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L’onda di passione dei tifosi. Grazie Bologna, grazie Joey Saputo

La città si riversa in piazza Maggiore. Lunedì 20, dopo la partita con la Juventus, ci sarà il tour sul pullman scoperto con i giocatori

È tutto vero, è Champions League, sessant’anni dopo. Quando arriva il fischio finale di Atalanta-Roma 2-1, piazza Maggiore è già piena. Ed esplode in un boato fra bandiere che sventolano, cori e telefoni alzati a riprendere un momento indimenticabile. Poi, via ai fuochi d’artificio per illuminare la notte. Un fiume rossoblù dove tutto si mischia: ultrà, famiglie, coppie, gruppi di ragazzi. Potrebbero essere diecimila persone. Tutte nel cuore di Bologna, attorno al Nettuno, luogo delle celebrazioni collettive. I tifosi del Bologna nati dopo lo scudetto del 1964, però, non ricordano altro che feste promozione, quelle del 1988, 1996, 2008, 2015. Questa volta è diverso. Non è un titolo, una coppa, quella sfugge ancora, ma è meglio. La Champions fa girare la testa. Sotto San Petronio c’è il tifo organizzato, le bandiere, i fumogeni e i cori che hanno accompagnato una stagione incredibile.

E c’è qualcosa di liberatorio nella festa. A sessant’anni dallo scudetto del 1964, la Bologna calcistica finalmente gode. In piazza partono cori, sfottò immancabili per Roma e Juventus, fuochi d’artificio che illuminano San Petronio e palazzo del Podestà. «Mai abbastanza» si legge in uno striscione di un tifoso che non si accontenta. Vengono anche dall’hinterland, si vedono cartelloni di gruppi organizzati provenienti da Ceretolo e altre frazioni limitrofe. Ci sono bandiere con il simbolo rossoblù al centro del vessillo europeo con le stelle. C’è un coro anche per Carlo Nervo. Si beve, si brinda e il crescentone comincia a riempirsi di cocci di vetro.Giovani, anziani, non si fa differenza d’età: la gente si abbraccia, piange, esulta. Si scattano selfie come se piovesse. Non è un sogno. In una conversazione durante il tragitto verso il centro con l’inviato di Dazn Alessio Di Giuseppe, Riccardo Orsolini, uno degli uomini-copertina del Bologna di Thiago, ha commentato questo momento di felicità: «Ce lo siamo meritati, con tutta la m….che abbiamo mangiato in questi anni». Poi, il ricordo di Sinisa Mihajlovic, l’allenatore scomparso prematuramente ma rimasto nel cuore di molti giocatori: «Appena è finito il match con la Roma, ho pensato ho pensato a Sinisa». 

A Casteldebole, intanto, hanno fatto partite l’inno della Champions League. La seconda festa, quella ufficiale, partirà lunedì 20, dopo il match con la Juventus che, dopo il pareggio inaspettato con la Salernitana, è dietro ai rossoblù (stessi punti ma una peggiore differenza reti). Dopo quella partita, si diceva, ci sarà il tour sul pullman scoperto per salutare la squadra, il tragitto è ancora in corso di definizione. 

Patrick Colgan, Il Resto del Carlino -13 maggio 2024

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