Pesaro, mima il gesto del pugile in guardia, il branco di ragazzini lo riempie di calci e pugni

Pesaro, mima il gesto del pugile in guardia, il branco di ragazzini lo riempie di calci e pugni

Pestato a sangue da 10 ragazzini in via Cardinal Massaia, 8 sono minori, ieri la condanna del primo

Mima il gesto del pugile in guardia, il branco di ragazzini lo riempie di calci e pugni
Mima il gesto del pugile in guardia, il branco di ragazzini lo riempie di calci e pugni
di Luigi Benelli
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Mercoledì 15 Maggio 2024, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 16 Maggio, 07:24

PESARO - Botte dal branco per aver mimato il gesto del pugile, ieri l’udienza davanti al tribunale dei minori. Il caso risale alla fine di ottobre 2020 quando un 34enne, all’altezza del sottopasso di via Cardinal Massaia, si era parato davanti a una decina di ragazzini stranieri, quasi tutti minorenni, mimando il gesto del pugile quando si mette in guardia. L’uomo, secondo dei testimoni, appariva ubriaco e non in grado di capire la portata del suo pugno rivolto ai ragazzi, da lontano.

La reazione

Infatti quel gesto non è piaciuto e i giovani hanno reagito subito: forti di essere in branco lo hanno accerchiato e riempito di calci e pugni fino a farlo rovinare a terra.

E poi ancora botte. Dei testimoni erano accorsi per evitare che quel pestaggio già violento potesse degenerare ulteriormente e hanno quindi messo in fuga i baby bulli che avevano preso il sottopasso e si erano diretti nella zona della stazione. Era stato chiamato il 118 e l’uomo, un 36enne, originario del Sud aveva rimediato 30 giorni di prognosi per le botte in testa e al corpo ricevute. In particolare un trauma cranico facciale con fratture multiple. I testimoni avevano descritto i ragazzi anche se in maniera vaga, i carabinieri avevano acquisito le telecamere di videosorveglianza della via, ma anche della zona del parco della Resistenza e di esercizi commerciali situati in viale XXIV Maggio.

L’indagine

Così erano risaliti al gruppetto di ragazzini in parte originari dell’Est Europa e in parte nordafricani. Tutti residenti a Pesaro e nel circondario. Sono finiti a processo con l'accusa di lesioni aggravate dal fatto di averle commesse in più persone riunite contro una sola. A finire davanti al giudice sono quindi in 8, di cui 2 maggiorenni per i quali si procede a parte e un ragazzo rimasto ignoto perché travisato dietro un cappello.

Il giudizio

Uno di loro è stato condannato a 4 mesi con rito abbreviato con pena sospesa dal tribunale dei minorenni di Ancona, mentre altri 3 dovranno svolgere lavori di pubblica utilità in una cooperativa sociale per riparare al danno. I restanti sono in attesa di definire il rito. Tra gli avvocati Matteo Mattioli del foro di Pesaro, soddisfatto per l’accesso alla messa alla prova del suo assistito tramite lavori socialmente utili.

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