Grosseto, neonato trovato morto su nave da crociera: fermata la madre - TuttoperLei
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La procura di Grosseto ha fermato una donna di origine filippina perché accusata di aver ucciso il suo bambino, da lei partorito, su una nave da crociera.

La donna, che fa parte dell’equipaggio, avrebbe tenuto nascosta la gravidanza. I colleghi hanno dato l’allarme domenica sera quando la nave, battente bandiera delle Bahamas, era al largo dell’Argentario. A bordo sono intervenuti i carabinieri.

Il corpo del piccolo era nella cabina che la madre divideva con altre due colleghe, anch’esse fermate.  I carabinieri, dopo aver raggiunto in mare aperto la nave Silver Whisper con una motovedetta, hanno perquisito la cabina e altri locali della nave, effettuando anche rilievi fotografici. Sono state acquisite le prime testimonianze e le indagini ora proseguono anche a  terra.

Il neonato è stato trovato sul lettino a castello in una cabina, quella assegnata alla madre. Ormai privo di vita, arrotolato in alcuni lenzuoli. Quel bambino era nato da due giorni.

La donna, 28 anni, era in stato confusionale ed è stata portata subito al pronto soccorso di Grosseto. E’ un’addetta alle cucine, appartenente all’equipaggio, successivamente trasferita nel carcere di Sollicciano a Firenze, in attesa dell’udienza di convalida del fermo su decreto della procura di Grosseto. Fermate anche due sue colleghe, che dividevano con lei la cabina, una keniana e una sudafricana. Gli inquirenti le accusano di omicidio volontario.

La salma delpiccolo portato all’obitorio del “Misericordia” e potrebbe essere disposta l’autopsia.  L’esame dovrà ora anche stabilire se la donna era al nono mese di gravidanza, oppure se il piccolo è nato prematuro e avrebbe avuto bisogno di un’incubatrice. Un primo esame cadaverico esterno farebbe al momento escludere al medico legale che la morte sia avvenuta per atti esterni, come ad esempio il soffocamento. È ipotizzato, invece, che il bambino sia stato lasciato in cabina per ore da solo, senza ricevere l’assistenza dovuta a un neonato e soprattutto senza allattamento, elemento che emergerebbe anche in ambienti vicini all’indagine. Forse la donna, a causa dei turni di lavoro, non ha potuto prendersene cura.

Per gli inquirenti, le due colleghe avrebbero aiutato la 28enne a partorire e nascosto il corpicino del neonato al resto dell’equipaggio. Da quanto appreso il piccolo sarebbe stato anche chiuso in un armadietto.

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