Emanuele Filiberto torna a Torino, dopo l'addio al padre. «Per la storia millenaria dei Savoia e per il lavoro degli Ordini dinastici» | Corriere.it

Emanuele Filiberto torna a Torino, dopo l'addio al padre. «Per la storia millenaria dei Savoia e per il lavoro degli Ordini dinastici»

diEnrica Roddolo

Arriva per il Salone del Libro e alcuni impegni personali. Rinviata la definitiva sepoltura a Superga delle ceneri del padre dopo il funerale con principi e re

Emanuele Filiberto di Savoia durante la camera ardente di Vittorio Emanuele di Savoia presso la cappella di sant'Uberto a Venaria, Torino, 9 febbraio 2024 ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

ll principe Emanuele Filiberto di Savoia alla Venaria Reale a febbraio 

Emanuele Filiberto di Savoia arriva  al Salone del libro a Torino, da una intensa primavera di viaggi Oltreoceano per seguire il lavoro con gli Ordini dinastici di Casa Savoia, di cui ha ereditato la guida alla morte del padre Vittorio Emanuele. 


«Il primo obiettivo adesso che papà non c’è più è ridare vigore all’attività degli Ordini dinastici. Questa è la prima responsabilità ed eredità che mi lascia: di guidare i nostri Ordini che hanno decine di delegazioni in Italia, 17 delegazioni estere e sono attivi con progetti umanitari in tutto il mondo», ci ha spiegato il principe aggiungendo di sentirsi adesso «il nuovo capofamiglia prima di tutto, e alla guida di un Casato che quando nonno Umberto II morì era ridotto a 30 cavalieri dei nostri ordini dinastici. Poi papà è riuscito a portare i cavalieri a oltre tremila». 


Così in questi primi mesi alla guida della dinastia millenaria iniziata da Umberto Biancamano, in questo inizio di lavoro come nuovo capofamiglia dai funerali solenni in Duomo a Torino dove sotto la pioggia battente d’inizio febbraio erano arrivati principi e regine, per dare l’ultimo saluto al figlio di Umberto II, il figlio Emanuele Filiberto è volato a New York e poi in Canada, a Ottawa


Pronto adesso ad andare in Giappone sempre per l’attività legata agli Ordini dinastici, dopo il bagno di folla della tappa torinese di oggi dov’è invitato d'onore dalla regione Piemonte


«È una grossa, enorme responsabilità quella di nuovo capo del casato, ma mio padre specie nelle ultime settimane di vita mi ha dato la forza, spero. E in quegli ultimi giorni in cui sembrava essersi ripreso abbiamo sempre parlato», ci ha confessato il principe l’indomani la morte del padre. E quella enorme responsabilità è proprio quella della lunga storia di Casa Savoia che s’intreccia con quella d’Italia e del Piemonte. 


La figlia Vittoria quando il nonno cambiò la legge di successione al trono abolendo la legge Salica nel 2020,« era rimasta davvero toccata, aveva capito il gesto e da allora ogni occasione di incontro con mio padre Vittorio Emanuele era stata lo spunto per chiedere, domandare sulla storia millenaria del casato. E papà che era un grande appassionato di storia iniziava a raccontare. Era la sua passione e sapeva tutto», ci ha detto il principe. Adesso quella passione, anzi il testimone, la responsabilità di continuare a ricordare le vicende del casato e i suoi legami con il Piemonte tocca a Filiberto. 


Con il cruccio della sepoltura irrisolta del padre Vittorio Emanuele. Il principe era infatti stato cremato dopo la cerimonia in Duomo accanto alla cappella della Sindone, ma a distanza di mesi le sue ceneri, custodite in segreto, restano ancora in attesa di approdare a Superga. Proprio in quella prima intervista che ci aveva concesso dopo la morte del padre a Ginevra a febbraio dopo un’infezione che aveva stremato un fisico già debilitato, Emanuele Filiberto aveva annunciato il proposito di portare il principe sulla collina torinese: «Era il suo desiderio, lo ripeteva ed esaudirò questo suo ultimo desiderio. Anche se non è facile, si sta dialogando con le sovrintendenze». 


Un dialogo con le autorità che resta difficile per definire a questo punto i modi di intervento all’interno della basilica al fine di inserire la nuova tomba. 


E poi c’è la fragilità degli 89 anni della mamma Marina di Savoia nata Doria, abbracciata con affetto al funerale Savoia dalla regina Sofia di Spagna come da Alberto di Monaco, da Philippos di Grecia, Carlo e Maria Carolina di Borbone, dal granduca Jean del Lussemburgo, dalla principessa Rebecca Vittoria Romanoff consorte di George di Russia erede degli zar e da Martino d’Asburgo con il principe Leka di Albania. 
Emanuele Filiberto corre appena può da Montecarlo dove risiede alla casa di Gstaad della madre ormai sola, dopo la morte di Vittorio Emanuele. E intanto continua la sua impresa professionale con il progetto nel food Prince of Venice che dopo gli Usa il principe vuole portare fino a Dubai.

12 maggio 2024 ( modifica il 12 maggio 2024 | 00:36)