LECCE – “La valorizzazione dei luoghi storici con cui si restituisce nuova funzione e vitalità a spazi pubblici identitari della nostra città è una delle sfide che il centrodestra ha sempre posto tra le priorità della sua agenda politica (ex Conservatorio di Sant’Anna, Teatini, Palazzo Turrisi, Palazzo Vernazza, Mura urbiche, Officine Cantelmo ed altri) – scrive Adriana Poli Bortone, candidata sindaco centrodestra – L’accordo per il recupero e il riutilizzo dell’ex Convento degli Agostiniani è stato siglato nel 2017 ma ci sembra che la successiva amministrazione di centrosinistra non abbia dato seguito a quel protocollo, nei termini vincolanti previsti anche dal contestuale trasferimento del bene dal Ministero al Comune. Vale la pena ricordare alcuni passaggi. Nel 2011 il Comune aveva inoltrato la richiesta per la costruzione di un accordo che prevedesse l’acquisizione e la valorizzazione del complesso dell’ex Caserma Vicinanza – ex Convento degli Agostiniani.
Il 25 maggio 2017, il patto venne siglato, a Bari, tra il Mibact, l’Agenzia del Demanio e il Comune di Lecce, allora rappresentato dal sindaco Paolo Perrone. L’attuazione del programma di valorizzazione prevedeva accordi con la Corte d’Appello di Lecce (già avviati nel 2006) e la partecipazione anche di altre istituzioni di qualificata cultura, per la creazione di un Centro di Civiltà giuridica. Un obiettivo aderente alla lunga e straordinaria tradizione forense leccese. Ecco perché il centrodestra – e non altri – volle con determinazione avviare la trattativa con il Ministero. Nel quadro dei progetti previsti dall’accordo vi era l’istituzione di un archivio storico-documentale pubblico e l’offerta di una serie di servizi formativi per i diversi ambiti di studio e professionali di natura giuridica. Inoltre, la garanzia del godimento del complesso monumentale da parte della collettività con lo svolgimento di attività aperte alla fruibilità pubblica, con sala lettura, spazi verdi e parco.
È evidente che il recupero e la valorizzazione dell’ex Convento degli Agostiniani rappresenta la possibilità di favorire un’integrazione fra organizzazione delle risorse giuridiche e culturali e lo sviluppo sociale. Una dimensione che ben si lega anche ad aspetti di interesse turistico del territorio vista la posizione dell’antico complesso degli Agostiniani, ubicato all’ingresso Nord della città, proprio di fronte alle mura urbiche. Elementi che insieme potrebbero esprimere un’attrattività decisamente maggiore di quanto non lo sia oggi.
L’ultima considerazione, ma tutt’altro che secondaria, riguarda l’articolo 8, che contiene la clausola di salvaguardia dell’accordo. Nei commi si sancisce che ‘gli impegni assunti dal Comune di Lecce sono riportati integralmente nell’atto di trasferimento del bene’ e che ‘gli impegni, le prescrizioni e le condizioni dell’accordo costituiscono obbligazione ai sensi dell’articolo 1456 del Codice civile ed oggetto di apposita clausola risolutiva, e saranno trascritte nei registri immobiliari’.
Ad oggi, non sembra che quegli impegni che erano alla base del trasferimento del bene e della sua valorizzazione siano stati onorati nel pieno rispetto degli obiettivi sottoscritti. Una carenza d’attenzione che non premia la vocazione culturale e turistica di Lecce. Le potenzialità, invece, sono davvero notevoli ed il centrodestra non intende ignorarle, recuperando tutta la cura necessaria per restituire al Complesso piena fruizione ed attrattività, nel rispetto di quegli obiettivi che erano parte sostanziale e vincolante dell’accordo con il Ministero. Da parte nostra, contiamo di riprendere quei contatti per rispettare il protocollo”.