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DON CENTOFANTI – VANGELO DI MARTEDI 14 MAGGIO E COMMENTO

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VANGELO – Gv 15,9-17 Martedì 14 maggio 2024, San Mattia

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
***
I soli frutti che rimangono sono quelli che costruiscono la vita eterna. La vita eterna non è solo in cielo, comincia qui sulla terra e può portare tutta la nostra umanità verso la resurrezione piena. Che dono essere chiamati alla fede da Dio! l’Altissimo, Onnipotente, Bon Signore, come lo invocava san Francesco, ha chiamato proprio te a camminare per mano con lui verso la vita! È un cammino entrare nella comprensione di questo dono infinito.
Una persona mi chiede se essendo arrivata alla messa della sua parrocchia al momento del vangelo la messa è valida. Le rispondo che ognuno ha il suo cammino sereno, lo viva con semplicità. Poi camminando nella fede potrà giungere un momento in cui si starà bene attenti a non perdere nemmeno un secondo degli appuntamenti con Dio. Non si tratta di regole ma di riferimenti della crescita, non si tratta di mere cose da fare, da sentire, da dire, si tratta di grazia sconfinata che gradualmente ci viene donata. Eppure senza il cammino di crescita nella grazia si dà più importanza ad altre cose. L’inganno per il cristiano poi è dare importanza a falsi beni o a beni minori mettendo l’incontro con Cristo, la sua volontà, in secondo piano. Anche in tal senso che dono sono la comunità di crescita, il padre spirituale: si è aiutati a non lasciarsi ingannare da questi discernimenti magari dovuti in certe persone alla necessità di un cammino graduale. Parola e vita si alimentano reciprocamente: nella vita concreta vediamo i discernimenti che operiamo, i nodi che vengono al pettine, e la strada serena e graduale della vera crescita.



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