Adolfo Urso: tempi stretti per decreti attuativi 5.0 e incentivi auto. E faremo molto business con Dubai!

di Barbara Weisz ♦︎ Intervista al ministro Adolfo Urso a margine di Investopia Europe 2024. Confermati gli incentivi 5,0 per la transizione energetica. Auto elettriche: un miliardo per l'acquisto e il noleggio. Proseguono i dialoghi per portare un carmaker cinese in Italia. La collaborazione con gli Emirati Arabi: 53 progetti su life science, connessioni, dati e IA

Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy

Tempi stretti sia per il decreto sugli incentivi 5.0 sia per gli incentivi auto. La conferma arriva dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Sul provvedimento attuativo del Piano Trasformazione 5.0 ha assicurato: «ci stiamo lavorando, penso che fra pochi giorni lo potremo trasmettere alle altre amministrazioni». Sull’ecobonus auto: «sono quasi 1 miliardo di euro. Si è concluso il circuito dei pareri delle tante autorità, saranno disponibili entro fine maggio». Il ministro ha fornito queste anticipazioni nel corso di Investopia Europe 2024, piattaforma di investitori con sede negli Emirati Arabi Uniti.

Incentivi 5.0, nei prossimi giorni le imprese avranno le indicazioni per investire nella transizione energetica

Si tratta di crediti d’imposta dal 35% al 45% destinati sugli investimenti in macchinari e software che abilitano la transizione energetica. Aumentano in proporzione al risparmio energetico che abilitano. Per l’operatività manca il decreto ministeriale attuativo del Mimit, di concerto con i dicasteri dell’Economia e dell’Ambiente: era in realtà previsto entro l’inizio di aprile, arriverà in base alle dichiarazioni del ministro entro metà maggio. Il decreto deve stabilire fra le altre cose i criteri che misurare il risparmio energetico e i dettagli sugli adempimenti necessari per ottenere l’incentivo.







Il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.

Anche se il decreto arriva in maggio, Urso precisa che «tutti gli investimenti già realizzati dall’inizio del 2024, che sono congrui rispetto al piano transizione 5.0, potranno essere incentivati con i crediti fiscali». Il piano, lo ricordiamo, copre il biennio 2024-2025.

Dal piano 5.0 il Governo si attende «una spinta significativa all’innovazione tecnologica delle nostre imprese, che possono utilizzarlo sia gli strumenti 4.0, per i quali abbiamo stanziato 6,4 miliardi di euro destinati all’innovazione digitale delle nostre imprese. Sia gli strumenti di efficientamento energetico di Transizione 5.0 attraverso lo sviluppo delle tecnologie green. In totale sono 13 miliardi di euro, che devono imprimere un’ulteriore spinta all’innovazione tecnologica, sia in termini di digitalizzazione, sia di efficientamento energetico green. E consentire alle nostre imprese di affrontare con maggior competitività la sfida globale».

Gli incentivi auto operativi entro la fine di maggio, 1 miliardo per comprare auto, veicoli commerciali, noleggio a lungo termine

il ministro Urso conferma il dialogo in corso con il costruttore cinese Byd. «Ci stiamo confrontando da diversi mesi».

In dirittura d’arrivo anche il nuovo pacchetto di incentivi per l’acquisto di auto ecologiche, ma anche vetture per il noleggio a lungo termine e veicoli commerciali. Come detto, ci sono risorse per un miliardo di euro destinati a incentivare l’acquisto di auto con uno sconto sull’acquisto. «Ovviamente riguardano modelli di largo consumo, non auto di lusso come la Maserati», sottolinea Urso.

Il ministro sottolinea che la priorità strategica del Governo sull’auto è il supporto alle imprese che intendono «produrre nel nostro paese e quindi creare impresa e occupazione. Penso che sia la strada da percorrere nei prossimi mesi e anni anche a livello europeo. Dobbiamo passare da una politica rivolta a incentivare i consumi a una strategia che invece supporti gli investimenti».

L’Italia crede in una politica industriale europea «assertiva, supportata da una politica finanziaria comune e da una politica commerciale che tuteli chi lavora e produce in Europa da ogni concorrenza sleale, ad esempio da chi realizza gli stessi prodotti ma senza i requisiti sociali e ambientali che noi ovviamente vogliamo preservare».

A proposito di produrre in Italia, il ministero conferma il dialogo in corso con il costruttore cinese Byd. «Ci stiamo confrontando da diversi mesi, secondo la visione strategica che serve al nostro paese, con chi manifesta l’intenzione di realizzare nuovi stabilimenti in Europa. Siano case automobilistiche cinesi, o siano di altri paesi non europei. Sono convinto che si possa giungere a buoni risultati perché l’Italia è fra i paesi più attrattivi, avendo un’unica casa automobilistica. In questo siamo anomali in Europa, abbiamo il più alto divario fra auto prodotte e immatricolate. E nel contempo anche un miglior ecosistema fatto da migliaia di piccole e medie imprese del settore automotive che sono eccellenza riconosciute nel mondo». Condizioni «di particolare interesse per chi vuole realizzare nuovi stabilimenti in Europa.

Con gli Emirati Arabi Uniti, 53 progetti per investimenti in Italia, anche sull’IA

Abdullah Bin Touq Al Marri, ministro dell’Economia emiratino.

Italia ed Emirati, sottolinea Urso, collaborano in relazione alle rotte commerciali, marittime e aeree, sulla connettività attraverso cavi in fibra ottica che trasportano informazioni e dati, e sull’energia. «Ci sono progetti importanti e significativi in cui i nostri paesi cooperano per realizzare nella sponda Sud del Mediterraneo, quindi in Libia, Egitto, grandi parchi di energia eolica e solare. Attraverso cavi elettrici che passeranno nel nostro paese serviranno ad alimentare con energie rinnovabili gli impianti della nostra Europa».

È una partnership che il ministero definisce fondamentale perché «riguarda la sfida tecnologica. Gli Emirati Arabi Uniti sono il paese della sua area che investe di più sull’intelligenza artificiale, e l’Italia è il paese del Mediterraneo che ha già creato le premesse per poter la diffusione di queste tecnologie».

Urso aggiunge anche che nell’incontro bilaterale con Abdullah Bin Touq Al Marri, ministro dell’Economia emiratino, «ci siamo confrontati sui 53 progetti per eventuali investimenti che gli Emirati Arabi Uniti possono realizzare nel nostro paese. Sono stati selezionati con una task force per sottoporli all’attenzione di investitori pubblici e privati, fondi e imprese emiratine, perché pensiamo sia il momento giusto per farlo in Italia e far crescere la cooperazione fra il nostro paese e la sponda sud del Mediterraneo».

I 53 progetti riguardano «settori avanzati come l’intelligenza artificiale, le nuove tecnologie, le scienze della vita, la medicina, la connettività». Coinvolgono «aziende aeronautiche, così come settori tradizionali e trainanti dell’economia italiana, ovvero alimentazione, abbigliamento, arredo. E anche il settore alberghiero e ricettivo, nella consapevolezza che il turismo in Italia crescerà molto nei prossimi anni».














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