Il Premio Exodus 2024 va a Sami Modiano. Giovedì la cerimonia di conferimento - Città della Spezia
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Menzione cittadina a don gianni botto

Il Premio Exodus 2024 va a Sami Modiano. Giovedì la cerimonia di conferimento

Sami Modiano

Sami Modiano, uno degli ultimi superstiti e testimoni italiani della Shoah, vince il Premio Exodus 2024. Giovedì 23 maggio alle ore11 alla Mediateca Regionale Ligure “Sergio Fregoso”, il sindaco della Spezia conferirà il tributo ad un uomo, oggi 94enne, sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau “per il suo infaticabile esercizio di testimonianza e di memoria della Shoah che rimarrà imperituro per le generazioni future come antidoto alla violenza e all’odio”. Sarà invece tributato con la Menzione Cittadina don Gianni Botto, fondatore del Gruppo Samuel della Spezia che promuove il dialogo ebraico-cristiano “per il suo costante impegno nella promozione dei valori della civiltà occidentale e nel dialogo interreligioso fra cristiani ed ebrei, perno dello sviluppo di una cultura della pace e della solidarietà nelle nuove generazioni”. Il Premio Exodus anche quest’anno sarà un intenso momento di approfondimento culturale con lo scopo di celebrare, sempre con uno sguardo tra memoria e riflessione sul presente, la straordinaria pagina civile di cui La Spezia è stata protagonista ricordando l’aiuto prestato dalla Città e da tutto il territorio negli anni 1946-1948 ai superstiti ai lager nazisti. La Spezia, infatti, fu “Porta di Sion”: da qui partirono navi come la “Fede”, il “Fenice” e la nave “Exodus”.

 

PROGRAMMA

Giovedì 23 maggio ore 11
Mediateca Regionale Ligure “Sergio Fregoso”

Saluto del sindaco della Spezia

Conferimento della menzione cittadina Premio Exodus 2024 a don Gianni Botto

Conferimento del Premio Exodus 2024 a Sami Modiano

Lectio Magistralis di Sami Modiano in collegamento diretto

 

 

I PROTAGONISTI DEL PREMIO EXODUS 2024

Sami Modiano è nato a Rodi nel 1930, quando l’isola era Provincia Italiana, in una comunità ebraica di circa duemila persone e altre comunità religiose. Nel 1938, alla promulgazione delle leggi razziali, come racconta Modiano stesso, “ho perso la mia innocenza. Quella mattina mi ero svegliato come un bambino, la notte mi addormentai come un ebreo”: fu prima espulso dalla scuola, poi perse la madre e affrontò la difficile situazione economica famigliare quando il padre perse il lavoro. A seguito dell’Armistizio dell’8 settembre 1943, Rodi fu occupata dai Nazisti e la sua famiglia fu deportata al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau che raggiunse nel luglio 1944. Lì perderà la sua famiglia, il padre, la sorella, i cugini. Sami Modiano lasciò in marcia Birkenau nel 1945 insieme ai tedeschi quando l’Armata Rossa era ormai prossima all’ingresso del campo. Durante la marcia, Modiano svenne ma alcuni prigionieri lo misero in cima a un cumulo di cadaveri riuscendo così a mimetizzarlo. Al risveglio raggiunse una casa in cui c’era anche Primo Levi. Il giorno seguente l’Armata Rossa entrò ad Auschwitz: era il 27 gennaio 1945, data in cui si celebra oggi la Giornata della Memoria. Sami Modiano è uno degli ultimi sopravvissuti italiani al lager di Auschwitz-Birkenau. Dopo un silenzio di quasi 60 anni, dal 2005 si dedica indefessamente alla testimonianza dell’Olocausto.

Don Gianni Botto è nato a Chiavari (Genova) il 14 settembre del 1943 da una maestra, Maria Pendola, che lavorava nello iutificio Montecatini di Fossamastra, e da Paolo Botto, capo magazziniere sempre alla Montecatini. Ha frequentato il liceo scientifico Antonio Pacinotti nella vecchia sede di via Venezia e dopo la maturità nel 1963 è entrato in seminario. È stato mons. Luigi Orengo teologo, canonico della cattedrale, insegnante di religione e assistente del movimento studentesco, infine economo della Curia che ha fatto maturare in lui il desiderio di diventare prete. Il 12 ottobre 1969 nella parrocchiale di San Francesco a Lerici don Gianni viene ordinato sacerdote. Dopo un breve periodo come cappellano militare, è al servizio di varie parrocchie della città e viene in seguito incaricato come esorcista, ministero che eserciterà per 17 anni consecutivi. Nel frattempo, sulla scia del Concilio Vaticano II e in particolare del quarto punto della dichiarazione conciliare Nostra aetate, si appassiona alle radici ebraiche del cristianesimo e negli Anni Novanta fonda il Gruppo Samuel costituitosi poi in associazione nel 2006. Il Gruppo Samuel promuove il dialogo ebraico-cristiano e favorisce lo sviluppo di una cultura della pace e della solidarietà nelle nuove generazioni con mostre didattiche e incontri nelle scuole. Fra le altre iniziative ha prodotto tre film: nel 2005 Sha’ar Tzion, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Lerici; nel 2006 La Spezia Porta di Sion e nel 2008 Storia di Adriana Revere, sempre in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Lerici. Tutti e tre sono stati acquisti nella documentazione dello Yad VaShem, il più importante museo al mondo sulla Shoah.

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