando parla il presidente è ovvio che da dipendente mi metto “sull’attenti” per rendicontarlo del mio lavoro, ma nel mio ambito devo essere autonomo. Il presidente faccia lavorare il ds e il nuovo tecnico come ha già fatto con Giuntoli e Spalletti, tutto qui. Faccia un paso indietro perché lo sa fare, lo dimostra lo scudetto vinto l’anno scorso”.

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di Napoli Magazine

15/05/2024 - 12:24

NAPOLI - Alberto Cavasin è intervenuto a 'Febbre a 90', su Vikonos Web Radio/Tv. Ecco le sue dichiarazioni: “Come lo scorso anno è stato eccezionale per il Napoli vincere, allo stesso modo lo è stato vedere i gravissimi errori di questa stagione. Ora bisogna ripartire con un grande allenatore, di autorevolezza, che abbia autonomia e sappia reggere alla pressione della piazza e che sia in grado di fronteggiare anche la società, il Napoli non può permettersi di sbagliare. I nomi portano a Conte e Gasperini, due che sono il top, ce ne sono altri certo che potrebbero far bene, ma su questi due si va sul sicuro, per esperienza e capacità. In più hanno l’autorevolezza di poter avere il giusto ruolo anche nei confronti della squadra. Spalletti è stato bravissimo sul campo ma ancora di più nello spogliatoio, lo scudetto al 50% della gestione è stato suo e di Giuntoli. Ad oggi le squadre hanno bisogno di un ds che gestisca dietro le situazioni che poi portano i giocatori a dare il massimo. A Napoli il crollo tutto nasce da lì, dall’addio di Spalletti. Luciano il primo anno ha messo i presupposti per vincere, ha capito tante cose e con Giuntoli ha fatto quadrato. Quest’anno non si poteva partire così, con Osimhen che ha rinnovato sapendo di andare via, certe cose poi si ripercuotono, penso a Kvara che prende ancora il vecchio stipendio: sembra brutto parlare di soldi, ma partire dal concetto di ridurre lo stipendio dopo aver vinto il campionato è inconcepibile, ci sono mille maniere per gratificare un calciatore anche dal punto di vista psicologico. Lo dico dal di fuori, poi: come si fa a riconfermare Spalletti con una pec? Capisco legalmente che lo si debba fare, ma prima sarebbe stato meglio parlarne di persona, andando magari a cena, programmare insieme con un discorso serio un progetto vincente nel tempo. Perché Luciano non è rimasto a Napoli? E’ evidente che il rapporto con la società fosse diventato un problema, talmente grande che ti fa andar via e non certo per paura di non poter vincere, vista la qualità dell’organico. Ora, Conte o Gasperini sono due che vogliono comandare nel loro ambito, anche sul ciuffo d’erba o sul cancelletto del campo di gioco che cigola. Poi quando parla il presidente è ovvio che da dipendente mi metto “sull’attenti” per rendicontarlo del mio lavoro, ma nel mio ambito devo essere autonomo. Il presidente faccia lavorare il ds e il nuovo tecnico come ha già fatto con Giuntoli e Spalletti, tutto qui. Faccia un paso indietro perché lo sa fare, lo dimostra lo scudetto vinto l’anno scorso”.