Il nome di José Mourinho ha rassicurato per anni i tifosi di molte big del calcio europeo e nell’ultimo biennio anche la Roma ha potuto godere dello charme internazionale offerto dalla figura dello “Special One”. Il tecnico portoghese non è mai riuscito a qualificare i giallorossi in Champions League, ma in compenso ha portato a casa la prima vittoria della storia del club in una competizione UEFA, centrando 2 finali europee di fila. Il rendimento in campionato, però, ha sempre lasciato a desiderare. I pronostici e le quote sulla vincente della Serie A non hanno mai considerato la Roma come una delle pretendenti al titolo di campione d’Italia, ma ad inizio stagione la formazione giallorossa veniva considerata certamente all’altezza del quarto posto. Tuttavia, a inizio 2024 la classifica vedeva la “Lupa” addirittura nona. Lo scorso 16 gennaio i Friedkin hanno preso la coraggiosa decisione di esonerare un tecnico tanto illustre per puntare di fatto su una scommessa, cioè Daniele De Rossi, che dalla sua aveva soltanto la grande empatia con l’ambiente. Gli addetti ai lavori erano convinti che la scelta della società fosse caduta su un’ex bandiera della Roma per evitare da subito critiche al nuovo tecnico, ma ben presto “Danielino” ha dimostrato che i panni del traghettatore gli stavano troppo stretti. D’altro canto, c’era ancora mezza stagione da giocare. Sotto la sua guida, sono stati diversi gli elementi della rosa che sono stati ampiamente e rapidamente rivalutati.
Lorenzo Pellegrini
Il capitano della Roma è stato spesso e volentieri oggetto di fischi nella prima parte di questa annata sportiva. La sensazione generale era che con Mourinho l’idillio fosse finito. Il numero 7 aveva realizzato appena 3 gol e sembrava aver perso l’ispirazione, ma non appena è arrivato De Rossi il suo estro è rinato, il giocatore ha di fatto triplicato il suo score ed è diventato molto più pericoloso anche in zona assist. Una sua perla è stata fondamentale per sbloccare il match col Sassuolo di metà marzo. Oggi Pellegrini è di nuovo un idolo della curva e pare aver superato tutti i problemi che lo affliggevano. In buona sostanza, il giocatore appare molto più padrone del campo rispetto a prima.
Mile Svilar
Rui Patricio godeva della fiducia incondizionata di Mourinho, ma con il cambio di allenatore la musica è cambiata. De Rossi era passato sopra alla papera contro il Verona nella sua partita d’esordio, ma dopo i match con Salernitana, Cagliari e Inter ha voluto sperimentare tra i pali il secondo portiere Mile Svilar, fino a quel momento impiegato prevalentemente in Europa League. Il tecnico ha vinto la scommessa e l’estremo difensore serbo si è rivelato essenziale soprattutto in occasione della lotteria dei rigori contro il Feyenoord. Dopo 2 stagioni e mezzo da titolare, Rui Patricio è scivolato rapidamente in panchina, mentre Svilar ha continuato a guadagnare consensi.
Stephan El Shaarawy
Da qualche tempo il “Faraone” sembrava doversi accontentare del ruolo di rincalzo, ma oggi è molto più protagonista di prima. A 31 anni l’ex Milan ha ancora qualche cartuccia da sparare ad alti livelli e sogna a ragione la convocazione in Nazionale in vista dei prossimi Europei. De Rossi lo conosce bene e sa quello che può chiedergli, anche di agire da esterno a tutto fascia per arginare un avversario importante come Rafael Leao. Mourinho era solito impiegarlo a sprazzi, ma oggi El Shaarawy può considerarsi a tutti gli effetti un titolare aggiunto della Roma, che ha ritrovato la totale consapevolezza dei propri mezzi.
Evan N’Dicka
Anche se al momento non può vantare moltissime presenze con De Rossi, anche Evan N’Dicka sembra aver conosciuto un netto miglioramento. Quando c’era Mourinho il difensore era già titolare, ma nelle ultime settimane avrebbe trovato la sua definitiva consacrazione. N’Dicka è stato a lungo impegnato con la Costa d’Avorio a causa della Coppa d’Africa, vinta proprio dalla sua Nazionale. Al suo ritorno nella capitale ha trovato in panchina un nuovo allenatore, che gli ha subito dato fiducia. Il malore che ha colpito N’Dicka nel match con l’Udinese non dovrebbe precluderne il finale di stagione. Una buona notizia per De Rossi, la cui Roma è in piena corsa per la vittoria dell’Europa League.
Leandro Paredes
I primi mesi da redivivo alla Roma non sono stati facili per il centrocampista argentino, che solo con l’avvento di De Rossi in panchina si è convinto a riprendere in mano le chiavi della mediana giallorossa. Proprio lui, erede diretto di “Danielino” con quell’indimenticato numero 16 sulla schiena. Il mister ha salvato praticamente un investimento di mercato. In estate Paredes era stato pagato sui 2 milioni e mezzo per strapparlo al Paris Saint-Germain, ma oggi il suo valore è notevolmente aumentato. Anche qualora non dovesse rientrare nei futuri piani tecnici dei capitolini, una sua eventuale cessione sarebbe comunque d’aiuto alla Roma.